Capitolo 26 - Una sola storia, un solo insegnamento
"Che tutti gli esseri, che in ogni luogo sono afflitti da sofferenze del corpo e della mente,
guariscano presto dalle loro malattie;
che tutti gli esseri spaventati siano sollevati dalla paura
e coloro che sono prigionieri siano liberati.
Che gli impotenti possano ritrovare forza
e che tutte le genti possano essere in rapporti amichevoli le une con le altre.
Che tutti coloro che si trovano in luoghi selvaggi,
sperduti e spaventosi, i bambini, i vecchi, gli indifesi,
siano protetti dagli esseri celestiali benigni
e possano raggiungere rapidamente il pieno risveglio."
(Preghiera buddista)
Mi svegliai di soprassalto. Le notte era stata intervallata
da momenti di sonno e veglia incostanti. Erano le sei del mattino. Mi alzai dal
letto e mi infilai sotto la doccia. Dopo essermi vestita presi il tappetino
rosso che avevo messo in valigia e mi sedetti a terra per la meditazione. Avevo l'assoluta necessità di
riordinare le idee e comprendere che cosa stessi facendo della mia vita. Yeshua
e Miryae o forse lo stesso Mattia, mi avevano coinvolta in qualcosa di molto
più grande della mia capacità di comprensione. L'unica cosa che mi era chiara
era il mio amore per Mattia. Tutto il timore verso l'abito che indossava era
completamente svanito. Tuttavia, sentivo l'esigenza di conoscere la verità,
esattamente tutta la verità. Sapevo che quello era il luogo dove trovare la
risposta a tutte le domande che assillavano la mia mente.
Se quello che Don Michel diceva era vero, allora la Chiesa sarebbe crollata sotto le sue stesse mura, costruite su duemila anni di bugie.
Perché la Chiesa aveva volutamente eliminato la presenza di una donna, di una compagna accanto a Yeshua, facendone un uomo solo e martire di una religione che non aveva neppure contribuito a creare?
Perché aveva scelto di ignorare completamente i legami con le religioni dell'Oriente e di respingere ripetutamente gli indizi che indicavano il passaggio di Yeshua in Egitto e in India dove, da quel che sembrava, aveva vissuto gran parte della sua vita?
Perché continuavano a nascondere delle verità che erano ormai davanti agli occhi di tutti? Di cosa aveva paura? Di perdere un dominio che non le apparteneva, che non le era mai appartenuto? Chiusi gli occhi e mi lasciai andare agli esercizi di respirazione. Concentrai l'attenzione verso il centro tra le sopracciglia come mi aveva spiegato Miryae.
Il cerchio che appariva quando chiudevo gli occhi era più grande e più nitido. Al centro di esso apparve d'un tratto una luce iridescente, di un colore bianco perla. Lo fissai per un istante e sobbalzai. Mi parve di vedere una stella a cinque punte al centro del cerchio.

«Calma! Stai calma!» udii la voce di Miryae
«Quella che stai vedendo è la tua stella. Godi di questo momento e mantieni la calma. Questo è solo l'inizio di un cambiamento interiore. Man mano che proseguirai nella meditazione, il tuo occhio interiore troverà il giusto equilibrio e ti accorgerai che la stella al centro diverrà sempre più luminosa. Grazie alla tua stella, vedrai un mondo più luminoso, un mondo di luce e di grande bellezza.»
Iniziai a piangere sommessamente.
«Cosa significa?» chiesi io
«La stella al centro del tuo occhio significa chiarezza, la chiarezza che dona la vista interiore, che permette a ogni persona, a ogni singolo essere umano, di oltrepassare il velo dell'illusione.» mi rispose Miryae
Udivo la sua voce come se fosse nella stanza. Aprii gli occhi e vidi che ero sola. Chiusi nuovamente gli occhi e tornai a meditare.
«Concentra l'attenzione sulla tua stella. Quando questa diverrà più luminosa mi vedrai. Io verrò verso di te e ti aiuterò!» continuò Miryae
D'un tratto un bagliore violento illuminò la fronte. La stella divenne sempre più grande ed ebbi un sussulto.
«Dammi la mano!» Miryae apparve al mio sguardo, al centro di quel cerchio.
Non riuscivo a comprendere se fosse reale o stessi sognando.
«Dammi la mano!» mi chiese lei ancora una volta
Avevo l'impressione di essere leggerissima. Guardai le mie mani e mi resi conto che non erano mani fisiche. Esattamente identico a quello carnale, osservavo il mio corpo nuovo. Sembrava trasparente, quasi iridescente. Miryae era davanti a me che mi sorrideva. Mi fece il gesto di darle la mano. Alzai la mia e lei la prese stringendola forte. In quell'istante sentii uno strano formicolio in tutto il braccio e una sensazione di gioia profonda nel cuore. Miryae continuava a sorridermi. Mi sentivo come una bambina che conosceva un gioco nuovo. Come avesse compreso quello che stavo provando lei mi disse:
«Questo è solo l'inizio! Con il tempo imparerai a vivere questa esperienza da sola e potrai vedere migliaia di mondi. Sai, il regno dei cieli, è vastissimo!» continuò lei sorridendomi
Mi resi conto che il mio corpo era fatto di luce, di una luce cristallina e limpida. D'un tratto notai che il corpo fisico era seduto a terra, con gli occhi chiusi e che io, aleggiavo nell'aria fluttuando nella stanza.
«Quello che stai vivendo, in questo istante, si chiama distacco consapevole dal corpo fisico. Hai compreso subito la tecnica. Oggi ti ho aiutata. Le prossime volte farai da sola. Devi sapere che il corpo dell'essere umano è composto da diversi strati ognuno dei quali compenetra l'altro.
L'uomo utilizza il corpo sottile per accedere ad piano superiore, composto di una materia più sottile rispetto a quella fisica. Questo corpo sottile, comunemente conosciuto anche con il nome di corpo astrale, vibra ad una frequenza più elevata, rispetto a quella fisica. Esso non è soggetto a vincoli di tempo e di spazio a tal punto che, con un semplice gesto volontario, puoi spostarti istantaneamente da un luogo all'altro, semplicemente desiderandolo. Ora ti faccio vedere cosa puoi fare e vivere con questo corpo astrale.»
Sentii una fortissima vibrazione intorno a me ed in pochi istanti ci ritrovammo in un luogo immenso. Potevo vedere un paesaggio bellissimo e incantevole. Tutto intorno c'erano alberi, fiori e luci di ogni colore. Mi sentivo avvolta da un sentimento di amore incredibile e da una gioia immensa. Vedevo una luce bellissima che non faceva male agli occhi. In quegli istanti mi resi conto che stavo provando il sentimento più bello in assoluto. Non c'era più dolore, non esisteva più la tragedia, il rancore né il rimpianto. Tutto era amore, un amore puro e incondizionato.
Vedevo una grande ed immensa luce intorno a me, ed avevo la sensazione di essere io stessa quella luce. Non c'erano forme né spigoli ed il tempo sembrava svanito. Ero nel pieno della mia consapevolezza, nella più completa e totale capacità di accettazione del mio sé. Sapevo ogni cosa, vedevo ogni cosa. Tutto era chiaro davanti al mio occhio interiore, davanti alla mia stessa anima e sentivo di essere luce in movimento, in uno spazio sconfinato.
D'un tratto mi sentii pesante. Mi resi conto che quella sensazione stava svanendo, che stavo tornando nel corpo fisico. Pian piano riaprii gli occhi e mi ritrovai seduta a terra al centro della stanza. Ero nuovamente sola. Solo in quel momento mi resi conto di quello che mi era accaduto.
Compresi che quell'esperienza mi aveva aperto ad un mondo che neppure immaginavo potesse esistere e soprattutto, compresi che Miryae esisteva veramente, non nei miei sogni o nei miei pensieri, ma in un mondo reale, esistente oltre il velo materiale dell'illusione, oltre i miei occhi fisici.
Qualcuno bussò alla porta. Guardai l'orologio. Entrambe le lancette puntavano sull'otto. Mi alzai da terra. Ripiegai il tappeto per la meditazione e andai ad aprire. Mattia mi guardava sorridente. «Buongiorno, tesoro mio!» mi disse lui dandomi un bacio sulla guancia
«Ti va di mangiare qualcosa di caldo?»
Accettai di buon grado l'invito e seguii Mattia in canonica.
Don Michel ci attendeva seduto al tavolo della cucina sorseggiando una tazza di caffè bollente. Ci guardò squadrandoci dalla testa ai piedi e ci salutò alzando la tazza in alto.
