Capitolo 19 - Maria Marea
"Dea dalle molte facoltà,
onore del sesso femminile...amabile,
che fa regnare la dolcezza nelle assemblee, …
nemica dell'odio...
Tu che regni nel Sublime e nell'Infinito...
Tu vuoi che le donne su uniscano agli uomini.
Sei tu la Signora della Terra...
Tu hai reso il potere delle donne
uguale a quello degli uomini!"
(Inno ad Iside, tratto dal Papiro di Ossirinco n. 1310, del II sec. a.C.)
Quel giorno mi ero svegliata molto presto. Il vento soffiava forte. Indossai i guanti, misi la sciarpa intorno al collo e mi avviai giù per la discesa, verso la Chiesa. Mancavano solo due giorni a Natale. Don Mattia aveva tirato fuori gli addobbi natalizi degli anni precedenti e si era deciso a costruire un presepe di legno.

«Buongiorno!» dissi a voce bassa entrando nella cappella.
«Ah! Miryae! Buongiorno!» rispose Don Mattia girandosi verso di me.
Don Mattia mi aveva nuovamente chiamata Miryae. Stranamente non provavo più fastidio nel sentirmi chiamare con quel nome. A pensarci bene cominciavo quasi ad apprezzarlo. Osservai Don Mattia mentre cercava di ricavare una sagoma della Madonna, dal pannello di un pezzo di compensato.
«Vorrei chiederti una cosa!» dissi appoggiata alla porta della cappella.
«Dimmi pure!» disse lui girandosi verso di me.
«Tu che, sei così aperto di mentalità, spiegami il motivo per cui ti ostini a costruire il presepe ogni anno! Non pensi che possa essere una contraddizione dopo tutto ciò che mi hai spiegato?»
Don Mattia si girò nuovamente verso di me e rispose:
«Mia cara ragazza, invece di farmi una domanda a dir poco stupida, rispondi tu alla mia: hai provato a capire il motivo per cui ti chiamiamo Miryae?»
Lo guardai quasi stizzita. Avevo l'impressione che stesse prendendomi in giro. Si girò verso il suo pannello di legno e proseguì: «Fa' una bella cosa. Vai ad accendere il computer nel mio studio e cerca l'origine etimologica del nome Maria! Quando l'avrai trovata e compresa ritorna qui e ne parleremo!»
Don Mattia mi aveva spiazzata. Dal basso della sua posizione, inginocchiato sotto l'altare e dall'alto della sua indiscussa cultura, Don Mattia mi aveva completamente disorientata. Con la coda in mezzo alle gambe mi diressi alla sua scrivania ed accesi il computer. Attesi il caricamento dei dati, accesi il modem e attesi la connessione con internet. Andai su un motore di ricerca e scrissi: «Miriam etimologia».
Scelsi una spiegazione tra le tante e la lessi:
«Il nome Miriam, deriva dalla parola «mare». Myriam è un nome che simboleggia il principio femminile delle acque e del mare, del flusso, tipico delle antiche dee madrei arcaiche.»
Un brivido di freddo invase tutta la mia schiena. Tirai un respiro lungo e rimasi immobile sulla sedia. Un barlume, un bagliore nella mia mente mi fece vedere tutto più chiaramente. Don Mattia continuava a lavorare al suo presepe senza accennare alcun movimento verso di me.
«So perfettamente cosa sta pensando quella tua testolina!» soggiunse dopo un po' Don Mattia, ancora chinato a terra a districare i fili delle luci natalizie.
«Miriam significa flusso!» esclamai
«Sì!» confermò Don Mattia
«Miriam significa flusso!»
Nella mia mente iniziarono a farsi strada diversi pensieri, strani ed assurdi. Ripensai alle parole di Donna Marta, ripensai ai dialoghi con il prof. Theller, agli incontri con Yeshua, alla tecnica di meditazione imparata negli ultimi giorni. Ripensai a tutto ciò che avevo vissuto fino a quel giorno, ripensai alle notti insonni a leggere libri che nemmeno immaginavo potessero esistere.
«Padre! Hai una copia del Vangelo di Filippo?» chiesi con il pensiero fisso ad una frase che mi era rimasta impressa.
«Sì! Dovrebbe essercene una nel computer. Vai nella cartella biblioteca!» rispose lui Aprii il documento e cercai il passo che avevo letto qualche giorno prima.
«Tre persone camminavano sempre con Signore; Maria, sua Madre, la sorella di lei e la sua Compagna!»
Il brivido sulla schiena divenne più forte. Fu come un lampo nella mia mente, un flash. Tutto era chiaro. Don Mattia mi guardò quasi con aria soddisfatta e mi chiese:
«Ora hai compreso perché sto preparando il Presepe?»
«Ho capito tutto, Mattia! Ora mi è chiaro tutto. Ho capito tutto!» urlai piangendo e ridendo nello stesso tempo.
«Ha ragione il prof. Theller! Il Vangelo di Filippo è unico nel suo genere e indispensabile per comprendere il vero insegnamento di Yeshua e Miryae.» proseguii nella mia spiegazione.
«L'insegnamento ce l'abbiamo sotto gli occhi e non riusciamo a vederlo. È così semplice. Eccolo!
