Capitolo 18 - La Dea mutilata

09.05.2025

"Io sono l'Essenza stessa della Vita.

Sono la Madre, la Sorella e la Figlia.

Io sono la Sacra Prostituta

e la Moglie integerrima.

Esisto dentro l'essenza stessa della Vita.

Sono la pura scintilla di energia

che corre sotto forma di sentimento e di passione.

Io sono dentro di te."

(Miryae di Mijdil)


Don Mattia doveva andare in città per conto del vescovo e mi chiese se avevo voglia di andare con lui. Accettai l'invito volentieri. Mentre lui era a colloquio con Sua Eminenza, io avrei potuto tranquillamente andarmene in giro per la città.

«Ho telefonato a Max Theller. Mi ha detto che, se vuoi raggiungerlo lo trovi a casa. Vorrebbe farti vedere alcuni dipinti.» disse Don Mattia

Quel giorno aveva indossato la camicia clergyman. Erano giorni che non lo metteva. Anzi spesso indossava una semplice maglietta bianca sotto la camicia nera sbottonata, facendo intravedere il petto.

Il prof. Theller mi diede il permesso di entrare nella sua biblioteca. La stanza era colma di libri e volumi di ogni genere e grandezza. Su una parete c'erano scaffali che riempivano libri fin sopra il soffitto. Quel lato della stanza, con i suoi innumerevoli libri dalle copertine di diversi colori, sembravano un quadro dipinto. Presi un volume tra i tanti e lo aprii a caso:

«Con l'avvento di Yeshua e Miryae, la devozione per la Grande Madre, per la Dea Femminile, diviene molto più sottile e mistica. Con l'insegnamento soprattutto di Miryae si adorava un principio spirituale interiore che veniva risvegliato mediante precise tecniche. In questo senso la donna veniva intesa quale divinità femminile accanto alla divinità maschile. Nel caso di Miryae, era la rappresentazione della divinità femminile accanto a Gesù Cristo, rappresentante la divinità maschile."

L'intera parete raccoglieva testi e volumi riguardante il senso spirituale della dottrina di Gesù Cristo e Miryae. Max Theller aprì la porta ed io mi girai di scatto verso di lui.

«Cos'hai trovato?» mi chiese con un sorriso smagliante. 

Avevo l'impressione che il prof. Theller cominciasse a guardarmi con occhi diversi, a volte persino troppo invadenti.

Si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia. Nello stesso istante in cui le sue labbra si posarono sul mio viso ebbi la strana sensazione che il suo corpo volesse penetrare il mio. Feci un lungo respiro.

«Questo libro è, a dir poco, ….».

«Blasfemo?» mi interruppe lui.

«No! Non intendevo questo. È ... intrigante!»

«Fammi vedere!» disse il prof. Theller togliendomi il volume dalle mani.

«Eh sì! Hai ragione! In questo libro si narra la storia del vero insegnamento di Yeshua e Miryae. Yeshua rappresenta il principio maschile originario, il Dio Padre. Miryae rappresenta il principio femminile, la Dea Madre.»

«Sono esterrefatta!» dissi io

«Spiegatemi. Perché questa verità non è mai stata divulgata? Perché la Chiesa continua a nascondere questa verità!»

«Mia cara signorina. Spiegatemi perché la Chiesa e il suo papato sono ancora in piazza San Pietro!» mi rispose lui cercando di provocarmi.

«Il messaggio di Yeshua e di Miryae è stato completamente distorto. Ogni giorno, ogni volta che la Chiesa nega la presenza di Miryae accanto a Yeshua, ogni volta che la relega gratuitamente e falsamente al ruolo di prostituta, la crocifigge accanto a lui. L'accostamento tra Miryae e la prostituta redenta risale in realtà al 591, quando il papa Gregorio Magno, basandosi su alcune tradizioni orientali, in un suo sermone identificò le due figure nella stessa persona. Questa identificazione non trova riscontro nei Vangeli, tanto che nel 1969 il Vaticano ha dovuto riconoscere ufficialmente l'errore di Gregorio Magno. L'identificazione di Miryae con la peccatrice è stata esplicitamente rigettata dalla Chiesa cattolica solo durante il concilio Vaticano II ed è rifiutata anche dai protestanti. L'errore è stato palese e riconosciuto. Ma quando la Chiesa si formò, a partire dalla dottrina di Paolo di Tarso, non aveva più nulla a che vedere, sia nello spirito che nella pratica, con la dottrina che Yeshua e Miryae durante la loro vita, avevano divulgato con il loro insegnamento.»