«Buongiorno ragazzi. Siete in ritardo!» ci disse lui mentre sedevamo davanti alla tavola apparecchiata Facemmo la colazione in rispettoso silenzio, l'uno di fronte all'altra. L'esperienza vissuta poco prima mi aveva lasciato nel corpo una strana sensazione. Mi sentivo come stordita, forse perché quel leggero formicolio nel corpo non tendeva a diminuire. Don Michel si allontanò per qualche istante ed io rimasi nuovamente sola con Mattia.
«Stai bene?» mi chiese lui
«Sì! Sto bene.»
«Ho l'impressione che tu non stia qui con me!» ribatté lui guardandomi con dolcezza.
Cercai di tranquillizzarlo e terminai di fare colazione in silenzio.
«Siete pronti per un'altra giornata in biblioteca?» ci chiese d'un tratto Don Michel
Io annuii e lo raggiunsi sull'uscio della porta mentre Mattia metteva le tazze nel lavello della cucina.
«Bene! Ci sono molte cose ancora da vedere!» proseguì Don Michel ammiccando
Seguii il padre di Mattia senza dire nulla. Facemmo lo stesso percorso del giorno precedente. Sapevo esattamente dove stavamo andando, ma per tutto il tragitto non dissi neppure una parola.
«Tesoro, stai bene?» mi chiese Mattia ancora una volta
«Sì!» risposi mentre continuavamo a camminare.
In quel momento troppe domande assillavano la mia mente. Cosa era realmente accaduto duemila anni fa? E perché era così importante che io sapessi quelle cose? Era veramente necessaria la crocifissione di un uomo e la sua risurrezione dai morti per far sì che una lezione, che un messaggio potesse continuare ad esistere? E quale messaggio? E perché quel messaggio non fu recepito e compreso nel giusto modo? Entrammo nella grande sala e Don Michel tirò fuori una lunga e interminabile serie di vecchi volumi che posò sul tavolo centrale. Ci fece cenno di sederci ed iniziò il suo sermone.
«La storia di Miryae, conosciuta come Maria Miryae, è avvalorata da pochissimi testi storici. Ciò che conosciamo di lei e della sua vita, lo dobbiamo alla ricerca e al coraggio di alcuni studiosi e ricercatori, che hanno voluto cercare una verità nascosta nella storia. Ecco qualche esempio.
Nel 1896 lo studioso tedesco Carl Reinhard venne in possesso di un antico manoscritto, un papiro risalente al V sec. d.C., designato con il num. 8502. Questo papiro, scritto in lingua copta, conteneva quattro scritti. Il primo di questi scritti, purtroppo incompleto perché mancante di molte pagine, terminava con il titolo Vangelo di Maria. Questo testo, come gli altri tre, non è rientrato nel contesto canonico del cristianesimo e non è stato neppure riconosciuto come apocrifo dalla Chiesa. Nella sua bellezza, tuttavia, pone in risalto lo straordinario ruolo svolto da Miryae accanto Yeshua. Ascolta questo passo!» disse lui aprendo uno dei libri
ALLORA ANDREA REPLICÒ E DISSE AI FRATELLI E SORELLE PRESENTI:
"DITE CHE COSA PENSATE DI QUANTO ELLA HA DETTO. IO, ALMENO, NON CREDO CHE IL SALVATORE ABBIA DETTO CIÒ. QUESTE DOTTRINE, INFATTI, SONO IN VERITÀ INSEGNAMENTI STRANI."
RIGUARDO A QUESTE STESSE COSE PARLÒ ANCHE PIETRO AFFERMANDO CHE ANCH'EGLI SOSPETTAVA CHE TALI INSEGNAMENTI FOSSERO VERI. EGLI LI INTERROGÒ IN MERITO AL SALVATORE: "HA EGLI FORSE PARLATO REALMENTE IN SEGRETO E NON APERTAMENTE A UNA DONNA, SENZA CHE NOI LO SAPESSIMO? CI DOBBIAMO RICREDERE TUTTI E ASCOLTARE LEI? FORSE EGLI L'HA ANTEPOSTA A NOI?", MARIA ALLORA PIANSE E DISSE A PIETRO: 'PIETRO, FRATELLO MIO, CHE COSA CREDI DUNQUE? CREDI TU CHE IO L'ABBIA INVENTATO IN CUOR MIO, O CHE IO MENTA RIGUARDO AL SALVATORE? ".
LEVI REPLICÒ A PIETRO DICENDO: 'TU SEI SEMPRE STATO UN UOMO IRASCIBILE, PIETRO! ORA IO VEDO CHE TI SCAGLI CONTRO QUESTA DONNA COME SE FOSSE UN AVVERSARIO. MA SE IL SALVATORE L'HA RESA DEGNA, CHI SEI TU PER RESPINGERLA ? NON V'È DUBBIO CHE IL SALVATORE LA CONOSCESSE PROFONDAMENTE. PER QUESTO AMAVA LEI PIÙ DI NOI. DOBBIAMO PIUTTOSTO VERGOGNARCI, RIVESTIRCI DELL'UOMO PERFETTO, ACCOGLIERLO NEL NOSTRO SENO MENTRE CI GUIDA E ANNUNZIARE LA BUONA NOVELLA, SENZA FAR CASO A NESSUN PRECETTO O LEGGE CHE CI SVII DAGLI INSEGNAMENTI DEL NOSTRO SALVATORE'.
Al termine della lettura Don Michel mi osservò attentamente. Non battei ciglio. Avevo già letto il Vangelo di Maria e molti altri testi, e avevo la testa piena di informazioni che fino a quel momento non mi avevano portata da nessuna parte.
«Padre!» intervenni
«Io non sono una teologa e neppure una studiosa di religione. Ho letto il vangelo di Maria e credo di averne compreso il messaggio. Laddove termina l'insegnamento di Yeshua, inizia quello di Miryae. Tuttavia la predominanza della figura di Pietro fece in modo che Miryae restasse nell'ombra e che il suo insegnamento venisse perso nel tempo.»
«Hai ragione! La storia della Chiesa, è ferma alla nascita del cristianesimo sulla base degli insegnamenti paolini, non riconoscendo l'insegnamento di Miryae!» disse Don Michel
«Questo ora mi è chiaro. Quello che non comprendo è perché la Chiesa si rifiuta di ignorare i legami del cristianesimo con molte religioni dell'Oriente e di respingere ripetutamente gli indizi che indicano la presenza di Yeshua e Miryae in Egitto e in India!» affermai
«Perché se così facesse perderebbe la maggior parte del suo potere. La Chiesa ha indottrinato la gente per anni sulla base di alcuni dogmi considerati infallibili, affermando che Yeshua non solo è l'Unigenito Figlio di Dio, ma che è venuto tra noi per pagare tutti i nostri peccati.» mi rispose Don Michel
«Devi capire che la storia della Chiesa poggia su mattoni che sono in un equilibrio precario. Nel Vangelo di Matteo si legge che Gesù disse a Pietro "su di te costruirò la mia Chiesa", ma la verità è che questa Chiesa, così come è stata costruita, è completamente in bilico perché i mattoni della sua costruzione non poggiano su alcuna base e sono privi del collante necessario per tenerli uniti.» concluse lui
«Il risultato è già evidente e la Chiesa così come oggi si mostra, ne è consapevole. - ribatté Mattia - Purtroppo essa non può riconoscere i suoi errori perché se lo facesse vedrebbe cadere il suo muro di congetture, il baldacchino di idee e dogmi costruito su misura. Quando gli insegnamenti centrali e fondamentali della Chiesa non vengono più accettati come una verità assoluta ma vengono messi in dubbio, persino dalla gerarchia e dai suoi esponenti principali, allora si può ben comprendere che la sua fine è vicina.» affermò Don Michel indicando se stesso
«Mi domando perché tutto questo è accaduto!» chiesi io
«Semplicemente perché è andata distrutta e cancellata l'opera di Miryae e Yeshua ed è stata sostituita da quella di Paolo di Tarso. Presto la gente si renderà conto, però, che la Chiesa non ha fatto altro che fraintendere una chiamata che non c'è stata!» disse Mattia
«Il problema è che la gente non lo sa. La gente ignora completamente questa verità. La Chiesa continuerà ad indottrinare le persone e queste continueranno a cadere nell'inganno.» affermai convinta
«Ok!» disse Mattia alzandosi dalla sedia
«Voglio farti comprendere un altro passaggio!»
Prese un testo da uno degli scaffali senza pensarci a lungo, lo aprì e cominciò a leggere:
"UN UOMO IN GIOVENTÙ ABBANDONÒ IL PADRE E FUGGÌ PER VIVERE LONTANO STANDO VIA MOLTI ANNI. CON GLI ANNI DIVENNE SEMPRE PIÙ POVERO E INDIGENTE E VAGAVA ALLA RICERCA DI CIBO E VESTI. UN GIORNO PER CASO ARRIVÒ NELLA SUA TERRA NATIA.