Le tre donne che accompagnavano Gesù rappresentano la triplice funzione della dea: la dea fanciulla, la dea madre e la dea anziana. Le tre Miriam del vangelo rappresentano la Donna, accanto all'Uomo.
Una Miriam era la Madre, l'altra Miriam era la Sorella, e l'altra ancora era la Sposa.
Per cui, Yeshua era Figlio, Fratello e Compagno, della Dea Madre, della Dea Sorella e della Dea Sposa. Per cui, Yeshua, cioè l'Uomo, rappresentava il Figlio della Dea Madre, il Fratello della Dea Sorella e Sposo della Dea Sposa. Ecco l'Uomo!
Maria, significa flusso, marea, rappresenta cioè il ciclo vitale, il flusso, la kundalini, l'energia primordiale divina da cui tutto proviene. Ecco la Donna!
L'Uomo rappresenta il Figlio di Kundalini, il Fratello di Kundalini e lo Sposo di Kundalini.
Kundalini è l'energia primordiale, quindi l'uomo rappresenta il figlio dell'energia primordiale, il fratello e lo sposo. Per cui, Yeshua rappresenta il Dio incarnato, accanto a Miryae, accanto alla sua Dea incarnata.
Così si spiega la trinità che apparteneva a Iside che era Dea della Luna nuova, Vergine vestita di bianco, Dea della luna piena, Madre vestita di rosso, e Dea della luna vecchia, Anziana vestita di nero. Oddio! Sto dando di matto!» esclamai.
Don Mattia iniziò a ridere di cuore e a battere le mani.
«Ora capisci perché Yeshua ti ha chiamato subito Miryae? Finalmente! Ce l'hai fatta!» disse lui visibilmente compiaciuto.
Non comprendevo cosa mi stesse accadendo, eppure mi resi conto che tutto mi era chiaro. Tutto. Presi un foglio e mi sedetti a terra.
Disegnai un cerchio e lo divisi in quattro parti.
«La verginità è un simbolismo sacro che racchiude un principio di metafisica:
"All'alba del giorno di Brahma tutta la creazione, rinata, emerge dallo stato di non manifestazione; al calare della notte di Brahma tutta la creazione sprofonda nel sonno della non manifestazione.".
In questo verso della Bhagavad Gita viene spiegato il manifesto e il non manifesto, il principio della creazione e la creazione attraverso lo spirito santo, attraverso la verginità, la forza creatrice.»
Don Mattia si alzò da terra e venne verso di me. Si chinò verso il mio volto e mi accarezzò il viso asciugandolo dalle lacrime.
«Tesoro mio. Questa è la verità più grande! L'uomo non è nulla senza la donna al suo fianco e la donna è povera senza l'uomo.
Dio ci ha fatti tutti Dèi e questo è l'insegnamento più grande che Yeshua e Miryae hanno voluto dare al mondo. La loro intera vita è stata un insegnamento per noi.
Con il loro esempio ci hanno voluto dire che la natura umana è maschile e femminile e che nella loro natura l'uomo e la donna devono vivere insieme, amarsi ed unirsi in un unico universo.
Yeshua e Miryae comprendevano molto bene questa verità, e la loro vita è stato il loro insegnamento. E noi, in quanto uomo e donna, abbiamo il dovere di risvegliare gli uomini e le donne di tutto il mondo e far comprendere loro il vero insegnamento di queste due grandi anime.»
«E la Madonna? Quale ruolo assume Miriam in tutto ciò?» chiesi io cercando di schiarirmi la voce soffocata dalle lacrime
«Secondo la tradizione cristiana Miriam da alla luce un dio incarnato nell'uomo, che muore e poi risorge. Questo concetto di partenogenesi si ritrova spesso nei culti orientali.
Hai ragione. La figura di Miriam, così come descritta dal cristianesimo attuale, assume un ruolo a parte. Se leggi bene la Bibbia, di lei non si parla se non come donna che accoglie nel suo grembo il Figlio di Dio. Addirittura, dopo la nascita di questo Figlio di Dio, la Madonna così come concepita dal cristianesimo, scompare completamente, per poi riapparire solamente più tardi con il concilio ecumenico del 431 d.C. dove si stabilì che poteva essere considerata Madre del Cristo. Il suo ruolo viene completamente e radicalmente ridotto a semplice madre di un essere divino incarnato. In verità, la Madonna, come molte altre dee del tempo fu considerata la Madre Divina e rappresentata con in braccio il bambino.
La differenza tra la Maria del cristianesimo e la Miriam dell'antichità e quindi quella rappresentante la Madre Divina, la Grande Madre, è riguardo al concetto della sessualità. Le antiche divinità del tempo venivano chiamate «vergini», ma non nel senso fisico del termine. La verginità era la semplice capacità della donna di «bastare a se stessa», di essere completa a se stessa, ed era una delle caratteristiche della Grande Madre, la quale generava e partoriva mediante la partenogenesi.» rispose lui
«I Padri della Chiesa, però, asseriscono che la verginità fosse in senso fisico e quindi considerata quale assenza di peccato. Vorrei mettere l'appunto su un particolare che mi lascia alquanto sconcertata. Agostino di Ippona ed altri patristici affermarono che l'atto sessuale fosse la forma di peccato più grande e lo parificarono per gravità al peccato originale!» dissi io
«Hai ragione!» confermò Don Mattia
«Tutta la vicenda della storia della Madonna è stata «costruita a tavolino», per metterla in contrapposizione con la Grande Madre, solamente per sminuire il ruolo della Donna Divina accanto all'Uomo Divino.
