Capitolo 10 - Nel nome di mia madre

21.05.2025


"O Signora delle falci di Luce dei cieli stellati.

O Signora dei fiori dei fertili prati.

O Signora delle maree dei lamenti dell'oceano,

Benedetta Signora della pioggia gentile,

Ascolta il mio canto qui fra gli obelischi,

Aprimi alla tua luce mistica,

Risvegliami con i tuoi toni argentati,

Stai con me nel mio rito sacro."

(Preghiera Wicca)


Ero talmente stanca della giornata al Museo che il giorno dopo decisi di sonnecchiare fino a tardi sul divano, gustandomi una buona tazza di latte caldo davanti al tepore del fuoco nel camino. I nomi delle dee risuonavano ancora nella mia testa. Per tutta la notte non avevo fatto altro che ripensare a quelle figure e ricordai che, da qualche parte, nella libreria di mia nonna c'era un libro che le elencava tutte. Presi il volume tra le mani e lo aprii a caso.

Apparve il disegno di una donna: «Mama Quilla, dea Inca della Luna e del matrimonio».

Sfogliai il libro alla ricerca di qualche altro nome che non conoscevo e l'occhio andò su una pagina dove era scritta una dedica:

«Alla donna più Grande che abbia mai compreso il mio cuore! Con tutto il mio affetto. Maria».

Rimasi in silenzio a rileggere la dedica e mi chiesi se quella Maria fosse la madre di Mattia. Del resto mia nonna era vissuta nel paese per molti anni e le donne anziane la ricordavano ancora. Chiusi il libro, indossai il cappotto, il cappellino, i guanti di lana ed uscii. Mi avviai per la stradina sterrata della campagna. Volevo distrarmi un po' e non c'era modo migliore che una passeggiata nel silenzio della natura. 

Lungo i lati della stradina c'erano alberi di fico, di mandorle e di noci completamente gelati dal ghiaccio e avvolti dalla neve. Lo spettacolo era fantastico e suggestivo nello stesso tempo. La neve imbiancava il panorama come fosse ovatta morbida leggermente poggiata sui rami spogli. Proseguii per un po' quando udii una voce che cantava:

«Regina della Luna,

Regina del Sole,

Regina dei Cieli,

Regina delle Stelle,

Regina delle Acque,

Regina della Terra,

portaci il figlio della promessa!»

Scorsi da lontano la figura piccola e proporzionata della signora Maria.

Mi diressi verso di lei e vidi che stava raccogliendo dei piccolissimi semi in mezzo alla neve.

«Buongiorno, signora Maria!» la chiamai salutandola con la mano

«Buongiorno piccola principessa! Dopo la nevicata di stamani il paesaggio è ancora più incantevole, non trovi?» rispose la donna con un sorriso dolcissimo.

Era vero! Dal punto in cui ci trovavamo si poteva vedere tutto il paese e le terre intorno erano completamente imbiancate dalla neve. Mai visto uno spettacolo così incantevole.

«Vieni! Dammi una mano a tirar su questa cesta, giacché ci sei! Allora. Dimmi un po'! Com'è andata la giornata di ieri al Museo? Cosa te n'è parso di Max? È un caro ragazzo, un amico del mio povero fratello Ernesto, tornato alla Madre Terra qualche anno fa. Entrambi appassionati di storia antica, si sono conosciuti durante gli scavi in un territorio della Mesopotamia. Per molti anni hanno portato avanti lo stesso progetto. Poi mio fratello si ammalò e dovette rinunciare, ma il caro Max prosegue ancora oggi i suoi studi, in modo quasi maniacaledisse lei

«Effettivamente il prof. Theller ha messo in piedi una vera e propria opera maniacale. In ogni angolo della sua casa ci sono raffigurazioni di donne, di dee di ogni religione ed epoca storica. Mi ha particolarmente colpito l'ingresso che porta nella sua sala da pranzo. Su entrambe le pareti c'erano quadri che raffiguravano donne e dee. Non c'era un spazio vuoto. Direi che è stato istruttivo!» risposi io

Prendemmo la cesta per i due manici e ci avviamo per la stradina traversa.

«Più in là ci sono altre bacche e semi! - disse donna Maria - Ne prendo una manciata e ho terminato!»

«Ditemi una cosa! Nella libreria di mia nonna ho trovato un volume molto bello. S'intitola «Nel nome di Mia Madre». Su una pagina del libro c'è una dedica firmata da una persona di nome Maria. Siete forse voi la persona che ha firmato la dedica?» chiesi curiosa

«Mia cara. Tua nonna è stata una delle poche donne che sia stata in grado di comprendermi e conoscermi per quella che veramente sono. Quel libro è stato un mio dono. Sono felice che tu lo abbia ritrovato e soprattutto sono felice che la tua dolce nonna ti abbia lasciato tutte le sue cose.»