IL PADRE, CHE ERA RICCHISSIMO, NEL FRATTEMPO AVEVA SVOLTO INUTILMENTE RICERCHE SUL FIGLIO. EGLI AVEVA MOLTI SERVITORI E FACEVA AFFARI IN MOLTE CITTÀ. IL FIGLIO CAPITÒ ALLORA NELLA CITTÀ IN CUI VIVEVA IL PADRE. QUESTI NON AVEVA SMESSO DI PENSARE A LUI PER UN SOLO ISTANTE, NONOSTANTE IL FIGLIO FOSSE LONTANO DA ALMENO CINQUANTA ANNI E NON NE AVEVA FATTO PAROLA CON NESSUNO. ERA TRISTE, PENSANDO CHE LE SUE RICCHEZZE NON SAREBBERO ANDATE A NESSUNO.
UN GIORNO IL FIGLIO GIUNSE PER CASO ALLA PORTA DEL PADRE E LO VIDE DA LONTANO, CIRCONDATO DAI SUOI SERVITORI MENTRE FACEVA AFFARI COI MERCANTI, ASSISO SUL TRONO. È CIRCONDATO DA SERVITORI, ALCUNI CONTANO PEZZI D'ORO, ALTRI SCRIVONO DOCUMENTI, ALTRI PREPARANO DA MANGIARE PER LUI, ALTRI ANCORA PREPARANO UNA FESTA PER DEGLI INVITATI CHE VERRANNO.
VEDENDO QUESTA SCENA IL FIGLIO PENSÒ: "QUI SONO IN PERICOLO. COSTUI DEVE ESSERE UN RE O UNA PERSONA DI RANGO SIMILE A QUELLA DI UN RE; QUESTO NON È CERTO IL POSTO IN CUI POSSO SPERARE DI OTTENERE UN LAVORO E GUADAGNARMI DA VIVERE. È MEGLIO CHE VADA IN QUALCHE POVERO VILLAGGIO DOVE SARÀ PIÙ FACILE LAVORARE E TROVARE UN IMPIEGO. SE RIMANESSI QUI UN ALTRO PO' POTREI ESSERE PRESO E COSTRETTO A FARE IL SERVITORE".
IL VECCHIO LO VIDE E LO RICONOBBE SUBITO E IL SUO CUORE SI RIEMPÌ DI GIOIA, PENSANDO CHE FINALMENTE AVEVA RITROVATO IL FIGLIO E CHE LE SUE RICCHEZZE SAREBBERO ANDATE A LUI. ORDINÒ QUINDI AD UN UOMO DI ANDARE DIETRO AL FIGLIO AFFINCHÉ GLIELO RICONDUCESSE IL PIÙ PRESTO POSSIBILE.
IL MESSAGGERO SI PRECIPITÒ DI CORSA ALL'INSEGUIMENTO DEL FIGLIO E LO CATTURÒ. IL FIGLIO NON CAPIVA IL MOTIVO E TERRORIZZATO PENSÒ CHE LO AVREBBERO MESSO A MORTE.
"NON HO FATTO NIENTE DI MALE, PERCHÉ VENGO CATTURATO? POSSIBILE CHE LA MIA RICERCA DI CIBO E VESTI MI ABBIA CONDOTTO A QUESTA FINE?" DISSE.
MA IL MESSAGGERO STRINSE ANCORA DI PIÙ LA PRESA, IL FIGLIO SVENNE E IL SERVO LO PORTÒ PRIVO DI SENSI DINNANZI AL PADRE. IL PADRE, OSSERVANDO LA SCENA PENSÒ: "NON CREDERÀ MAI ALLE MIE PAROLE. NON CREDERÀ CHE IO SIA SUO PADRE".
ALLORA DISSE AL MESSAGGERO: "NON HO ALCUN BISOGNO DI QUEST'UOMO. NON COSTRINGERLO A RIMANERE QUI. SPRUZZAGLI PIUTTOSTO DELL'ACQUA FRESCA IN VISO AFFINCHÉ SI RIPRENDA MA NON DIRGLI PIÙ NULLA".
PERCHÉ FECE QUESTO? PERCHÉ SAPEVA CHE IL FIGLIO, DI MODESTE PRETESE E SENZA AMBIZIONI, DIFFICILMENTE AVREBBE ACCETTATO IL SUO RANGO ELEVATO E LE SUE RICCHEZZE.
IL MESSAGGERO, QUANDO IL FIGLIO SI FU RIPRESO, SI RIVOLSE AL FIGLIO DICENDO: "ORA TI LASCIO LIBERO. VA' DOVE MEGLIO CREDI."
IL FIGLIO SI RALLEGRÒ E SI ALZÒ DA TERRA PER ANDARSENE IN UN POVERO VILLAGGIO ALLA RICERCA DI CIBO E VESTI. ALLORA IL PADRE, VOLENDO ATTIRARE IL FIGLIO DI NUOVO PRESSO DI SÉ, DECISE DI RICORRERE AD UN ESPEDIENTE E INVIÒ DUE PERSONE IN INCOGNITO, DUE INDIVIDUI DI ASPETTO SCARNO E ROZZO.
"ANDATE A CERCARE QUEL POVER'UOMO E AVVICINATELO IN MODO CASUALE. DITEGLI CHE CONOSCETE UN POSTO IN CUI POTRÀ GUADAGNARE UNA PAGA DOPPIA DI QUELLA ATTUALE. SE ACCETTA, PORTATELO QUI E AFFIDATEGLI UN LAVORO. SE CHIEDE DI QUALE LAVORO SI TRATTI, DITEGLI CHE DOVRÀ SPALARE IL LETAME E CHE VOI DUE LAVORERETE INSIEME A LUI."
I DUE MESSAGGERI FECERO COME ERA STATO LORO ORDINATO E ANDARONO DAL FIGLIO. COSTUI ACCETTÒ LA PROPOSTA E CHIESE UN ANTICIPO DELLA PAGA, POI ANDÒ CON GLI ALTRI DUE A SPALARE IL LETAME. NEL MOMENTO IN CUI IL PADRE VIDE IL FIGLIO PROVÒ UNA PROFONDA PIETÀ E SI CHIESE COSA POTESSE FARE PER LUI. QUALCHE GIORNO DOPO, GUARDANDO DALLA FINESTRA, LO VIDE IN LONTANANZA, MENTRE, SCARNO E MACILENTO, SPALAVA IL LETAME RICOPERTO DI SPORCIZIA. IL PADRE SI TOLSE IMMEDIATAMENTE LE COLLANE GLI ABITI E GLI ORNAMENTI E INDOSSÒ GLI ABITI CENCIOSI E SPORCHI. SI COSPARSE DI SOZZURA AFFERRÒ CON LA DESTRA UN UTENSILE PER SPALARE IL LETAME E CON FARE BRUSCO APOSTROFÒ GLI ALTRI LAVORANTI: "CONTINUATE A LAVORARE PELANDRONI". CON QUESTO ESPEDIENTE EBBE MODO DI AVVICINARE IL FIGLIO.
IN SEGUITO SI RIVOLSE A LUI DICENDOGLI: "EHI TU, GIOVANE! DEVI CONTINUARE A LAVORARE QUA E NON DEVI PIÙ ANDARTENE. TI AUMENTERÒ LA PAGA E TI DARÒ QUALSIASI STRUMENTO TI SERVA PER LAVORARE. TI DARÒ IL CIBO CHE VUOI, E NON DOVRAI PREOCCUPARTI DI NULLA E TI METTERÒ A DISPOSIZIONE UN SERVITORE. PUOI STARE TRANQUILLO. SARÒ COME UN PADRE PER TE. PERCHÉ DICO QUESTO? PERCHÉ TI HO OSSERVATO LAVORARE. TU NON FAI IL FURBO E LAVORI CON VIGORE. NON SEI COME GLI ALTRI LAVORANTI E SARAI TALE E QUALE A UN FIGLIO."
COSÌ IL RICCO SCELSE UN NOME CHE ASSEGNÒ ALL'UOMO, PROPRIO COME SE FOSSE SUO FIGLIO. IL FIGLIO CONTINUÒ A LAVORARE PER IL PADRE SPALANDO LETAME, PUR AVENDO LA POSSIBILITÀ DI ANDARSENE DOVUNQUE E GODENDO DELLA MASSIMA LIBERTÀ. UN GIORNO, IL RICCO SI AMMALÒ E CAPÌ CHE STAVA PER MORIRE. CHIAMÒ IL FIGLIO E GLI DISSE:
"PRENDITI CURA DI TUTTI I MIEI BENI; CONTROLLA ENTRATE E USCITE. D'ORA IN POI AGIREMO COME SE FOSSIMO UNA SOLA PERSONA."