Nel 649 d.C. papa Martino I mise la ciliegina sulla torta, dichiarando il dogma della verginità di Maria nel senso fisico del termine, relegando il ruolo della donna a semplice contenitore del Dio sceso in terra.
Nel 1854 poi, papa Pio IX dichiarò la Madonna come nata senza peccato originale, perché il suo ruolo non poteva essere confuso con quello di Eva, causa del peccato originale!»
«E fu così che fu messa la parola "FINE", all'insegnamento di Yeshua e Miryae!» affermai con enfasi
«Non è detto!» disse lui alzandosi e venendo verso di me.
«Se ora, io e te siamo qui a parlare di questo. Se tu ed io siamo in grado di comprendere il vero insegnamento di Yeshua e Miryae, sono convinto che molte altre persone saranno in grado di comprenderlo!»
Gli occhi di Mattia brillavano di una strana luce. Mi toccò la fronte con la sua, fissandomi negli occhi. Sentivo il suo respiro sul mio viso. Le sue labbra erano vicinissime alle mie. Fu un attimo, un silenziosissimo attimo. Le nostre labbra si sfiorarono. Chiusi gli occhi e vidi l'intensa luce del mio occhio spirituale diventare più grande. Mattia ebbe un sussulto improvviso e si ritrasse per l'impeto violento. Mi spaventai e vidi che al lato della stanza era apparso Yeshua.
«Mattia! Vieni con me!» disse Yeshua chiedendogli di seguirlo.
Rimasi sola, immobile e attonita, per qualche istante.
Mi toccai le labbra e provai un profondo desiderio di baciarlo nuovamente. L'energia mi scosse di nuovo. Non riuscivo a controllarla. D'improvviso kundalini si risvegliò e salì lungo la schiena, in un impulso tremendo. Il piacere e la sensazione di gioia che provai in quell'istante fu intensa. Cercai di calmarmi e mi avviai verso la strada di casa. Non appena entrai in casa presi il tappeto rosso che mi aveva regalato Donna Marta, lo misi a terra davanti al divano e mi sedetti a gambe incrociate.
Chiusi gli occhi e iniziai a respirare come mi aveva insegnato Yeshua. La sensazione di pace che provavo ogni volta che sentivo il respiro muoversi nel mio corpo mi faceva rasserenare il cuore. Provai un senso di beatitudine e rilassai completamente la mente. Il respiro divenne sempre più silente, quasi impercettibile. Un profumo insolito invase la stanza.
«La sensazione che stai provando in questo istante deriva dal movimento del prana nel tuo corpo fisico!» disse una voce femminile.
Aprii gli occhi e vidi, ad un passo da me, la figura della donna che molto tempo prima avevo visto nella cappellina della Chiesa. Lei mi guardò con una dolcezza infinita e mi salutò con un gesto delle mani.
«Chi sei?» le chiesi io
«Io sono l'archetipo femminile per eccellenza.
Sono la prostituta e la santa,
la moglie e la sorella,
la madre e la figlia,
sono la via da segnare.
Io sono il cerchio sacro,
il tuo centro interiore.»
Osservai il suo aspetto con una profonda curiosità. La giovane donna che dimostrava più o meno trent'anni, aveva i capelli di un rosso mogano, gli occhi di un verde smeraldo e la pelle chiara e delicatissima. Al collo portava una collana molto semplice con un ciondolo che rappresentava una donna, sul dito anulare della mano destra aveva un anello bellissimo a forma di serpente, simile al mio, e sulle spalle indossava un lunghissimo mantello dello stesso colore dei suoi capelli. La sua corporatura era minuta ma ben proporzionata.
«Io sono colei che vive in eterno in ogni donna.
Sono l'archetipo della Grande Madre,
sono la Sposa del Cristo.
Io non posseggo nulla, sono lo spirito del viaggio,
sono l'anima di ogni ricerca.
Non c'è nulla di velato, che non debba essere svelato,
niente di nascosto che non debba essere riconosciuto.
Io sono la sorgente, il profumo, l'intelletto d'amore.
Io sono la marea, lo spirito vivente, il soffio vitale.
Io sono Miryae di Mijdil.»
All'udir quelle parole mi resi conto di quello che stava accadendo e che la donna che avevo di fronte era Miryae.
Iniziai a piangere. Ero colma di gratitudine per quella visione. Sentivo il corpo liberarsi da ogni difesa e mi lasciai andare a uno sfogo interiore. Negli ultimi giorni non avevo fatto altro che reprimere i miei sentimenti e il mio profondo desiderio di far muovere quell'energia che sentivo dentro. Sapevo che quell'incontro, quella bellissima e straordinaria visione avrebbe cambiato per sempre la mia vita.
«Io sono qui per dare risposta a tutte le tue domande e per fare chiarezza a ogni tuo dubbio.» proseguì lei.