«Vorreste dire che Paolo è colpevole di aver cancellato la vera dottrina?» chiesi

«Guardati attorno. In questa stanza ci sono centinaia di libri che sono stati scritti sull'argomento, ma nessuno di questi hanno avuto vita lunga. Ognuno di questi volumi racconta qualcosa che ha a che vedere con l'insegnamento originario e mai divulgato di Yeshua e Miryae. Ma la Chiesa, in un modo o nell'altro, riesce ad opporsi alla pubblicazione e divulgazione di questi testi.»

«Come fate ad averli voi, allora?»

«Sono un grande appassionato di testi rari e inediti. Grazie alla mia rete di conoscenti, ho potuto recuperare diverse opere mai pubblicate da case editrici. Qui troverai libri esclusivi, rimasti nascosti negli scaffali delle case editrici.»

«Mi state dicendo che in questa libreria troverò la prova che Paolo è colpevole di aver cancellato l'insegnamento di Yeshua e Miryae?»

«Non solo. Ti sto dicendo che in questa libreria troverai testi che provano una verità alquanto difficile da accettare da parte della chiesa, cioè che Pietro si autodichiarò il successore di Cristo. In verità, sia Yeshua che Miryae non dichiararono alcun successore, come vorrebbero farci credere molti autorevoli scrittori, sedicenti professori e ricercatori storici.»

«Ma nei vangeli canonici c'è scritto che Gesù il Cristo disse a Pietro, "Su questa pietra io costruirò la mia chiesa"?» dissi io

«Nei vangeli c'è anche scritto: "«Allontanati da me, Satana! Tu sei uno scandalo per me!"» mi rispose Max Theller apostrofando il versetto con un gesto del dito e non nascondendo una smorfia di disgusto

«In verità, ci sono molti altri studiosi e ricercatori che affermano che la frase "Su questa pietra io costruirò la mia chiesa", non sia autentica e sia stata aggiunta al testo originale in seguito.» proseguì il prof. Theller cercando di darsi nuovamente un contegno e rendendosi conto di aver alzato la voce.

«So anche che i testi originali dei vangeli non esistono più e che abbiamo soltanto copie di copie e che nella traduzione dal greco e dall'aramaico, molte parole sono state interpretate in modo sbagliato!» aggiunsi io.

«Proprio così. Devi anche sapere che ci sono molti altri vangeli oltre a quelli che la chiesa ritiene canonici. Esiste il Vangelo di Tommaso, il Vangelo di Filippo, il Vangelo degli Esseni, il Vangelo dei Nazareni, il Vangelo degli Ebrei, il Protovangelo di Giacomo, addirittura il Vangelo di Pietro ed il Vangelo degli Egiziani, il Vangelo di Giuda e molti altri frammenti che meritano di essere presi in considerazione. Ne conosci qualcuno?» mi chiese lui osservando attentamente ogni mio piccolo movimento del viso.

«Sì, ho letto il Vangelo degli Esseni. L'ho trovato completamente diverso dai vangeli canonici.» risposi

«Devi sapere che anche il Vangelo di Tommaso è completamente diverso. In questo straordinario testo, Tommaso dice che lo Spirito Santo è femminile, è la Madre. Ecco! Ascolta cosa dice Tommaso!» disse il prof. Theller prendendo un volume dallo scaffale e aprendolo esattamente alla pagina che cercava come se conoscesse a memoria ogni parola del libro.

"Vieni, Madre delle sette dimore,

che trovi riposo nella ottava,

vieni, Spirito Santo

e purifica i loro cuori e i loro reni!"

All'udire quella frase mi tornò alla mente il concetto di kundalini che sale attraversando i sette chakra.

«Quando Tommaso parlava della Madre delle sette dimore si riferiva alla kundalini che risale dal coccige fino alla testa, purificando i reni e il cuore, passando per i sette chakra?» chiesi io.

«Chi ti ha detto questo?» mi chiese divertito.

«Credo che sia difficile da spiegare e soprattutto da credere!» risposi io rammentando i vecchi insegnamenti di mio padre

Rimanemmo per un istante in silenzio. Il prof. Theller mi scrutò come volesse capire cosa stessi nascondendo poi proseguì nella sua spiegazione.