ALLORA IL FIGLIO COMINCIÒ A VIGILARE SULLE RICCHEZZE DEL PADRE, SENZA APPROPRIARSI MAI DI NULLA. SENTENDO CHE LA FINE SI AVVICINAVA IL PADRE CONVOCÒ TUTTI I PARENTI, I NOBILI E LE PERSONE DEL PALAZZO E QUANDO FURONO TUTTI RIUNITI FECE QUESTA DICHIARAZIONE:
"SIGNORI, SAPPIATE CHE QUESTO È MIO FIGLIO, CARNE DELLA MIA CARNE. EGLI MI ABBANDONÒ E PER CINQUANTA ANNI È ANDATO GIROVAGANDO AFFRONTANDO DIFFICOLTÀ E SOFFERENZE. IN PASSATO SONO ANCHE PARTITO ALLA SUA RICERCA. TEMPO FA PERÒ LUI È RICOMPARSO. EGLI È VERAMENTE MIO FIGLIO E IO SONO VERAMENTE SUO PADRE. ORA SAPPIATE CHE TUTTE LE RICCHEZZE, I MIEI AVERI E LE MIE PROPRIETÀ IN FUTURO APPARTERRANNO A LUI. EGLI È PERFETTAMENTE AL CORRENTE DI TUTTI I MIEI AFFARI."
SENTENDO QUESTE PAROLE IL FIGLIO SI RIEMPÌ DI GIOIA E PENSÒ: "NON MI È MAI PASSATO PER LA TESTA DI DESIDERARE O DI CERCARE QUESTI BENI. EPPURE TUTTE QUESTE RICCHEZZE SONO VENUTE A ME SPONTANEAMENTE!"
Poi prese il vangelo di Luca, lo aprì e riprese a leggere:
«UN UOMO AVEVA DUE FIGLI. IL PIÙ GIOVANE DISSE AL PADRE: "PADRE, DAMMI LA PARTE DEL PATRIMONIO CHE MI SPETTA." E IL PADRE DIVISE TRA LORO LE SOSTANZE. DOPO NON MOLTI GIORNI, IL FIGLIO PIÙ GIOVANE, RACCOLTE LE SUE COSE, PARTÌ PER UN PAESE LONTANO E LÀ SPERPERÒ LE SUE SOSTANZE VIVENDO DA DISSOLUTO. QUANDO EBBE SPESO TUTTO, IN QUEL PAESE VENNE UNA GRANDE CARESTIA ED EGLI COMINCIÒ A TROVARSI NEL BISOGNO. ALLORA ANDÒ E SI MISE A SERVIZIO DI UNO DEGLI ABITANTI DI QUELLA REGIONE, CHE LO MANDÒ NEI CAMPI A PASCOLARE I PORCI. AVREBBE VOLUTO SAZIARSI CON LE CARRUBE CHE MANGIAVANO I PORCI; MA NESSUNO GLIENE DAVA. ALLORA RIENTRÒ IN SE STESSO E DISSE: "QUANTI SALARIATI IN CASA DI MIO PADRE HANNO PANE IN ABBONDANZA E IO QUI MUOIO DI FAME! MI LEVERÒ E ANDRÒ DA MIO PADRE E GLI DIRÒ: PADRE, HO PECCATO CONTRO IL CIELO E CONTRO DI TE; NON SONO PIÙ DEGNO DI ESSER CHIAMATO TUO FIGLIO. TRATTAMI COME UNO DEI TUOI GARZONI." PARTÌ E SI INCAMMINÒ VERSO SUO PADRE.
QUANDO ERA ANCORA LONTANO IL PADRE LO VIDE E COMMOSSO GLI CORSE INCONTRO, GLI SI GETTÒ AL COLLO E LO BACIÒ. IL FIGLIO GLI DISSE: "PADRE, HO PECCATO CONTRO IL CIELO E CONTRO DI TE; NON SONO PIÙ DEGNO DI ESSER CHIAMATO TUO FIGLIO." MA IL PADRE DISSE AI SERVI: "PRESTO, PORTATE QUI IL VESTITO PIÙ BELLO E RIVESTITELO, METTETEGLI L'ANELLO AL DITO E I CALZARI AI PIEDI. PORTATE IL VITELLO GRASSO, AMMAZZATELO, MANGIAMO E FACCIAMO FESTA, PERCHÉ QUESTO MIO FIGLIO ERA MORTO ED È TORNATO IN VITA, ERA PERDUTO ED È STATO RITROVATO." E COMINCIARONO A FAR FESTA.
IL FIGLIO MAGGIORE SI TROVAVA NEI CAMPI. AL RITORNO, QUANDO FU VICINO A CASA, UDÌ LA MUSICA E LE DANZE; CHIAMÒ UN SERVO E GLI DOMANDÒ CHE COSA FOSSE TUTTO CIÒ.
IL SERVO GLI RISPOSE: "È TORNATO TUO FRATELLO E IL PADRE HA FATTO AMMAZZARE IL VITELLO GRASSO, PERCHÉ LO HA RIAVUTO SANO E SALVO". EGLI SI ARRABBIÒ, E NON VOLEVA ENTRARE. IL PADRE ALLORA USCÌ A PREGARLO. MA LUI RISPOSE A SUO PADRE: "ECCO, IO TI SERVO DA TANTI ANNI E NON HO MAI TRASGREDITO UN TUO COMANDO, E TU NON MI HAI DATO MAI UN CAPRETTO PER FAR FESTA CON I MIEI AMICI. MA ORA CHE QUESTO TUO FIGLIO CHE HA DIVORATO I TUOI AVERI CON LE PROSTITUTE È TORNATO, PER LUI HAI AMMAZZATO IL VITELLO GRASSO." GLI RISPOSE IL PADRE: "FIGLIO, TU SEI SEMPRE CON ME E TUTTO CIÒ CHE È MIO È TUO; MA BISOGNAVA FAR FESTA E RALLEGRARSI, PERCHÉ QUESTO TUO FRATELLO ERA MORTO ED È TORNATO IN VITA, ERA PERDUTO ED È STATO RITROVATO"».
«Tieni!» disse lui porgendomi il primo libro.
«Questo è il Sutra del Loto. In esso sono scritti e spiegati gli insegnamenti del Buddha, vissuto 500 anni prima di Yeshua. Capisci cosa ti sto dicendo? Che gli insegnamenti sono gli stessi! Ti sto dicendo che Yeshua e Miryae non hanno costruito nulla di nuovo, non hanno detto nulla che non fosse stato già detto. Ma nella completa e totale ignoranza in cui si vive attualmente, nessuno è più in grado di comprendere questa verità. Nessuno! Non è la chiesa la colpevole di questa ignoranza ma la gente. Sono le persone che non vogliono guardare in faccia questa verità e non possono e non devono dare la responsabilità della loro ignoranza alla Chiesa Cattolica ed al cristianesimo, così come esso è stato costruito.
Tu, io, mio padre, mia madre conosciamo questa verità perché abbiamo voluto sapere, abbiamo voluto conoscere e continuiamo a voler conoscere con tutte le nostre forze. Noi conosciamo e comprendiamo questa verità, semplicemente perché abbiamo accettato l'idea di poter vedere Yeshua e di non considerarci folli solo per questo motivo.
La gente che non riconosce questa possibilità, si preclude il potere di realizzare qualcosa di unico e di eccezionale. Negando e privandoci della possibilità di conoscere Yeshua e Miryae, ci neghiamo la possibilità di conoscere il loro vero insegnamento.»
Il volto di Mattia era leggermente teso. Presi il libro tra le mani ed osservai il disegno sulla copertina, un fiore di loto che nasceva dal fango. In quell'istante compresi il motivo per cui Mattia mi aveva trascinata in quel luogo. Lo guardai quasi atterrita, poi mi lasciai andare indietro sullo schienale della sedia.
«Un'altra verità ce l'hai qui, davanti a te.» proseguì lui
«In questo luogo, in questa biblioteca di inestimabile valore storico ci sono testi e documenti di ogni tempo, di ogni cultura e di ogni religione. Non ti sto dicendo che devi leggere tutti questi libri, ma ti prego, cerca di arrivare alle giuste conclusioni, ora, da sola. Non ci sono più scuse per non guardare. Non esistono più giustificazioni per negare l'evidenza. Lo zoroastrismo ha attinto la sua dottrina dai testi vedici dell'India. L'ebraismo ha seguito i testi persiani, assiri e mesopotamici. Il cristianesimo è un miscuglio di nozioni e di tesi prese in prestito dall'ebraismo, dai culti egizi e dallo zoroastrismo e dunque dalla dottrina vedica e del Buddha. La chiesa forse non riconoscerà mai di essere solamente a capo di una religione che ha unito insieme altre religioni, ma la gente non deve ignorare tutto questo.»