«Prima di tutto voglio spiegarti che quella che Io Sono, lo sei anche tu. Ciò che devi fare è cercare di andare dentro di te, dentro la tua vera natura e imparare ad esprimerla liberamente, senza paura e senza remore. Tu sei Donna e da te tutto proviene. Essere Donna vuol dire essere Figlia, Madre, Sorella e Compagna, vuol dire essere Déa.»
«Cosa vuol dire che devo
«andare dentro di me»? Cosa intendi?» chiesi dopo qualche istante di silenzio
«Intendo dire che devi comprendere chi sei. Tu sei una donna ed in quanto tale devi essere in grado di creare dal nulla, di generare e trasformare. Devi saper diffondere e trasmettere la conoscenza e la sapienza che è propria di ogni donna. Devi saper insegnare, istruire, narrare, far provare emozione a tuo figlio, a tuo fratello, al tuo compagno e persino a tuo padre. Questo vuol dire che devi comprendere prima di tutto chi sei. Che tu sei la più grande delle energie, tu sei l'Energia Cosmica, tu sei la potenza creatrice. In questo momento è importante che tu impari a conoscere te stessa ed accettarti per quella che veramente sei. Devi imparare a conoscere il tuo cuore, i tuoi sentimenti e le tue emozioni. Soltanto nel momento in cui avrai compreso chi sei, potrai comprendere i poteri che sono nascosti dentro di te.»
In quelle sue parole c'era una semplicità straordinaria. La dolcezza della sua voce, la chiarezza delle sue parole mi avevano completamente coinvolta. Mi avvicinai a lei per guardare meglio l'anello che portava al dito e vidi che era identico al mio. Per qualche istante rimanemmo in silenzio. Avevo l'impressione che la giovane donna, si fosse fermata ad aspettare una mia parola o un movimento. Poi riprese a parlare.
«È un dono di Yeshua. Lo porto al dito dal giorno in cui me lo donò e da allora non l'ho mai tolto. Questo anello a forma di serpente rappresenta il simbolo della vita, dello Spirito Santo, della Kundalini cosmica, ciò da cui tutto proviene! Devi sapere, sorella cara, che attraverso la meditazione e la pratica yoghica si risveglia kundalini e si realizza la propria divinità.
Attraverso il battesimo per opera dello Spirito Santo, cioè mediante l'innalzamento della kundalini, si vive la realizzazione del Sé e la donna diviene Madre e Déa. Quando lo sposo e la sposa si uniscono nella camera nuziale, si ha la divina unione cosmica e la rinascita spirituale e si realizza la Coscienza di Dio, il pleroma.
Lo yoga è la Sacra Scienza per la Realizzazione della propria divinità. Io sono qui per farti comprendere questa verità, perché hai una missione da compiere, per conto mio. Voglio che tu dica a tutte le donne del mondo che sono Dee! Tu sei la porta dalla quale la donna comprenderà e conoscerà la Sua Divinità!»
Miryae si fermò di nuovo per qualche istante, dandomi il tempo necessario per assimilare quelle parole. Poi proseguì.
«Devi comprendere ed accettare il fatto che tu, come ogni Donna, sei Divina. Devi comprendere che in tutto ciò che sei, vedi, tocchi e senti c'è il divino. La tua divinità si esprimerà sempre ed ovunque, in tutto ciò che sei. Cerca di capire questa verità: la ritualità e la divinità non passano solo per la Chiesa, ma per ogni religione del mondo.
Ogni rito è un gesto sacro, semplice e profondo. E tu, in quanto Donna, devi comprendere che il rito più sacro e più importante è quello che vivi nel tuo corpo, ogni giorno della tua vita.
La tua stessa esistenza è un rito, dal giorno della tua nascita in questo mondo fisico a quello del tuo passaggio ad un mondo sottile. Nel parto è racchiusa l'essenza del rito della nascita. Nel passaggio da un corpo fisico ad altro corpo sottile esiste un rito. Il rito è esso stesso un passaggio. Nella crescita fisica, quindi nel passaggio all'infanzia all'adolescenza si vive il rito della crescita. Nel menarca si vive il rito di passaggio dall'essere bambina al divenire donna.
Fino a qualche tempo fa, nella maggior parte delle società, si celebrava il rito di passaggio della giovane donna dal mondo infantile a quello adulto, mediante una festa ed un dono speciale.
Purtroppo questo rito oggi non viene più considerato importante. Le giovani di oggi non sono neppure a conoscenza dell'esistenza di questo bellissimo rito, perché con il passare degli anni, il menarca ed il ciclo mestruale della donna sono stati considerati dalla società attuale qualcosa di cui vergognarsi e nascondere. E purtroppo molti riti, che oggi sono passati in secondo piano, hanno perso il loro originale valore iniziatico. Il battesimo, la prima comunione e la cresima nella religione cristiana hanno perso la loro originale importanza a tal punto da non conoscere più il significato mistico e spirituale del gesto.