Pronunciai un flebile ringraziamento e l'aiutai a portare la cesta.

«Cosa c'è che non va?» mi chiese lei scrutando il mio sguardo

«Ho paura donna Maria. Ho tanta paura, di quel che possa accadere ora di me! Non so cosa devo fare. Ho paura di sbagliare!» risposi tentando di reprimere il pianto.

«Paura? L'unica paura che devi avere è quella di perderti, di non riuscire a essere te stessa! La paura deve essere uno stimolo per proseguire ed andare avanti. Il tuo peggior nemico, in questo momento sono l'indecisione e il non conoscerti dentro. Tu ora, devi avere il coraggio di affrontare la tua paura e utilizzarla a tuo vantaggio. So molto bene quello che ti è accaduto e me ne compiaccio. Mattia mi ha raccontato quel che stai vivendo e comprendo i tuoi timori.» disse lei

«Donna Maria! Non so se lei può riuscire a comprendere cosa sto provando, ma vorrei provare a spiegarlo. Sin da bambina ho appreso che l'essere umano è un peccatore. Poi all'improvviso, nella mia vita arriva un uomo che, pur non affermando palesemente di essere Gesù il Cristo, mi dice che l'essere umano è divino e deve riconoscere la propria divinità e che il peccato non esiste.» risposi timidamente

«La verità, tesoro mio, è che il problema sta nelle religioni. Queste hanno diffuso l'idea del peccato e di un dio crudele e vendicativo. Hanno divulgato un messaggio falso facendo credere all'uomo che fosse stato stabilito da Dio!» disse lei

«E questo mi fa una profonda rabbia! - la interruppi - La maggior parte delle religioni predicano la violenza, la discriminazione razziale, la superiorità dell'uomo sulla donna, il perdono dei peccati o la salvezza dell'anima in cambio di una liberazione, di una indulgenza. Invece di parlare di amore parlano di violenza e di vendetta. Soprattutto nelle religioni si parla di un demone serpente che induce in tentazione la donna e la rendono responsabile del peccato più grande. Al contrario quest'uomo mi parla del serpente come della più grande potenza, del più grande dei poteri!»

Donna Maria mi guardò dolcemente, osservò il mio viso per qualche istante e poi sentenziò.

«Ascolta, tesoro. - disse donna Maria - Quel che tu stai vivendo è assolutamente vero. Sono felice che anche tu ora, conosca questa verità. Anzi, ti dico una cosa che ti sembrerò strana: lo studio delle religioni ti aiuterà a conoscere meglio te stessa e l'essere umano. 

«In che senso? - chiesi, aggrottando la fronte - Le religioni insegnano che siamo tutti peccatori.»

«Sì, ma se le guardi da una prospettiva diversa, possono darti le chiavi per comprendere le tue forze e le tue potenzialità nascoste. - rispose lei - «È così che potrai salire a un gradino ben più alto: quello della spiritualità. Ti sembrerà strano, ma la verità è che l'uomo ha bisogno della donna per vivere la sua più grande spiritualità. La donna è il dono più grande che un uomo possa ricevere.»

«Ma perché proprio la donna?» chiesi, mentre ripensavo a quanto aveva detto il professore Theller e a tutte le immagini che avevo visto a casa sua.

«Perché la donna è il tempio stesso di Dio, è il cammino che permette all'uomo di conoscere se stesso» - spiegò, con un tono che si fece più solenne - «La donna è la religione più grande, quella della natura e dell'amore incondizionato. La donna crea, nutre, dona se stessa in completo e totale amore. Chi adora la donna, non ha bisogno di entrare in nessun tempio, perché sta adorando il tempio più grande che esista.»

«Quindi la spiritualità è una cosa che si trova solo nelle donne?»

«No, la spiritualità è qualcosa che va oltre la religione. Essa risiede nel cuore, nel grembo e nell'anima di ogni donna, ma è attraverso di essa che l'uomo può connettersi a se stesso. Tu hai ricevuto un grande dono, tesoro mio. Accettalo con umiltà e fanne un tesoro unico. Il perno del mondo intero è la donna. Solo attraverso la donna, il mondo può rimanere libero.»

Aiutai donna Maria a portare in casa la cesta e mi fece accomodare nella cucina.Attraverso la conoscenza della religione potrai comprendere le tue forze e le potenzialità nascoste. E potrai salire ad un gradino ben più alto, che è quello della spiritualità.

La verità è che l'uomo ha bisogno della donna per vivere la sua più grande spiritualità perché la donna è il dono più grande che l'uomo possa possedere.