«E noi, allora? Che dobbiamo fare?» chiesi infervorata da quella provocazione
«Noi dobbiamo prendere questi testi e divulgarli, dobbiamo far conoscere al mondo la verità, lentamente, senza sconvolgere le credenze di nessuno, ma facendo ragionare le testa della gente. L'essere umano ha il diritto alla libertà religiosa e questa libertà significa che nessuno deve essere soggetto ad una coercizione da parte di un singolo individuo o di un gruppo sociale. Ogni singolo essere vivente deve essere libero di scegliere chi vuole essere e non deve essere sottoposto ad una scelta vincolante da parte di altri. Tu sei dotata di una libera volontà, giusto?» ribatté Mattia
«Sì! Certo!» risposi io ancor più entusiasmata
«Tu sei dotata del libero arbitrio. Ed io sono convinto che il lavoro di Yeshua e Miryae è molto più semplice di quello che possa sembrare! In verità questi due grandi maestri esaminarono con la massima attenzione tutte le religioni del mondo e ne trassero il miglior insegnamento possibile. La loro intenzione era a dir poco straordinaria: tutto ciò che le religioni avevano in comune doveva essere utilizzato in una sola unica comunità, in un solo unico comune destino, in un solo unico fine, un unico comune denominatore.
Ogni maestro della storia, da Osiride a Buddha, da Confucio a Zorostro, da Krishna a Yeshua, non hanno fatto altro che dare al mondo il loro personale messaggio. La natura dell'uomo, il senso ed il fine della nostra vita umana e divina, il concetto di bene e di male, l'origine ed la fine del dolore, la via per raggiungere la felicità, o il nirvana o il samadhi, il concetto di morte e di rinascita alla vita eterna, il concetto del giudizio, del peccato e del karma e per ultimo il mistero della nostra origine. Questi sono tutti concetti analizzati ed espressi dai più grandi maestri della storia. Ora ti leggo una cosa. Ascoltami attentamente!»
NON UCCIDERAI ALCUNA CREATURA VIVENTE.
NON RUBERAI.
NON ROMPERAI IL TUO VOTO DI CASTITÀ.
NON MENTIRAI.
NON TRADIRAI I SEGRETI DEGLI ALTRI.
NON DESIDERERAI LA MORTE DEI TUOI NEMICI.
NON DESIDERERAI LE RICCHEZZE ALTRUI.
NON PRONUNCERAI PAROLE INGIURIOSE E SCIOCCHE.
NON INDULGERAI NELL'OZIO.
NON ACCETTERAI ORO E ARGENTO.
«Cosa ti fa venire in mente?» mi chiese nuovamente lui
«I dieci comandamenti dati da Mosé al popolo ebreo attraverso Yahvé!» risposi
«Ecco. In verità ti ho letto parte di un testo indiano, il Pratimoksha Sutra. Attenzione. Ora ti leggo un altro testo.
NON HO COMMESSO INGIUSTIZIE
NON HO RUBATO ESERCITANDO VIOLENZA
NON HO COMMESSO ATTI VIOLENTI
NON HO RUBATO
NON HO UCCISO NÉ UOMO NÉ DONNA
NON HO AGITO IN MODO INGANNEVOLE
NON HO RUBATO OGGETTI DI PROPRIETÀ DIVINA
NON HO PRONUNCIATO IL FALSO
NON HO PRONUNCIATO MALVAGITÀ
NON HO ATTACCATO ALTRI
Mentre Mattia proseguiva nella lettura di quelle pagine mi venne un magone allo stomaco.
«Questa è una preghiera egiziana. La ripeteva lo spirito del defunto quando, al momento del trapasso nell'altra vita, affermava di non aver commesso queste azioni.»
NON HO VIOLATO LA DONNA D'ALTRI
NON HO COMMESSO PECCATO CONTRO LA PUREZZA
NON HO INTIMORITO ALTRI
NON HO VISSUTO NELLA RABBIA
NON HO FINTO SORDITÀ ALLE PAROLE GIUSTE E VERITIERE
NON HO INCORAGGIATO CONFLITTI
NON HO ABUSATO D'ALTRI
NON HO ESPRESSO GIUDIZI AFFRETTATI
Ora ascolta questi precetti.
NON UCCIDERE E NON PERMETTERE CHE NESSUNO LO FACCIA.
NON TRADIRE LA PERSONA CHE AMI O IL TUO CONIUGE.
NON VIVERE NELLA COLLERA.
NON SPARGERE TERRORE NELLE PERSONE.
NON ASSALIRE E NON PROVOCARE DOLORE AL PROSSIMO.
NON SFRUTTARE IL PROSSIMO E NON PRATICARE LA SCHIAVITÙ.
NON FARE DANNI CHE POSSANO PROVOCARE DOLORE ALL'UOMO O AGLI ANIMALI.
NON CAUSARE SPARGIMENTO DI LACRIME.
RISPETTA IL PROSSIMO.
NON RUBARE CIÒ CHE NON TI APPARTIENE.
NON MANGIARE PIÙ CIBO DI QUANTO TE NE SPETTI.
NON DANNEGGIARE LA NATURA.
NON PRIVARE NESSUNO DI QUELLO CHE AMA.
NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA.
NON MENTIRE PER FAR DEL MALE AD ALTRI.
NON IMPORRE LE TUE IDEE AGLI ALTRI.
NON AGIRE PER FARE DEL MALE AGLI ALTRI.
NON PARLARE DEI FATTI ALTRUI.
NON ASCOLTARE DI NASCOSTO FATTI ALTRUI.
NON IGNORARE LA VERITÀ E LA GIUSTIZIA.
NON GIUDICARE MALE GLI ALTRI SENZA CONOSCERLI.
RISPETTA TUTTI I LUOGHI SACRI.
RISPETTA E AIUTA CHI SOFFRE.
NON ARRABBIARTI SENZA VALIDE RAGIONI.
NON OSTACOLARE MAI IL FLUSSO DELL'ACQUA.
NON SPRECARE L'ACQUA PER I TUOI BISOGNI.
NON INQUINARE LA TERRA.
NON NOMINARE IL NOME DEI NETERU INVANO.
NON DISPREZZARE LE CREDENZE ALTRUI.
NON APPROFITTARE DELLA FEDE ALTRUI PER FARE DEL MALE.
NON PREGARE NÉ TROPPO NÉ TROPPO POCO GLI DEI.
NON APPROFITTARE DEI BENI DEL VICINO.
RISPETTA I DEFUNTI.
RISPETTA I GIORNI SACRI ANCHE SE NON CREDI.
NON RUBARE LE OFFERTE FATTE AGLI DEI UTILIZZANDOLE PER TE STESSO.
NON DISPREZZARE I RITI SACRI ANCHE SE NON TI AGGRADANO.
NON UCCIDERE GLI ANIMALI SENZA UNA RAGIONE SERIA.
NON AGIRE CON INSOLENZA.
NON AGIRE CON ARROGANZA.
NON VANTARTI DEL TUO BENESSERE DI FRONTE AD ALTRI.
RISPETTA QUESTI PRINCIPI.
RISPETTA LA LEGGE SE NON CONTRASTA CON QUESTI PRINCIPI
«Basta! Basta, ti prego.» dissi io iniziando a piangere. Solo in quell'istante compresi quello che Mattia voleva dirmi.
«Questa è una preghiera egiziana. Miryae e Yeshua hanno vissuto anni in Egitto e in India, hanno studiato testi sacri che trattavano gli argomenti più disparati. Hanno appreso metodi per la guarigione del corpo fisico, tecniche di meditazione particolari e quando sono tornati nel loro luogo di origine, non hanno esitato a insegnare alle loro genti tutto ciò che avevano appreso. Miryae aveva imparato a curare le malattie con l'uso di erbe ed unguenti. Yeshua aveva appreso la tecnica dell'ipnosi per guarire le malattie della mente. Entrambi avevano studiato al cospetto dei grandi maestri delle più grandi scuole misteriche del tempo e avevano appreso gli insegnamenti più grandi ed importanti.
Attingendo alle fonti delle altre culture non fecero altro che insegnare una verità che già esisteva. Pensaci bene! I Veda affermano che Dio è uno stato di consapevolezza, che è il Sé. La Chiesa afferma che Dio è esterno all'uomo e che, di conseguenza, l'uomo non può e non deve identificarsi con Dio.
Yeshua, invece, ci insegna che la divinità è dentro di noi. Il Buddha ci insegna che l'uomo è divino pur non essendone consapevole. La Chiesa ritiene che l'uomo è peccatore perché è nato con il peccato originale insito in se e che solo il Cristo può estinguerlo tramite la fede e la grazia. Yeshua ci dice: «Non sapete che siete tutti déi?» Questi sono soltanto alcuni esempi di quello che la Chiesa ha mal interpretato nei secoli e che va completamente scardinato.