Quello che ora ti chiedo e di affrontare, insieme a me, è un percorso di recupero della forza mistica della donna. In quanto donna devi essere in grado di creare, generare e trasformare te stessa. Ora ti insegnerò dei piccoli gesti da fare con le mani Devi sapere che migliaia di anni fa gli yoghi, dopo un lungo studio dell'anatomia, stabilirono quali zone della mano rappresentassero le parti diverse del cervello e del corpo. Queste particolari zone rispecchiano appieno le emozioni che proviamo ed i comportamenti che poniamo in essere.
Il mudra, è molto importante nella meditazione e nel risveglio di kundalini. Ogni mudra agisce sul tuo corpo, sullo spirito e sull'anima. Soprattutto agisce a livello energetico sul tuo corpo fisico. Le tue mani sono un mezzo che possiede il corpo di comunicare con l'energia dell'universo. Attraverso di esse ci si collega al creato ed alle sue energie. Seguimi attentamente!» proseguì Miryae
«Voglio insegnarti il mudra della preghiera, chiamato Namaskara mudra. Unisci i palmi delle mani appoggiandoli l'uno contro l'altro. In questo modo il lato positivo del tuo corpo e quello negativo vengono equilibrati. Ora accosta le mani all'altezza del petto. Questo mudra viene utilizzato anche per il saluto, prima e dopo la meditazione. Questo, invece, è l'Abhaya mudra, il gesto che allontana la paura e ti da sicurezza. E questo è il Varada mudra, il gesto della compassione. La mano destra deve essere aperta e rivolta verso il basso, con il palmo in avanti.»


Seguii con attenzione ogni suo singolo movimento, apprendendo in poco tempo quei gesti che avevano un significato preciso e specifico. Dopodiché mi insegnò dei movimenti del corpo che dovevano servire ad aiutarmi nell'ascesa di kundalini senza provare dolore fisico ed ansia. Seguivo le sue indicazioni alla lettera quando all'improvviso kundalini si risvegliò.
Non sapevo come comportarmi. Miryae mi fu accanto spiegandomi passo dopo passo, cosa dovessi fare. Una violenta scossa aprì violentemente il primo chakra, poi il secondo e poi il terzo. Man mano che saliva avevo l'impressione che quella vibrazione divenisse sempre più violenta. Arrivata al quarto chakra provai una sensazione mai vissuta prima. Il cuore cominciò a battere in modo spasmodico. Mi lasciai andare a quell'energia e provai un piacere straordinario. Kundalini emise un colpo netto e salì ancora. Toccò il quinto chakra in un lampo e salì fino al capo. Ero appagata, felice, completamente in estasi. Miryae mi guardò con un sorriso di soddisfazione. Rimase in silenzio per qualche istante consapevole del fatto che in quel momento non sarei stata in grado di fare o dire alcunché.
«Ciò che tu hai provato nel tuo corpo non né altro che un intenso movimento di energia kundalinica. Ora voglio insegnarti a gestirla. L'ascesa di kundalini può produrre effetti fisici molto particolari, può innescare ogni genere di reazioni. Puoi provare sensazioni di freddo o caldo, puoi sentire un senso di formicolio in alcune parti del corpo o addirittura brividi o lievi ondate di movimento.
Kundalini è fondamentalmente una energia femminile ma è insita anche nell'uomo in diverso modo. Comprendere la kundalini significa comprendere la tua divinità, significa entrare in uno spazio sacro che tu devi conoscere molto bene.
Per la donna, il secondo chakra è molto importante perché in esso è racchiuso un ricettacolo di emozioni. Essendo collegato all'apparato genitale, esso è determinante per la salute e la vitalità del corpo della donna.
Il centro del secondo chakra è l'utero che viene definito la porta per l'accesso all'universo. La simbologia legata a questo chakra è l'acqua, il flusso, la marea. Puoi capire, dunque, quanto possa essere importante per una donna, questo punto del corpo. Riconoscendo la presenza dentro di te della divinità femminile, attingerai la forza necessaria per realizzare qualsiasi cosa!»
Ero ancora colma di beatitudine e di gioia per l'esperienza vissuta che riuscivo a malapena a seguire il suo discorso quando mi chiese di chiudere di nuovo gli occhi.
«Visualizza un albero e immagina di essere l'albero. Ora le tue braccia sono i rami dell'albero. La sommità del tuo corpo è la cima dell'albero. I tuoi capelli sono la chioma. Il tuo corpo e le gambe sono il tronco dell'albero ed i tuoi piedi sono le radici. Ora immagina di essere a stretto contatto con la Madre Terra. È proprio questo contatto che ti permette di essere sicura, forte e stabile. Nessuna tempesta, nessuna folata di vento ti sposterà dal terreno né dal tuo centro.
Sei forte, maestosa e possente. Sei la forza stessa della Madre Terra della quale ti nutri attraverso le radici che affondano nel suo ventre. Ora immagina che il tuo corpo diventi sempre più piccolo. Porta la tua attenzione verso il tuo grembo, verso l'utero e le ovaie. Osserva la parte più nascosta del tuo essere. Ora sei la parte più piccola, la parte da cui la vita prende vita, dove il seme diviene frutto.»
Ascoltai con la massima attenzione tutte le parole di Miryae e seguii passo per passo tutte le sue istruzioni.