«In molti versi, Tommaso afferma che lo Spirito Santo rappresenta la Grande Madre, quale potenza primordiale. Anche il Vangelo degli Ebrei identifica lo Spirito Santo con la Grande Madre. C'è un passo del Vangelo che è arrivato a noi tramite gli scritti di Origene e Gerolamo in cui si legge:

"...Mia madre, che è lo Spirito Santo, mi ha appena preso per uno dei miei capelli".

Qui c'è un chiaro riferimento all'innalzamento di kundalini sino al sahashrara.

Nel Vangelo degli Esseni si parla della Madre Terra. Anche in questo caso, ci si riferisce alla kundalini delle scritture indiane. È paradossale che la Chiesa abbia voluto considerare validi solamente quattro vangeli ed abbia considerato gli altri, indegni della loro considerazione. Ma c'è dell'altro!» disse lui guardandomi divertito.

«C'è dell'altro! C'è il Vangelo di Maria!»

Il professore rimase in silenzio per qualche istante nell'attesa che io reagissi in qualche modo a quell'informazione. Dopodiché proseguì.

«Il Vangelo di Maria è un testo di origine gnostica che viene ampiamente respinto e denigrato dalla chiesa. In esso si mette in risalto il ruolo della donna, in questo caso di Maria Miryae, all'interno degli insegnamenti di Gesù. Questo Vangelo fa capire che Gesù, il Maestro, attribuisce a una donna, a Maria Miryae, non soltanto il ruolo di primo piano, ma una posizione di superiorità rispetto ad altri uomini! Di questo testo sono rimasti solamente alcuni frammenti, ma ce n'è uno in particolare che ti voglio leggere. Ascoltami attentamente!» disse il professore prendendo un altro volume dalla sua libreria.

"Ma Andrea replicò e disse ai fratelli: «Dite che cosa pensate di quanto ella ha detto. Io, almeno, non credo che il Salvatore abbia detto ciò. Queste dottrine, infatti, sono sicuramente insegnamenti diversi». Riguardo a queste stesse cose parlò anche Pietro. Egli li interrogò in merito al Salvatore: «Ha Egli forse parlato realmente in segreto e non apertamente a una donna, senza che noi lo sapessimo? Ci dobbiamo ricredere tutti e ascoltare lei? Forse Egli l'ha anteposta a noi?». Maria allora pianse e disse a Pietro: «Pietro, fratello mio, che cosa credi dunque? Credi tu che io l'abbia inventato in cuor mio, o che io menta riguardo al Salvatore?». Levi replicò a Pietro dicendo: «Tu sei sempre irruento, Pietro! Ora io vedo che ti scagli contro la donna come fanno gli avversari. Se il Salvatore l'ha resa degna, chi sei tu che la respingi? Non v'è dubbio, il Salvatore la conosce bene. Per questo amava lei più di noi. Dobbiamo piuttosto vergognarci, rivestirci dell'uomo perfetto, formarci come egli ci ha ordinato, e annunziare il Vangelo senza emanare né un ulteriore comandamento, né un'ulteriore legge, all'infuori di quando ci disse il Salvatore.»"

Il prof. Theller mi osservò senza proferir dire altro.

Io presi fiato, deglutii e tirai un altro respiro.

Mi lasciai andare sulla sedia dietro di me e rimasi in silenzio, cercando di metabolizzare meglio quelle parole.

«Questa frase può farti comprendere cosa accadde subito dopo la morte di Gesù. Pietro prese in mano la situazione, si appropriò dell'insegnamento di Gesù e lo interpretò a suo modo. La misoginia e il suo autoritarismo saranno alla base della chiesa primitiva. Quello che sappiamo di Pietro lo ricaviamo dai vangeli, dagli Atti degli Apostoli e da alcuni frammenti del Vangelo di Pietro. Ciò che troviamo scritto nel Vangelo di Luca lo conferma un Papiro, su quale è scritto:

"Prima che un gallo canti due volte, tre volte tu oggi mi rinnegherai!"

In verità, Gesù Cristo, più una volta rimproverò Pietro. In un'occasione gli disse: "Ritirati dietro di me, Satana! Tu sei uno scandalo per me!

Vedi! Gesù arriva ad accusare Pietro di essere Satana.»