La Chiesa afferma che si vive una volta sola, che non esiste la reincarnazione, che dopo la morte fisica si va in paradiso e che il Cristo verrà a salvarci alla fine dei tempi.
Yeshua, tuttavia, ci ha insegnato che quando saremo dall'altra parte, se vorremo, con un solo pensiero, potremo tornare quaggiù a riprendere la nostra passeggiata per il mondo.»
A quel punto iniziai a provare una strana sensazione nel corpo. Non sapevo se piangere o ridere. Continuai a guardare Mattia. Fu solo in quell'istante che mi resi conto di quello che stava accadendo. Presi nuovamente il libro tra le mani e lessi ancora qualche passo. Poi ripensai a ciò che la Chiesa aveva fatto attraverso i secoli. Aveva inculcato nella testa della gente di essere peccatrice e che soltanto la fede in Gesù l'avrebbe salvata, passando esclusivamente per il tramite della Una Santa Cattolica Apostolica Chiesa del Vaticano, attraverso indulgenze a pagamento e quant'altro. Un rivolo di lacrime scese sul mio viso. Mattia cambiò espressione e mi guardò con tutto l'amore possibile accarezzandomi il viso.
«Cosa dobbiamo fare?» gli chiesi
«Dobbiamo fare quello che non è stato fatto duemila anni. I Brahmani perseguitarono il Buddha pensando che fosse contrario ai Veda. Gli ebrei perseguitarono Yeshua e Miryae pensando che fossero contrari alla legge di Mosé. In verità stavano semplicemente ampliando il concetto della illuminazione e della divinità in modo da farlo capire a tutti. Quindi, dobbiamo riprendere il vero insegnamento di Yeshua e Miryae, divulgarlo nuovamente e farlo comprendere al mondo.» rispose lui
«In poche parole dobbiamo insegnare al mondo quello che Miryae e Yeshua hanno insegnato a noi? Partendo dai testi vedici e buddhisti per arrivare a quelli cristiani?» chiesi ancora
«Esattamente! Fin dai tempi più antichi, presso tutte le popolazioni del mondo si ricercava una grande verità, la divinità suprema. La sensibilità, la conoscenza e il desiderio di realizzare la felicità infinita furono alla base di ogni religione. Tutte le religioni si sforzarono di rispondere alle questioni importanti della vita con nozioni e concetti di ogni genere, talvolta con linguaggi troppo elaborati e difficilmente comprensibili da tutti.
Gli induisti scrutarono la natura e i suoi eventi e crearono straordinari miti, cercando la liberazione dall'angoscia della vita attraverso la meditazione e lo yoga.
Nel buddhismo, il maestro Shakyamuni affermò che la liberazione finale doveva avvenire nei nostri cuori, attraverso un corretto stile di vita, perché siamo noi stessi i diretti responsabili della nostra esistenza.
Queste e tutte le altre religioni del mondo si sono sempre sforzate di superare la paura della vita, proponendo in un modo o in un altro, le loro dottrine, i loro precetti di vita ed i loro riti sacri. Quello che ci dissero Yeshua e Miryae è molto semplice: tutte le religioni devono essere degne di rispetto e non devono essere rigettate. Tutte le dottrine, quando mirano al rispetto dell'essere umano, sia esso uomo o donna, devono essere prese nella loro massima considerazione. Sai cosa significa cristianesimo?»
«Etimologicamente deriva dalla parola cristo, a sua volta derivante dal greco christòs. Il termine kry significa ungere, unzione. » abbozzai una risposta poco esaustiva
«Esatto. In ebraico la parola kri, viene tradotte con il termine masiah, l'unto, dal quale deriva il corrispondente messia. Per questo motivo il Cristo veniva definito l'Unto da Dio e i suoi discepoli venivano chiamati cristiani.
La storia del cristianesimo, così come tu e io la conosciamo è la storia della corruzione del suo messaggio originale, che è in totale contraddizione con quello attuale. I testi originali sono andati quasi totalmente perduti al punto che è difficile ricostruire il senso dell'insegnamento originario di Yeshua e Miryae. Come ben sai, con il passare dei secoli le tradizioni cristiane, i precetti, le dottrine e i dogmi di questa religione, furono spesso condizionate dagli eventi politici e sociali del contesto in cui si viveva. Il cristianesimo fu spesso politicizzato se non addirittura economizzato, a tal punto da provocare una completa e totale modificazione dell'insegnamento originale. Con la svolta costantiniana e l'affermazione del cristianesimo come religione di stato, si passò a un vero e proprio cesaropapismo, in cui il papa era parificato in tutto e per tutto a un imperatore. La censura operata sui testi antichi colpì ovunque, eliminando testimonianze non in linea con il mito che si stava creando intorno alle origini del cristianesimo. Furono effettuate innumerevoli modificazioni e falsificazioni dei testi da parte dei monaci amanuensi che riscrissero la storia del cristianesimo, sulla base di ciò che era considerato eretico dalla chiesa. Devo ricordarti, inoltre, che tutti i vangeli che conosciamo, canonici o apocrifi, sono stati scritti in lingua greca o copta, dopo la morte di Yeshua e da persone che non lo avevano conosciuto. Molti di loro sono in netta contraddizione uno con l'altro e pochi narrano lo stesso evento allo stesso modo. Queste contraddizioni non sono casuali. Tra l'altro l'elemento della nascita verginale in una grotta, l'attribuzione della paternità del Cristo a un Dio, la resurrezione dalla morte, si incontra in una decina di altre confessioni religiose precedenti al cristianesimo, a cominciare proprio dall'induismo e dal buddhismo.»
Mattia si mosse verso uno scaffale. Cercava qualcosa di preciso. Girò l'angolo e lo vidi sparire nel lungo corridoio. Dopo qualche istante tornò con un altro libro tra le mani. Lo aprì davanti a me e lesse:
"LA VOLONTÀ DEI DEVA FU COMPIUTA; TU CONCEPISTI NELLA PUREZZA DEL CUORE E DELL'AMORE DIVINO. VERGINE E MADRE, SALVE! NASCERÀ DA TE UN FIGLIO E SARÀ IL SALVATORE DEL MONDO. MA FUGGI, POICHÉ IL RE KANSA TI CERCA PER FARTI MORIRE COL TENERO FRUTTO CHE RECHI NEL SENO. I NOSTRI FRATELLI TI GUIDERANNO DAI PASTORI, CHE STANNO ALLE FALDE DEL MONTE MERU... IVI DARAI AL MONDO IL FIGLIO DIVINO."
«E' un passo del libro di Edouard Schuré, del libro "I grandi iniziati»
«Edouard Schuré. Lo conosco! È uno degli studiosi di storia delle religioni più conosciuto al mondo. Mio padre mi parlava di lui e delle sue ricerche. È chiaro! Ho capito dove vuoi arrivare. Entrambi affermavano che la tradizione cristiana nacque in India con il culto di Mitra e che, in seguito, fu assimilata dai persiani, l'attuale Iran e poi dai greci. Solo più tardi fu adorato persino a Roma e in tutto l'impero ellenico.» risposi io rammentando le lezioni di mio padre

«Esatto! Le prime tracce del culto di Mitra risalgono al 1300 a.C., prima di Buddha e di Yeshua. Soprattutto dobbiamo considerare che la figura di Mitra compare nei Veda, quindi nella cultura indiana, come una figura solare. In Persia divenne la divinità più importante. Ciò che non deve sorprendere è la straordinaria somiglianza della sua storia con quella di Yeshua. Il giorno di nascita di Mitra, definito il "dies natalis Solis", cadeva proprio il 25 dicembre, il giorno in cui celebriamo il Natale, il "dies natalis Yeshua!"» esclamò Mattia sorridendo maliziosamente
«Facciamo un riassunto. La religione hindu contempla l'incarnazione del dio Visnu, che decide di farsi carne sulla terra, sotto le spoglie umane di Krishna, nascendo dalla vergine Devaki.
La religione egizia contempla l'incarnazione del dio Ra, che decide di farsi carne sulla terra, sotto le spoglie di Horus, nascendo dalla vergine Iside.
La religione buddhista contempla l'incarnazione dell'assoluto, che decide di farsi carne sulla terra, sotto le spoglie di Shakiamuni, nascendo dalla vergine Maya. E così via!» ribattei io
«Non solo! Bacco nasce dalla vergine Minerva. Attis nasce dalla vergine Nana. Ce ne sono a decine. Ercules nasce dalla vergine Prudence. Alcide nasce dalla vergine Alcmene. Hesus nasce dalla vergine Mayence. Gesù nasce dalla vergine Maria! Ascoltami attentamente ora! Durante la festività della nascita di Mithra, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, i credenti si raccoglievano in una grotta sotterranea, chiamata adyton, in cui compivano riti e recitavano preghiere. All'alba i fedeli lasciavano la grotta e portavano in processione la statuetta di un bambino, simbolo del figlio del dio Sole nato dalla vergine, la Dea Madre. E appena sorgeva il sole intonavano la preghiera e il canto dedicato al parto della vergine.