All'improvviso vidi dentro di me migliaia di piccole luci. Avevo l'impressione che tutte le stelle del cielo stessero illuminando il mio corpo. Un bagliore più forte rispetto alle luci invase completamente la mia testa ed una gioia infinita invase tutto il mio essere. Iniziai a piangere e ridere. Avevo la straordinaria sensazione di vedere il mondo in tutte le sue angolazioni. Tutto il mio essere vibrava. Tutto il mio esistere era una vibrazione. Miryae smise di parlare e rimanemmo in silenzio per non so quanto tempo. Poi riprese.
«Libera l'amore che è dentro di te. Una delle cose più difficili che si possa realizzare è quello di riuscire a liberare l'amore incondizionato che è racchiuso dentro il proprio cuore. Anche io, come ogni donna, ho sofferto e provato un profondo dolore. Anche io, come ogni donna, ho dovuto elaborare, recuperare, trasformare e curare le mie ferite. Ma il mio amore incondizionato per la vita e per l'uomo che Dio mi ha posto accanto, mi ha dato il coraggio di sconfiggere ogni paura e divenire più forte della paura stessa.»
Quando aprii nuovamente gli occhi guardai meglio quella giovane donna. Inizialmente avevo avuto timore di lei. Ora iniziavo a godere della sua presenza. Miryae era di una bellezza molto semplice. Il suo sguardo era dolce e delicato. Per la prima volta mi resi conto che avevo di fronte una grande donna. Dal suo volto traspariva una mitezza incredibile eppure avevo l'impressione che nei suoi occhi trapelasse anche un sentimento di sommessa tristezza.
Mi venne alla mente la crocifissione di Yeshua e provai a immaginare il suo dolore. Cosa aveva provato quando il suo compagno fu crocifisso? Perché nessuno si era mai fermato a pensare che anche lei aveva sofferto di fronte alla visione dell'uomo che amava crocifisso per un reato non commesso? Lei sorrise delicatamente come se avesse intuito il mio pensiero.
«So che negli ultimi mesi hai approfondito molti argomenti legati all'innalzamento della kundalini ed alla Realizzazione del Sé. Ora amplieremo il concetto di Spirito Santo, quindi ti chiedo di ascoltarmi con attenzione.
Parliamo del nome MARIA!
Il nome Maria significa marea, flusso delle acque, movimento dell'energia. Quando parliamo di Maria, parliamo quindi dell'energia in movimento. Yeshua ed io abbiamo scelto di chiamarti Miryae perché riteniamo che tu sia in grado di comprenderne appieno il concetto. Ogni donna è Maria! Anche tu sei una Maria! Ogni donna è una Déa. Anche tu sei una Déa!» disse lei
Annuii con la testa ed accennai un sorriso. Lei sorrise con me.
«Ascoltami attentamente! Lascia da parte ogni critica e giudizio negativo. Quel che è stato è stato. Dall'esperienza della storia dell'uomo e del suo rapporto con ciò che egli ritiene religioso si può solamente imparare per comprendere i propri errori e tentare di correggerli. La donna è divina quanto lo è l'uomo. La donna e l'uomo sono e saranno sempre divini. L'uomo ha bisogno della donna e la donna ha bisogno dell'uomo, è la legge della natura.
La divinità primordiale infinita che noi chiamiamo Dio, ci ha fatti tutti déi accanto a Sé e l'essere umano deve riscoprire proprio questa verità. La donna è una dèa, è il principio di ogni cosa e risiede in ogni cosa, ma è e rimane sempre una Donna.
Il ciclo della vita, della morte e della rinascita ci fa comprendere che l'esistenza dell'uomo ruota intorno a questi tre concetti che in un moto perpetuo ruotano intorno a se stessi. È una ruota cosmica in continuo divenire. E tu, in quanto donna, devi vivere questo ciclo essendo un esempio per tutti.»
Miryae si fermò per qualche istante poi proseguì.
«La donna è divina e lo sei anche tu. Il divino non è altro che la possibilità di essere oltre tutto, di vedere tutto e conoscere tutto. Purtroppo non tutte le donne sono consapevoli della propria divinità. Il tuo compito sarà di riassegnare alla donna il ruolo originario che la natura le ha assegnato ma, prima di tutto, devi essere in grado di trovare in te stessa la forza, il coraggio, la conoscenza e l'energia necessaria per affrontare tutto questo.
È necessario che tu affronti il dolore, la solitudine, la tristezza che sono nel tuo cuore e le converta in gioia, amicizia e pienezza.»
All'udir quelle parole tentai un cenno di consenso con il capo ed abbozzai un sorriso. Come se mi avesse letto nel profondo del cuore continuò a parlare.
«Comprendo e conosco molto bene il sentimento che stai provando per Mattia. Mi sembra di aver capito che il sentimento è ricambiato. Non vergognarti di quello che stai provando. L'amore che provi è una potente energia. Non esiste energia più potente dell'amore. Esso ti condurrà verso la realizzazione più grande, perché solo con l'amore si può ottenere il traguardo più ambito, l'unione divina.