La donna è il tempio stesso di Dio, è il cammino che permette all'uomo di conoscere se stesso. La donna è la religione più grande, quella della natura e dell'amore incondizionato. La donna crea se stessa, la donna nutre il proprio figlio, la donna dona se stessa in completo, totale e incondizionato amore.

Chi adora la donna, non ha bisogno di entrare in nessun tempio, perché sta adorando il tempio più grande in assoluto. Oltre la religione c'è la più alta spiritualità. Essa risiede nel cuore, nel grembo e nell'anima di ogni donna. Tu hai ricevuto un grande dono, tesoro mio. Accettalo, con umiltà, e fanne un tesoro unico.»

Aiutai donna Maria a portare in casa la cesta e mi fece accomodare nella cucina.

«Siediti. Facciamo una tisana calda!» disse lei mentre metteva sul fuoco una pentola con dell'acqua

«Devi comprendere che la spiritualità è qualcosa che va oltre la religione, che l'essere umano deve essere prima tutto spirituale e poi religioso. L'appartenenza ad una confessione religiosa può essere motivo di divisione e di lotta. Al contrario la spiritualità è sinonimo di unione. Soltanto quando l'essere umano sarà in grado di vedere oltre la religione, di diventare cosciente del suo vero sé, allora potrà iniziare il percorso verso la ricerca spirituale di Dio! Per fare questo, l'essere umano deve entrare in contatto con il proprio sé, deve saper amare veramente ed incondizionatamente e riversare tutto il suo amore in ogni creatura.»

«Purtroppo non tutti gli uomini sono in grado di amare veramente ed incondizionatamente!» dissi io

«Per questo dio ha creato l'uomo e la donna!» rispose donna Maria ridendo

«Ascolta, tesoro mio!» proseguì lei guardandomi negli occhi e fissandomi intensamente.

«L'uomo può realizzare il più alto livello di spiritualità solamente grazie alla donna, perché la donna è la porta del tempio della vita, è il ponte che conduce alla divinità. E ogni donna, compresa te, deve riconoscere questa forza. Ricordati sempre queste parole: il perno del mondo intero è la donna. Il mondo intero ruota intorno alla donna. Solo attraverso la donna, il mondo può rimanere libero.»

Annui un po' intimorita.

«Ditemi! A cosa servono tutte quelle erbe che avete preso?» chiesi 

«Questa è la medicina della Grande Madre!» rispose lei porgendomi un tazza con un infuso fumante

«Cosa significa?»

«Significa che con queste erbe curo le persone che vengono a chiedere il mio aiuto. Devi sapere che esiste un profondo rapporto tra l'uomo e la Terra, intesa come Madre dispensatrice di vita.

Questo rapporto risale ai tempi della preistoria ed arriva sino a noi. Per millenni la gente è stata curata con le erbe. Ancor prima che nascessero i farmaci della medicina ufficiale esistevano le erbe officinali, la medicina della natura.»

Donna Maria si avvicinò alla cesta e tirò fuori una pianta.

«Questo è Viscum Album, comunemente detto vischio. È una pianta che cresce su alcuni tipi di albero e cresce solamente in pieno inverno. I Celti la conoscevano come «la pianta che guarisce tutto. In verità, questa pianta è un potente vasodilatatore ed ha molte proprietà ipotensive e tonico-cardiche, determinando un abbassamento della pressione endovasale.»

La guardai come per dirle che avevo compreso poco o nulla delle sue parole.

«Vieni! - proseguì lei - Voglio farti vedere una cosa!»

Seguii donna Maria con un po' di timore misto a curiosità. Percorremmo un lungo corridoio e ci trovammo davanti a un porta chiusa. Donna Maria aprì la porta e apparve al mio sguardo uno scenario a dir poco straordinario.

Nella stanza c'erano lunghi scaffali che prendevano tutte le pareti, dal pavimento al soffitto. Al posto dei libri, su quegli scaffali vi erano contenitori di diversa grandezza e colore. Ogni contenitore aveva una targhetta che descriveva l'erba che conteneva. La stanza era una vera e propria ode alla natura.

Donna Maria mi fece entrare nella stanza, illuminata dalla flebile luce di una piccola finestra.

«Questo è il mio regno! Qui puoi trovare tutte le piante che si trovano nelle nostre terre!»

Mi guardai attorno. L'occhio mi andò su una ciotola verde. Sopra c'era scritto, Urtica dioica. La presi in mano per guardarla meglio.

«Cos'é?» chiesi timidamente

«Questa è ortica!» rispose donna Maria

La fissai incuriosita.