Ascoltami ancora! Abbiamo detto che il culto di Mitra è nato in India ed è arrivato fino in Persia e in Grecia. In verità questo culto fu formalizzato e giustificato da alcuni filosofi della città Tarso, tra cui Posidonio e Cleante, attraverso i loro scritti. Rispondi a questa mia domanda, ora! Chi era nato a Tarso nel periodo della massima espansione della culto mitraico?» mi chiese Mattia
«Saul! Saul di Tarso, chiamato Paolo!» risposi senza pensarci troppo
«Esattamente lui! Paolo era un uomo molto intelligente e astuto. Era cresciuto in un contesto aperto e aveva studiato molto. Conosceva bene il culto di Mitra e non esitò a utilizzarlo a proprio piacimento. Quando comprese che poteva sfruttare il cristianesimo a suo favore non fece altro che apportare alcune modifiche a questo culto. In quel periodo storico, in cui si comunicava spesso con lettere ed epistole, lui seppe sfruttare a suo vantaggio la situazione. Il principale mezzo di diffusione del cristianesimo furono proprio i vangeli canonici, i cui autori, a iniziare da Marco e Luca, dipendevano proprio da lui e dalla sua visione personalizzata, del tutto simile al culto di Mitra. Ma Paolo non si fermò a questo! Non solo utilizzò i vangeli, ma anche le opere epiche greche ed egizie. Callimaco, il figlio di Zeus fu avvolto in fasce. Dioniso, appena nato giaceva in un buca nel terreno. Gesù nacque in una mangiatoia e fu avvolto in fasce. Nella notte del Natale si esulta e si afferma con gioia "Oggi è nato il Salvatore!". Nell'esclamazione di giubilo degli Ierofanti in Eleusi si esultava e si diceva: "La Signora ha generato un sacro fanciullo!"
Nelle feste greche dell'Eone si pregava e si esultava di gioia cantando: "La Vergine ha partorito, la luce cresce!" Questi e centinaia di altri elementi sono ripresi di sana pianta dai culti misterici vedici, persiani, greci ed egiziani. Paolo prese tutto e ne fece una bella storia!
La nascita verginale, l'adorazione dei tre magi, la tentazione, il discorso sulla montagna, la preghiere, la morte e la risurrezione, la discesa agli inferi, il ritorno per il giudizio finale. L'adorazione del Sole e la sua nascita verginale la ritroviamo in tutte le culture, semplicemente perché si trattava di un rito iniziatico. E questo Yeshua e Miryae lo sapevano molto bene!» concluse Mattia
«Questo mi è chiaro! E soprattutto mi dimostra che la natività di Yeshua ha radici molto più antiche di quel che pensiamo. Cosa dobbiamo fare, allora? Dobbiamo parlare di questo? Dobbiamo forse dire che la vera storia di Yeshua non è conosciuta veramente? Che la storia di Miryae si è persa nella storia?» gli chiesi senza mezzi termini
«Sì!» rispose lui schiettamente
«E da dove cominciamo?»
«Da noi! Yeshua ha cercato di creare un legame immediato tra se e la divinità insita in lui, comprendendo che questo è possibile con delle tecniche specifiche di meditazione! Ci ha insegnato a capire, conoscere e comprendere il nostro corpo e ad ascoltarlo. Sia lui che Miryae hanno portato avanti un insegnamento che si è perso nel tempo.
La loro voce non è più arrivata in modo naturale e diretto fino ad oggi, come doveva avvenire. Le loro figure sono state rimaneggiate, monopolizzate e codificate in modo determinante, distorcendo tutto il loro insegnamento. La differenza tra ciò che insegna la chiesa oggi e ciò che insegnarono Yeshua e Miryae è ormai abissale. Entrambi insegnarono che tra Dio e l'uomo non vi è alcuna differenza, che l'uomo e la donna sono la diretta manifestazione di Dio in terra e che è sufficiente conoscere se stessi per conoscere la divinità, che la conoscenza salva e rende liberi, che la conoscenza di se stessi è l'unica via che conduceva alla divinità. Ora dobbiamo recuperare il loro originario proposito e divulgarlo nuovamente. Durante i secoli sono stati fatti troppi errori. Molti testi sono stati manomessi, altri riscritti e manipolati al punto che la vera storia è stata completamente cancellata. Nonostante la chiesa affermi che i vangeli sono la "Parola di Dio", non esita ad impedire la produzione di teorie ed ipotesi del tutto contraddittorie con ciò che essa ritiene canonico. Ma nello stesso tempo continua a modificare la traduzione dei testi canonici semplicemente per andare incontro alle sue esigenze ideologiche e teologiche. Se inizialmente la chiesa era una comunità di uomini che avevano attinto all'insegnamento di due grandi maestri della storia, oggi non è altro che un apparato burocratico dotato di un impero. Tutto ciò che inizialmente era il cristianesimo oggi non esiste più.»
Mi alzai dalla sedia con il libro del Sutra del Loto stretto al petto. Feci il giro del tavolo guardandomi attorno ed osservando i libri della prima sala.
Mi mossi verso uno scaffale e iniziai a leggere il titolo di alcuni libri: il Dhammapada, il Mahabharata, il Ramayana, il Sutra del Diamante, il Libro dei Morti, la Didaché. Poi girai lo sguardo verso Mattia.
«L'opera più grande e degna di rispetto che la Chiesa sia riuscita a fare è raccolta qui dentro, in questa enorme biblioteca. Riunendo insieme tutte le più grandi religioni del mondo ne ha fatta una sola, ma non è stata in grado di spiegarla al mondo e soprattutto non è stata in grado di darne un significato pieno e completo. Le persone che tutte le domeniche si siedono al banco di una chiesa adorando una Madonna, non sanno che stanno adorando lo spirito divino femminile primordiale e pregando il Gesù Cristo crocifisso non sanno che stanno pregando il Dio Sole sceso in terra nato dal grembo della madre Terra, il Sol Invictus.
I cristiani che pregano in una chiesa non sanno che le loro preghiere sono uguali a quelle indù o tibetane. Oggi la chiesa non è in grado né ha il coraggio di riconoscere i suoi errori perché se lo facesse, dovrebbe accettare di aver manipolato la storia a suo piacimento. Ritenendo pagane tutte le religioni e tentando di adottarle, non ha fatto altro che paganizzare il cristianesimo e nel pretendere, di conseguenza, di sostituirlo al paganesimo ha fatto sì che divenisse religione di stato politicizzandone il messaggio. In questo modo la grandezza di un messaggio è stato miseramente distrutto.» affermai senza pensare troppo a quello che stavo dicendo
«Purtroppo devo riconoscere che hai ragione!» ribattei lui alzandosi dalla sedia e venendo verso di me
«Quello che fa più rabbia è il non riconoscere l'eredità delle precedenti religioni: il culto mitraico del Sol Invictus, della morte del sole e della sua resurrezione, il culto di Iside e della Grande Madre che ritroviamo in molte chiese. L'ho trovato anche ieri sera, nella chiesa di Santa Maria in Trastevere. Pensa cosa accadrebbe se tutte le persone del mondo venissero a sapere che la storia di Yeshua e Miryae è stata completamente stravolta e mutilata.» proseguii io
Il volto di Mattia si fece serio. Apparve sul viso una ruga d'espressione che non avevo notato prima.
«Qualche giorno fa, Yeshua mi ha detto delle cose che mai avrei pensato di ascoltare dalla sua bocca e che se la Chiesa le ascoltasse vedrebbe crollare tutto il baldacchino di dogmi che si è costruita intorno.
Se io fossi un sacerdote come gli altri, mi barricherei dietro la giustificazione del diavolo tentatore, eppure nelle sue parole c'era una forza straordinaria e particolare che non dimenticherò. Yeshua mi ha detto che l'uomo trova la sua divinità grazie alla donna e viceversa. Credo sia questo il fulcro del loro insegnamento!» mi disse lui
«Miryae mi ha detto la stessa cosa. All'inizio quelle parole mi avevano lasciato perplessa. Ora, a pensarci bene, riesco a comprendere il nesso tra la tradizione vedica, quella egizia e poi quella ebraica e cristiana.» affermai a quel punto della nostra conversazione
«Con le parole del loro tempo, Yeshua e Miryae tentarono di dare al loro popolo un grande insegnamento. Ricordarono alle loro genti che attraverso la giusta preghiera, attraverso la meditazione e lo yoga, si poteva arrivare a conoscere la più grande forza dell'universo, il potere che ci unisce al cosmo.» proseguì lui
Ci guardammo per un istante negli occhi, osservandoci in silenzio. Solo in quel momento mi resi conto che Don Michel si era allontanato ed eravamo rimasti soli.