Comprendo il tuo amore. Lo conosco molto bene. Tu ami quell'uomo e so che vorresti donarti completamente a lui. Lo capisco e lo capisce anche il tuo cuore. Non farti spaventare dall'abito che indossa perché quell'abito non nasconde il fatto che sia un uomo e non preoccuparti del sentimento che provi. Al contrario ascoltalo e assecondalo.»
«Come devo comportarmi?» le chiesi facendomi coraggio
«La cosa più importante ora, è quella di riuscire a comprendere te stessa e realizzare la tua più alta divinità. La natura ha dotato ogni essere umano di grandi poteri, ma la maggior parte di questi poteri rimangono addormentati e latenti. Anche tu, sorella mia, hai assopiti dentro di te questi straordinari poteri. Ora voglio che tu li risvegli e ne comprenda la loro portata, dirigendoli verso il bene dell'umanità.
Mattia è entrato nella tua vita nel momento in cui hai chiesto aiuto al divino che è in te. Il desiderio che provi di baciarlo, la chimica attrazione che si crea tra voi due quando siete vicini, non devono essere repressi. Al contrario, dovete utilizzarli per la realizzazione del Sé. Ora ascoltami attentamente e segui queste mie parole. Yeshua ti ha spiegato che la kundalini giace addormentata, avvolta attorno al primo chakra, prima del risveglio. Essa sale lungo le tre nadi principali: l'ida femminile, il pingala maschile e la sushumna, la colonna vertebrale centrale, prima di fondersi con la controparte maschile e spirituale nel settimo chakra.
Questo è l'insegnamento nascosto che abbiamo voluto dare al mondo. Ida, è l'archetipo femminile, la donna, l'Iside rivelata, la Miriam nascosta. Pingala è l'archetipo maschile, l'uomo, l'Osiride ucciso e smembrato, il Yeshua crocifisso e risorto. La colonna vertebrale è l'Albero della vita.
Attraverso l'unione del maschile col femminile, si ha l'unione cosmica divina e la Sacra Realizzazione del Sé. Il risveglio ed il soffio della kundalini viene percepito lungo la colonna vertebrale e nel corpo, nella mani e nella testa.
Esso è il soffio associato ed identificato alla Dea Madre, è il potere dell'universo, attraverso il quale si conoscono tutti i misteri. Il fenomeno della realizzazione del Sé non è altro che una espansione della percezione della coscienza, uno stato di calma e di beatitudine interna ed esterna. Questa Realizzazione si ha attraverso la pratica costante e continua della preghiera e della meditazione.»
Miryae si avvicinò a me e toccò un punto sulla mia schiena.
«Dentro di te si sta risvegliando il potere dell'energia sessuale che la donna per lungo tempo ha tenuto nascosto e represso. Ora ti insegnerò ad utilizzare e dominare questo straordinario potere, ma ti chiedo di lasciare andare ogni timore, ogni paura e soprattutto ogni pregiudizio nei confronti di un atto talmente sacro che non può essere considerato impuro.»
Annui di nuovo e ascoltai attentamente quel che Miryae voleva dirmi.
«L'atto del rapporto tra un uomo e una donna non può e non deve essere nascosto per paura che possa essere considerato impuro. Quando attribuiamo al sesso ed all'atto sessuale un gesto impuro, non facciamo altro che degradare il più grande dei riti, quello dell'amore tra l'uomo e la donna. L'atto sessuale non deve essere evitato ma rispettato perché, mediante questo, ogni uomo ed ogni donna sono in grado di conoscere se stessi e la propria divinità. Al contrario, deve servire per ricevere energia, per trasmettere energia, per generare energia, che ha la forza di creare, guarire e trasformare altra energia.»
All'udire quella spiegazione mi tornarono alla mente le parole di Yeshua sulla vibrazione.
«Se ho ben compreso le tue parole, attraverso l'atto d'amore tra un uomo e una donna si può conoscere la propria divinità?» chiesi impaurita
«Ti sto dicendo che mediante ciò che la gente conosce come un atto sessuale, si può realizzare la divinità in se stessi. Ti sto dicendo che, in quanto donna devi riscoprire la tua vera natura, risvegliare i poteri sopiti dentro di te e risvegliare i poteri sopiti dell'uomo che ti è accanto. Tu sei una donna, sorella mia, una grande donna. Tu sei una Maestra di Vita, una guida per le persone, per l'uomo che ami e per i figli che riceverai. Attraverso il tuo esempio e la tua azione devi essere l'insegnamento stesso della Vita. Ora ti chiedo di chiudere nuovamente gli occhi ed ascoltare con attenzione le mie parole.»
Chiusi gli occhi e feci un lungo respiro.
«Nei tempi antichi, in molte tradizioni e culture, per imparare ad essere una donna si doveva ricevere un'iniziazione. Spesso la donna viveva lunghi periodi in piena solitudine senza parlare e comunicare con nessuno. Questo periodo di isolamento le serviva per conoscere appieno se stessa e le sue potenzialità. Io ti insegnerò una tecnica antichissima, per molti anni tenuta nascosta per la sua potente energia liberatoria. Si tratta di un'antica tecnica yoghica che serve a risvegliare la kundalini nel modo giusto.