All'udire le parole del prof. Theller rabbrividii. La Chiesa e la dottrina che essa ci ha inculcato per centinai di anni, secondo cui Pietro possiede la chiavi del paradiso, poteva essere interpretata completamente al contrario. Che Pietro possedesse le chiavi dell'inferno?

«E di Paolo? Di Saul di Tarso? Cosa sapete di lui?» chiesi io interessata

«Saul era un mercante, un ebreo ellenizzato che godeva della cittadinanza romana in virtù della sua professione di commerciante. Molto probabilmente incontrò Pietro in uno dei suoi viaggi e conoscendolo comprese che avrebbe potuto sfruttarlo a suo vantaggio. La sua conversione sulla via per Damasco è molto probabilmente uno degli imbrogli più grandi nella storia della chiesa. La verità è che Saul perseguitò i cristiani, li uccise, li gettò in prigione. In seguito si autoproclamerà apostolo di Gesù e scelto per tramandare un insegnamento che non conosceva affatto. Dal poco che sappiamo si pensa che Saul soffrisse di epilessia e che la caduta dal cavallo sulla strada per Damasco, fosse dovuta ad una crisi epilettica. Ascolta cosa è scritto negli Atti degli apostoli:

"Saul era fra coloro che approvarono la sua uccisione. In quel giorno scoppiò una violenza persecuzione contro la chiesa di Gerusalemme e tutti, a eccezione degli Apostoli, furono disprsi nelle regioni della Giude e della Samaria. Persone pie seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Saul intanto infuriava contro la Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e donne e li faceva mettere in prigione."

Intanto nella chiesa iniziava a crescere il disprezzo per la donna. L'atteggiamento ostile che provava Pietro per la donna ed in particolare modo per Miryae, fu portato avanti anche da Saul, che nel frattempo si cambiò il nome in Paolo. Ecco cosa affermava Paolo di Tarso in merito alle donne:

"Che tacciano le donne nelle assemblee, perché non è loro permesso di prendere la parola: che si comportino con remissività, così come la legge stessa dice."

E poi ancora:

"Durante la sua istruzione, la donna deve restare in silenzio, in atteggiamento di sottomissione. Non permetto alla donna di insegnare né di fare la legge dell'uomo. Che se ne stia tranquilla."

Paolo stravolge completamente l'insegnamento di Miryae. Dai testi apocrifi sappiamo che Gesù permetteva a Miryae di sedere accanto a lui, che spesso le dava la parola e che lei insegnava alla folla, istruiva le persone ed era considerata una Maestra accanto a Gesù.

Paolo di Tarso, invece, si arroga il diritto di giudicare e criticare la donna e si autoproclama apostolo di Gesù, pur non conoscendo nulla del suo insegnamento. Arriverà persino ad incolpare la donna della caduta dell'uomo reinterpretando la Genesi a modo suo ed affermando che «Non è Adamo che si lasciò sedurre, ma la donna che, sedotta, si rese colpevole di trasgressione».

«Quale trasgressione! Quale colpa! Non c'è alcuna trasgressione, non c'è alcun peccato e nessuna colpa!» affermai con sdegno e piena di rabbia nei confronti di quelle parole. 

Il prof. Theller si ritrasse per lo spavento all'udire quella mia frase proferita con tanta irruenza.

«La Santa Chiesa, che nel suo credo si ritiene «una, cattolica e apostolica», ha posto su un piedistallo due uomini, che sono lontani anni luce dalla santità. La loro misoginia e l'occultamento violento che fecero dell'Elemento femminile della Dea Madre, relegando Miryae ai lati di una storia in cui in realtà è la protagonista, li rendono responsabili della caduta vertiginosa del cristianesimo verso un maschilismo ed un rigido dogmatismo che nessuno più riconosce! Professore continuai io cercando di calmarmi.

«Sa cosa diceva Agostino della donna? Lo sa? Agostino, il caro e Santo Agostino di Ippona, colui che viene osannato e considerato un grande Padre della Chiesa, affermava che la donna, non era fatta ad immagine di Dio, che non avesse neppure l'anima.

La sua misoginia arrivò all'estremo quando, interpretando la genesi in modo radicale, relegò e abbassò Eva al rango di peccatrice ed immondizia dell'intera umanità, rinnegando o addirittura ignorando la tradizione giudaico-cristiana secondo cui Eva rappresentava la Madre originale! La Chiesa cattolica è stata costruita partendo da uomini, come Pietro, Paolo di Tarso, l'Imperatore Costantino, Agostino d'Ippona e molti altri che non hanno fatto altro che distruggere l'insegnamento d'amore dato al mondo da due persone straordinarie.