«Ortica?» chiesi

«Certo! Devi sapere che l'ortica è ricca di molte proteine, calcio, potassio e soprattutto ferro. È utilizzata soprattutto per curare le bronchiti, i disturbi legati alla menopausa e all'osteoporosi. Come decotto, anche se amaro, aiuta a stimolare la diuresi.»

La vidi muoversi nella stanza con sicurezza. Sapeva con esattezza dove fossero tutte le sue piante. Riposi il contenitore al suo posto e continuai a guardarmi attorno. L'occhio mi andò su una ciotola di terracotta. All'interno c'era un'erba triturata. Ne riconobbi l'odore ed il colore annusandone l'intenso profumo che emanava.

«Questo è timo?» chiesi io

«Esattamente!» rispose donna Maria

«Propriamente detto Thymus vulgaris, in antichità si pensava che potesse curare il morso dei serpenti e degli scorpioni. Ogni strega che si rispetti deve avere questa erba in casa!» proseguì lei con la sua solita risata coinvolgente.

Risi di cuore anch'io. La tensione cominciò ad allentarsi. Donna Maria mi permise di guardarmi attorno ancora per un po' e lessi qualche nome in latino: Origanum majorana, Lactuca Sativa, Melissa officinalis, Achillea millefolium, Salvia officinalis.

«Incredibile! Con tutte queste piante si possono curare le persone?» chiesi

«Con tutte queste piante, germogli di fiori, radici, preparo tisane, unguenti, creme e oli per curare le persone che non trovano rimedio con la medicina ufficiale.» rispose lei facendomi cenno di uscire dalla stanza

«La verità è che non tutti apprezzano il dono che la nostra Mater Terra ci ha voluto fare. Il rapporto tra l'uomo ed il mondo vegetale è molto profondo. Le piante e le erbe, possono fornirci tutto ciò che ci serve per vivere. Il cibo, i medicinali, il materiale per costruire e molto altro ancora. Tuttavia l'ignoranza ha fatto da padrona anche in questo caso. Per molto tempo si è pensato che la cura delle malattie attraverso le erbe non fosse altro che stregoneria e questo ha provocato soltanto una grande confusione. Se io fossi vissuta nel periodo medievale, molto probabilmente mi avrebbero accusata di essere una strega e mi avrebbero condannata al rogo. Fortunatamente i tempi sono cambiati, ma i preconcetti rimangono e molta gente non riesce ancora a comprendere i benefici dell'uso delle erbe per la cura di molti malesseri.»

Tornammo verso la cucina. Donna Maria prese un volumetto dalla sua credenza e mi fece cenno di seguirla in un'altra stanza. L'aspetto era gradevole. Una tendina dai colori vivaci addobbava la finestra. Sulle pareti facevano bella vista piccoli quadri rappresentanti erbe medicinali.

Donna Maria mi fece accomodare su una piccola sedia di legno e ne prese un'altra dove sedersi.

«Fortunatamente la lotta alle streghe è terminata da secoli e fortunatamente le streghe esistono ancora oggi.» disse lei fissandomi negli occhi e iniziando a ridere a crepapelle.

Poi proseguì nelle sue spiegazioni.

«La cura delle persone mediante le erbe è una cosa normale, tesoro mio. Tuttavia, l'arte dell'erboristeria e della cura con le erbe non è una cosa semplice. È necessario conoscere e studiare molto bene tutto ciò che la nostra Madre Terra ha voluto donarci, ma è anche necessario imparare a non confondere la medicina dalla magia. Io non pratico arti magiche, a dispetto di quello che la gente possa pensare. Le donne come me non praticano alcuna magia. Al contrario adoperano i doni che la Madre Terra ci ha voluto elargire per aiutare le persone che hanno bisogno.

La Chiesa affermava che queste donne erano delle streghe, e le maledisse, perché riteneva che operassero per conto del diavolo e del maligno. In verità, una donna che cura per mezzo di erbe ed unguenti, opera per il bene dell'uomo, ma questo la gente non lo sa e ancora oggi non lo vuole riconoscere. Lo stesso Aristotele, filosofo greco vissuto nel 400 a.C., attribuì un'anima alle piante. Ogniqualvolta raccolgo una pianta la ringrazio per il dono che mi sta facendo

Gli occhi di donna Maria divennero lucidi e la sua voce vibrò forte nella stanza.

«Raccolgo le erbe, le coltivo, le essicco, le metto in infusione, preparo decotti e tisane e in questo, figlia mia, non c'è nulla di maligno, ma solamente del buono. La donna erborista, colei che cura la gente con le erbe, incarna il mito della donna fatata, della strega che conosce la natura e gode di un potere immenso, perché da essa acquisisce tutte le sue conoscenze. Ma in tutto questo, tesoro mio, non c'è nulla di male! Ora torna a casa. E se vuoi t'insegnerò tutto quello che so!»