Prima di far questo voglio che tu conosca appieno il tuo corpo e la posizione dei chakra. Immagina che un lungo filo percorra la tua schiena dal punto del coccige fino al capo. Ora immagina che alla base della schiena, proprio nel punto del coccige ci sia una ruota che gira. In questo punto risiede la tua energia vitale. Questa energia è conosciuta con nomi diversi. In Cina si chiama qi, in Giappone la chiamano ki, le sacre scritture cristiane ed ebraiche la conosci con il nome di Spirito Santo. Essa è la fonte del fuoco del roveto ardente di Mosé sul monte Sinai. È il caduceo simbolo della medicina. È la forza vitale del buddhismo. È la fonte della sacra intimità nel tantrismo. È il serpente Quetzalcoatl dei maya. Viene definito la Grande Madre, la Ruach, la Pachamama, la Sophia, la Fiamma Luminosa, l'Energia Cosmica, la forza divina, il Fuoco dello Spirito, la Fiamma Vivente, la Potenza Suprema, la Coscienza Cristica. Anche se la conosciamo con molti nomi diversi, la kundalini è sempre la stessa. Ora immagina che questa energia ruoti intorno a se stessa come fosse una ruota!»
Provai a visualizzare la ruota che girava intorno a se stessa. Di colpo apparve al mio occhio interiore una strana luce bianca che tentava di muoversi verso l'alto e mi provocò un sussulto. Aprii gli occhi di scatto. Miryae mi tranquillizzò.
«Devi comprendere che tu sei la tua stessa potenza che è proprio dentro te stessa.» mi disse indicandomi proprio il bacino.
«La trovi qui, qui, qui, qui e qui!» disse lei indicando e toccando altri cinque punti del corpo.
«Tutti questi punti devono riunirsi insieme, in un unico punto! Solo allora potrai risvegliare perfettamente e adeguatamente la tua potenza, la tua kundalini. Allora saprai che tu sei una Dea!» proseguì lei
«Ascoltami! Non basta leggere libri sulla meditazione e lo yoga. Non basta pregare e fare orazioni tutti i giorni per risvegliare la kundalini. Serve la pratica quotidiana e costante di determinati esercizi che, se fatti correttamente, provocheranno in te una straordinaria vitalità. Solamente in questo modo sarai in grado di conoscere la tua potenza, la kundalini nascosta dentro di te e risvegliata. La kundalini è qualcosa di più di una metafora per indicare un'ondata che percorre il nostro corpo. Non è un pretesto, non deve essere il risultato di un comportamento incontrollato. La kundalini è una scala a forma di spirale di energia che porta con sé la sua potenza e che conduce alla Divinità, all'unione con il Divino. Ricorda!
Tu puoi fare qualsiasi cosa, ma questo dipende solo da te e dalla tua forza di volontà. Se vuoi una cosa, basta semplicemente desiderarla con tutte le tue forze e quella cosa si realizzerà. Se la tua forza di volontà non sarà abbastanza forte, non riuscirai a realizzare nulla. Se non vivrai in armonia con il creato non potrai fare nulla. Il tuo essere, il tuo corpo e la tua mente devono essere una completa armonia. Cerca sempre di mantenere un totale e completo controllo della tua vita ed impara a vivere in armonia con te stessa e con il resto del mondo. I tuoi occhi devono essere il riflesso della tua anima e riflettere al mondo la tua forza e la tua divinità. Solo in questo modo potrai vivere serenamente ed essere d'aiuto e d'esempio alle persone.
La gente deve potersi avvicinare a te e provare un sentimento di amore incondizionato, perché soltanto chi dona amore riceverà amore, e solo chi riceve amore è in grado di donarne altrettanto. L'amore è il fondamento sul quale si basa l'esistenza di ogni essere vivente. Senza l'amore la vita è priva di felicità. Fino a quando nel tuo cuore continuerà a brillare la luce dell'amore, il mondo sarà salvo, ma se il tuo amore e quello di ogni donna dovesse un giorno perdere forza ed intensità, l'odio, l'indifferenza e la paura potrebbero distruggerlo. Perciò, sorella mia, impegnati affinché questo mondo possa considerarsi degno di essere vissuto.
È compito di ogni Donna, essere una Maestra della Vita, una Donna Divina che accompagna con amore, tenerezza, pazienza e comprensione la vita di ogni uomo su questa terra. È tuo compito prendere l'uomo per mano, accompagnarlo nel suo viaggio, sorreggerlo ed aiutarlo nei momenti difficili, perché la Donna è la Madre stessa della Vita, è l'incarnazione eterna dell'amore. Perciò ama, sorella mia, ama senza paura, senza vergogna e senza pudore, perché l'amore è l'unica cosa che conta.»
La dolcezza di quelle parole sciolsero il mio cuore, tutto il mio essere. Quella grande donna, che nessuno aveva mai preso in considerazione, che troppa gente non conosceva affatto, mi aveva mostrato la via più semplice per essere felice, l'amore incondizionato. Il suo volto si illuminò di una luce purissima, fece un largo sorriso e mi salutò con il pranam.
Chiusi gli occhi ed iniziai a piangere di gioia. Rimasi in silenzio per
qualche minuto. Quando aprii nuovamente gli occhi Miryae era svanita. Ero sola
ma con un senso di serenità nel cuore mai provato prima.