Era un insegnamento d'amore, professore. Era un insegnamento d'amore! Capisce? La Chiesa non ha fatto altro che distruggere tutte le rappresentazioni della Dea Madre, dando un ruolo di secondo piano alla madre di Yeshua e dimenticandosi completamente di tutte le donne che hanno vissuto accanto a Miryae e Yeshua. La Chiesa ha mutilato e decapitato statue che rappresentavano la Dea Madre, ha sfigurato quadri e immagini sacre, ha cristianizzato culti che non le appartenevano a cominciare dal culto della Madonna che non era altro che il culto di Cibele e prima ancora quello di Iside. Ha preso la dea Brigitte e l'ha fatta diventare la Santa Brigida. Ha preso la dea Danu e l'ha fatta diventare Sant'Anna. Ha preso la storia di Maya, madre di Krishna e l'ha fatta diventare la storia di Maria, madre di Cristo. Pensa che io sia ignorante in materia? Eh! Pensa questo di me! Se sono arrivata sin qui è perché ho assolutamente bisogno di conoscere la verità, di conoscere chi sono come donna e come credente!»

Il prof. Theller attese con pazienza che il mio sfogo terminasse, ma avevo ancora tanto da dire. E quanto avrei voluto dirlo in faccia al Santo Padre, a colui che sedeva sul trono di San Pietro.

«Capisco cosa provi e comprendo la tua rabbia. Devi anche comprendere che nelle parole di Paolo e di conseguenza nei suoi scritti non viene mai menzionata né Maria la Madre di Gesù, né Maria Miryae. Questa è la conseguenza della scelta di alcuni testi da parte della Chiesa e non di altri! Conosci l'Ipostasi degli Arconti?» mi chiese il professore.

«No! Mi spiace!» risposi

«L'Ipostasi degli Arconti è uno scritto ritrovato nel 1945 a Nag Hammadi e che ha fatto il giro del mondo una volta che è stato tradotto. In questo testo è lo stesso Adamo a riconoscere il potere spirituale della Madre Universale!»

Ipostasi degli Arconti Ipostasi degli Arconti

Anonimo

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Il prof. Theller si avvicinò nuovamente alla sua libreria, estrasse un volumetto con la copertina trasandata e lo aprì davanti a me.

«Ascolta cosa dice Adamo, riferendosi a Eva:

"Sei tu che mi hai dato la vita e ti chiamerai Madre dei viventi perché è lei che è mia Madre, lei che è il medico e la donna, lei che ha partorito."

Vedi come la storia cambia? Ti leggo un altro passo:

"Il principio spirituale femminile entrò nel serpente in quanto istruttore e disse: «La morte non vi farà morire. Al contrario, i vostri occhi si apriranno e diventerete come dei. Distinguerete il bene dal male!"

«Questa interpretazione della creazione nel libro dell'Ipostasi mi fa tornare alla mente sempre la stessa immagine: il serpente kundalinico, il potere femminile! In questa frase mi sembra di comprendere un concetto completamente diverso da quello scritto nella Genesi. In questo caso, la Dea Madre entra nel serpente per istruire Eva e insegnarle che sia lei che Adamo devono ricercare l'Albero della Conoscenza per discernere il vero dal falso e diventare come dèi. » dissi io

«E bada bene. In questo testo, nel momento in cui si dice «i vostri occhi si apriranno e diventerete come dei», si conferma il concetto della necessità del risveglio della kundalini per il raggiungimento della realizzazione del Sé e quindi della divinità della donna e dell'uomo.» concluse il prof. Theller

«Quello che la maggior parte della gente ignora è che il culto della Grande Dea, cioè dello Spirito Santo, era seguito dai primi cristiani attraverso riti segreti che permettevano al cosiddetto iniziato di «sperimentare» il suo aspetto interiore e spirituale. Ciò che Miryae e Yeshua insegnarono per anni durante il loro soggiorno nelle terre della Palestina, era il culto della Grande Dea ed il matrimonio sacro, un culto antichissimo che entrambi avevano studiato e che, quindi, conoscevano molto bene. Attraverso di esso e mediante la fusione con lo Spirito Santo, l'uomo Yeshua, e la donna Miryae, non si limitavano ad esprimere la loro sessualità nel loro atto d'amore, ma rappresentavano il principio maschile e femminile della divinità. Dalla lettura dei testi gnostici appare una verità sconcertante. Gesù e Miryae, conoscevano molto bene il culto della Dea Iside. Ascolta cosa dice il Vangelo di Tommaso:

"Gesù disse loro: «Quando farete dei due uno, e quando fareto l'interno come l'esterno e l'esterno come l'interno, e il sopra come il sotto, e quando farete di uomo e donna una cosa sola, così che l'uomo non sia uomo e la donna non sia donna, quando avrete un occhio al posto degli occhi, mani al posto delle mani, piedi al posto dei piegi, e figure al posto delle figura allora entrerete nel Regno."

Presi il libro dalle mani del prof. Theller e rilessi la frase. Ero sconcertata ma nel frattempo mi sentivo entusiasta. Quella frase risuonava dentro di me come un'eco, mentre mi tornavano alla mente gli insegnamenti di Yeshua.

«Quando farai di uomo e donna una cosa sola, quando avrai purificato la nadi maschile ida e la nadi femminile pingala, così che siano una cosa sola.

Quando avrai purificato sushumna, la nadi centrale e quando avrai un occhio al posto di due occhi.

Quando avrai la vita interiore del tuo occhio spirituale, allora entrerai nel Regno di Dio, allora kundalini si risveglierà, si innalzerà e vivrai la Realizzazione del Sé."

Non potei fare a meno di esprimere questo concetto a voce alta. Il prof. Theller sobbalzò dalla sua sedia e mi guardò come se stesse guardando un'aliena.

«Yeshua e Miryae stavano spiegando alle persone che lo chiedevano, come si potesse realizzare l'unione mistica divina. Entrambi conoscevano il culto della Grande Dea e riconoscevano il loro ruolo di rappresentanti terreni del Principio Femminile e di quello Maschile e nell'unione mistica divenivano sposi.» proseguii io

Il prof. Theller si alzò e andò nuovamente verso la libreria. Prese un altro volumetto e si diresse verso di me sfogliandone le pagine.

«Nel Vangelo di Filippo c'è un passo molto importante che ancora oggi è criticato aspramente dagli studiosi e dagli storici del cristianesimo!

"La Sofia, chiamata sterile, è la madre degli angeli; la compagna del Figlio è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i suoi discepoli e spesso la baciava sulla bocca. Gli altri discepoli vedendolo con Maria gli domandarono: «Perché l'ami più di tutti noi?» Il Salvatore rispose e disse loro: Com'è che io non vi amo quanto lei?".

«Hai notato?» mi chiese il prof. Theller.

«In questo brano si legge che Miryae era la compagna di Yeshua. La parola compagna in aramaico, significa sposa, moglie. In sostanza il Vangelo di Filippo ci sta dicendo che Yeshua e Miryae erano compagni, che la loro unione non solo era riconosciuta legalmente ma era anche considerata un'unione celeste. La Sofia, la Madre degli Angeli, era considerata dagli gnostici come la divinità creatrice ed il Vangelo di Filippo non fa altro che equiparare Miryae alla Sofia, alla divinità creatrice femminile, attribuendole il rango di Déa. Tieni! Voglio che tu lo legga! Credo che lo troverai molto interessante!» disse il prof. Theller porgendomi il libro.

«Questo Vangelo è unico nel suo genere. Dalla sua lettura si comprende veramente che il ruolo di Miryae non era affatto secondario come la Chiesa vuol farci credere. Non solo. In questo testo si evince che Miryae era stata nominata legittima consorte terrena di Yeshua e soprattutto la rappresentante di Sofia, della Sapienza. Capirai molte cose. Solo uno stolto non vuol vedere e riconoscere che Yeshua e Miryae erano compagni e che molto probabilmente ebbero anche dei figli.» terminò lui

Sorrisi e rimasi in silenzio. Lui mi guardò con uno sguardo enigmatico, come volesse cercare di capire cosa stessi pensando. Conoscevo molto bene la storia del matrimonio di Yeshua e Miryae. La nonna mi aveva raccontato quella storia per anni e avevo ben impresso nella mente ogni particolare, ma non c'era testo che avvalorasse quel racconto. Il Vangelo di Filippo sembrava l'ago in un pagliaio di scritti sulle opere e sugli insegnamenti di Yeshua.