«La conoscenza è un ponte che ci unisce alla divinità. Solo attraverso la conoscenza possiamo realizzare il nostro più elevato Sé. Miryae e Yeshua avevano tramandato questo segreto, erano stati un ponte, erano stati dei grandi maestri. A noi il compito di spolverare nuovamente la forza di quest'insegnamento.» terminò lui guardandomi dolcemente
Aprii il libro del Sutra del Loto tra le mani e lessi un altro passo.
IL BUDDA DISSE A SHARIPUTRA:
"UNA LEGGE MERAVIGLIOSA COME QUESTA È PREDICATA DAI BUDDA, DAI TATHAGATA, SOLTANTO IN CERTE EPOCHE. MA, COME LA FIORITURA DELL'UDUMBARA, QUESTE EPOCHE RICORRONO ASSAI DI RADO. SHARIPUTRA, TU E TUTTI GLI ALTRI DOVETE CREDERMI.
ABBI FEDE IN ME, SHARIPUTRA; IO SONO COLUI CHE DICE IL VERO, IO SONO COLUI CHE DICE CIÒ CHE È E CHE NULLA DICE SE NON CIÒ CHE È. SAPPI, SHARIPUTRA, I BUDDA ESPONGONO LA LEGGE IN MODO APPROPRIATO ALLE CIRCOSTANZE, MA IL SIGNIFICATO È DIFFICILE DA COMPRENDERE. ORA TE NE SPIEGHERÒ LA RAGIONE.
PERCHÉ NOI IMPIEGHIAMO UN NUMERO INFINITO DI ESPEDIENTI, ESAMINANDO LE CAUSE E LE CONDIZIONI E AVVALENDOCI DI PARABOLE E SIMILITUDINI PER ESPORRE GLI INSEGNAMENTI. QUESTA LEGGE NON È QUALCOSA CHE POSSA ESSERE COMPRESA ATTRAVERSO LA RIFLESSIONE O L'ANALISI. SOLTANTO I BUDDA POSSONO COMPRENDERLA. PER QUALE RAGIONE?
PERCHÉ I BUDDA APPAIONO NEL MONDO PER UN UNICO GRANDE MOTIVO. I BUDDA, GLI ONORATI DAL MONDO, DESIDERANO APRIRE LA PORTA DELLA SAGGEZZA DEL BUDDA A TUTTI GLI ESSERVI VIVENTI PER CONSENTIRE DI OTTENERE LORO LA PUREZZA.
SOLO PER QUESTA RAGIONE APPAIONO NEL MONDO. ESSI DESIDERANO MOSTRARE LA SAGGEZZA DEL BUDDA A CHIUNQUE. DESIDERANO RISVEGLIARE LE PERSONE ALLA SAGGEZZA DEL BUDDA. DESIDERANO INDURRE OGNI ESSERE VIVENTE A IMBOCCARE IL SENTIERO DELLA SAGGEZZA DEL BUDDA.
SONO QUESTE LE RAGIONI PER CUI APPAIONO NEL MONDO. I BUDDA, TATHAGATA, ISTRUISCONO E CONVERTONO I BODHISATTVA. TUTTE LE LORO AZIONI MIRANO SEMPRE ALLO STESSO SCOPO. ESSI DESIDERANO SEMPLICEMENTE MOSTRARE LA SAGGEZZA DEL BUDDA AGLI ESSERI VIVENTI E RISVEGLIARLA AD ESSA."
Piansi! Le lacrime scendevano inesorabili e senza tregua sul mio volto. Continuai a leggere e piangere. Le emozioni più forti fecero sussultare tutto il mio corpo. La gioia e la tristezza erano un tutt'uno in un vortice di sentimenti che si incastravano continuamente tra di loro.
Tutto l'insegnamento di Budda era stato rafforzato da Jeshua e Miryae, ma l'uomo non riusciva più a comprenderlo.
Cosa dovevamo fare con esattezza? Mostrare la saggezza a tutti gli esseri viventi e risvegliarla? Ma come?
Ogni essere umano deve ritrovare in se l'origine della sua divina essenza. Tutti siamo nati con la divinità dentro, con una luce immensa nel cuore. Dovevo solo realizzare quella verità, nella mia vita. Guardai Mattia con una consapevolezza nuova. Sapevo che la mia verità sarebbe stata la mia salvezza. Dovevo solo ascoltare quella sottile voce silenziosa che era dentro di me. Nessun'altra persona doveva guidare i miei passi se non la mia stessa verità. Chiusi gli occhi tenendo tra le mani quel libro semplicemente stupendo e feci un lungo respiro. Mattia rimase in rispettoso silenzio davanti a me, nell'attesa di un mio cenno.
«È tutto dentro di noi!» dissi io
«La saggezza, la verità della propria divinità, è dentro di noi. Aspetta solo di essere risvegliata. Solamente guardando dentro il proprio cuore, in una ricerca interiore costante e sincera possiamo conoscere e comprendere chi realmente siamo.»
Mattia annuì senza dire una parola, poi mi prese la mano. Un meraviglioso sentimento di pace e serenità riempì il mio cuore.
«Hhmmm!» Don Michel si schiarì la voce entrando nella sala
Portava tra le mani un grosso volume rilegato in pelle. Lo posò sul tavolo e lo aprì. All'interno di esso c'erano ritagli di fogli di giornale e molto appunti.
«Ecco qui! Ho preso qualcosa che ti può interessare e che ti può togliere una volta per tutte ogni dubbio sul rapporto tra Yeshua e Miryae. Abbiamo visto che la figura di Maria appare come in molti scritti, sia canonici che apocrifi, compreso il Vangelo di Tommaso, quello di Filippo e quello di Maria.
In alcuni di questi, in particolare, Maria è la più amata e la più sapiente. Nel Vangelo di Filippo Maria è detta la koinonos, che tradotto significa compagna, consorte. Nel 2012 è stata divulgata un ulteriore scoperta che ha lasciato a bocca aperta il mondo intero. La studiosa e ricercatrice Karen King venne in possesso di un papiro della grandezza di quattro centimetri per quattro.

Il papiro scritto in dialetto copto, proveniva da un anonimo collezionista che lo aveva acquistato nel 1997 da un altro anonimo collezionista che lo aveva a sua volta acquistato nei primi anni '60 nella Germania dell'est. Per molto tempo studiosi e ricercatori di ogni luogo hanno pensato che il papiro fosse un falso. La stessa chiesa cattolica si premurò di affermare, tramite un articolo fatto pubblicare sul quotidiano L'Osservatore romano che anche se fosse risultato autentico, non sarebbe cambiato nulla, perché in fondo erano stati trovati tantissimi frammenti di papiri gnostici autentici, dove erano scritte tante cose assurde ed eretiche.
Il papiro fu analizzato da alcuni professori di ingegneria elettronica, chimica e biologia di tre atenei americani Columbia University, Massachusetts Institute of Technology e Harvard University. I tre professori utilizzarono tre diverse tecniche per riuscire a stabilire una datazione certa. Due di questi fecero delle analisi molto precise. Il prof. Timothy Swager, chimico del Massachusetts Institute of Technology utilizzò la tecnica della spettroscopia ad infrarossi per verificare se l'inchiostro mostrasse eventuali variazioni ed incongruenze, ed arrivò alla conclusione che il papiro era autentico.
Il prof. Per James Yardley, ingegnere elettronico della Columbia utilizzò, invece, la tecnica della spettroscopia a micro-Raman e giunse alla conclusione che l'inchiostro era perfettamente in linea con quello utilizzato in altri 35-40 manoscritti datati tra il IV e l'VIII sec. dopo Cristo. Ecco guarda!»
Don Michel girò il volume e mi mostrò la foto del papiro grande meno di un fazzolettino per le mani.
«La professoressa King si rese conto dell'importanza storica del papiro solamente quando ne riuscì a fare la traduzione. Una volta tradotto il piccolo foglio di papiro la studiosa presentò la sua scoperta durante il Convegno internazionale di studi copti, che si tenne a Roma nel settembre del 2012. La scoperta della professoressa King fece il giro del mondo. Il papiro venne presentato con il nome di Vangelo della Moglie di Gesù perché su di esso è scritto testualmente:
" … Mia madre mi ha dato la vita …. i discepoli dissero a Gesù, … negare. Maria è degna di …. Gesù disse loro, "mia moglie sarà capace di essere mia discepola... che i malvagi si corrompano … per me, io abito con lei per … una immagine"
«Ci sono ancora dei dubbi?» mi chiese Don Michel fissandomi negli occhi. Feci cenno di no con il capo. Non c'era più nulla da dire.
