Capitolo 21 - La Realizzazione del Sé universale
"Unisciti a me, Santa Madre
terrestre
Tu sei la fonte della fertilità
e della saggezza infinita.
Nel tuo sacro corpo scorre l'energia della vita,
l'essenza stessa dell'eternità.
Unisciti a me, Santo Padre celeste
Tu sei la potenza della procreazione,
la tua forza mi penetra e mi dona il seme
da cui nascerà il Santo Figlio, il virgulto."
Mattia mi lasciò sola nella stanza. Ero confusa. Per un istante ebbi l'istinto di fuggire. Il desiderio di sapere cosa sarebbe accaduto, tuttavia, mi costringeva a rimanere lì. Perché tutto quel mistero? Cosa mi stava nascondendo? E cosa doveva rivelarmi di così tanto importante? Dovevo comprendere. Volevo comprendere, a tutti i costi! Mi sedetti sul bordo del letto con la valigia chiusa davanti ai miei piedi. Osservai la stanza. Era piccola ma ben ordinata. Sul letto c'era una bellissima coperta sicuramente fatta a mano, composta di tanti piccoli quadratini di lana colorata. Su un lato della stanza c'erano due scaffali poggiati al muro con qualche libro e sotto di essi una piccola scrivania con un leggio in legno. Accanto alla scrivania c'era un armadio di legno molto antico con degli intarsi decorativi particolarmente belli e pregiati.

«La comprensione va tenuta ben distinta dalla conoscenza!» disse una voce dall'altro lato della stanza.
Era Miryae. Si avvicinò verso di me e mi guardò con estrema dolcezza. Si sedette accanto a me e attese un mio cenno.
«Non ci capisco proprio niente!» esclamai io
«Capire non significa conoscere! - riprese lei - Puoi comprendere tutto nella teoria, ma puoi conoscere solo nella pratica, facendo esperienza diretta di ciò che studi. Conoscere e fare esperienza, infatti, devono andare di pari passo. Solo attraverso l'esperienza puoi conoscere e solo attraverso la conoscenza puoi comprendere. La stessa cosa vale per la sapienza e l'intelletto. Questi due doni non hanno nulla a che vedere con la cultura e con lo studio. Al contrario, occorre mettere in pratica il proprio sapere per fare l'esperienza della propria sapienza e del proprio intelletto.
Ti faccio un esempio. Il tuo insegnante ti racconta nei minimi particolari come è fatta una città nonostante non sia mai stato in quel luogo. In verità il tuo insegnante ti sta impartendo solamente delle semplici nozioni di un luogo che non ha mai visto di persona, ti sta dando cioè una conoscenza. Se avesse visto il luogo di cui parla, oltre alla conoscenza ti avrebbe trasmesso anche la sua esperienza. La stessa cosa vale per un insegnante di matematica che ti da un problema da risolvere. Se l'insegnante non è in grado di darti la soluzione non può insegnarti nulla. Ora mettiamola così! Io sono la tua insegnante e tu l'allieva. Io ti insegnerò alcune cose che tu dovrai mettere in pratica! Va bene?»
Miryae mi fece un sorriso talmente bello che non potei fare a meno di accennare un timido consenso con il capo.
«Prima di partire per questo lungo viaggio, devi capire che non basta studiare testi religiosi e metafisici, ma che ti serve la cartina geografica per cercare il tesoro più grande, un tesoro nascosto nel luogo più silenzioso del mondo. Sarà un po' come una caccia al tesoro. Ora iniziamo insieme questo percorso. Ora parliamo di Dio! Secondo te, cos'è Dio?» mi chiese Miryae
«Dio è la forza creatrice del mondo, di tutto ciò che esiste!» tentai una risposta approssimativa.
«Bene! Ti sembrerà banale, ma la tua risposta è stata esauriente, soprattutto nella parte in cui hai detto «tutto ciò che esiste».
La guardai quasi divertita. Avevo l'impressione che Miryae stesse tentando di mettermi a mio agio, in un momento in cui avevo un grande desiderio di sprofondare nel sonno e nel silenzio più totale.
«Cos'è, sempre secondo te, questa forza creatrice?» mi chiese nuovamente
«Movimento! Vibrazione! Pensiero! Una intelligenza vibratoria pensante!» esclamai
A quella risposta Miryae iniziò a ridere di cuore.
«Bene! Molto bene. Capisco che ti è chiaro che Dio non ha l'aspetto di un uomo con la barba lunga che siede su un trono e con lo scettro in mano. Tuttavia occorre modificare in piccola parte la tua risposta. La forza creatrice è il pensiero, è l'intelligenza vibratoria che costruisce Dio, che costruisce il pensiero. In poche parole è il pensiero che crea Dio. In tutto questo, secondo te, dove si colloca il pensiero dell'uomo?»
Non sapevo cosa rispondere. Ero confusa e frastornata.
«Nel pensiero di Dio?» risposi con una domanda
«Quindi tu sei Dio?» mi chiese lei mettendomi ancora di più in confusione
«Io sono un essere umano, un essere vivente che esiste, ha delle emozioni e pensa. Di conseguenza faccio parte del pensiero di Dio.» risposi
«Quindi tu sei Dio?» mi chiese nuovamente Miryae.
Attesi qualche istante prima di rispondere.
«Yeshua mi ha spiegato che kundalini è vibrazione. Tu mi hai detto: «innalzando kundalini saprai che sei una dea». Mi hai anche detto che la forza primordiale è rappresentata dal principio femminile e maschile. Quindi «Io sono Dea!»
«Bravissima! Hai compreso il concetto. Ma! Attenzione! Capire non significa conoscere. Ora devi mettere in pratica questa comprensione. In sostanza devi mettere in pratica Dio, la tua divinità. E come si fa?»
La guardai incuriosita.
«Come si fa?» chiesi io
«Devi praticare la tua divinità. Ricorda sempre queste mie parole. Non si realizza la divinità leggendo libri e studiando soltanto. Al contrario occorre praticare la propria divinità ogni giorno, con pazienza, abnegazione e costanza. Significa che ogni giorno devi pregare, meditare e fare esercizi specifici che ti aiuteranno a far risvegliare la sacra kundalini. Solo in questo modo troverai la risposta a tutte le domande che ti assillano la mente. Dio non è una congettura, né è un mito inventato a tavolino per darlo in pasto agli uomini. Dio è una conoscenza pratica che devi vivere quotidianamente.»
«Ho tante domande da farti.» la interruppi io
«Lo so. Comprendo il tuo desiderio di conoscere, ma ti ripeto. Devi mettere in pratica la tua divinità ogni giorno della tua vita. Ora dimmi cosa ti turba.»
«Ho studiato molto le religioni del mondo e ogni culto afferma in buona o cattiva fede di essere quello giusto. Io penso, che tutte le religioni se portano al rispetto per l'uomo e all'amore sono nel giusto. Al contrario se le religioni portano alla violenza non hanno nulla di giusto e rispettabile. Una cosa, però, non mi è chiara. Come possiamo sostenere con esattezza che Dio è buono, giusto e misericordioso, quando vediamo la guerra e le malattie nel mondo?» le chiesi mendicando una risposta convincente
«La tua domanda è giustificabile nella misura in cui tu dai la responsabilità di quello che accade nel mondo, solo alla forza primordiale creatrice e non alla tua forza e a quella di tutti gli esseri viventi. Devi comprendere che il Dio delle religioni non è vero, ma solo il prodotto delle opinioni e dei pensieri di tutte le persone del mondo, a prescindere dal loro credo religioso e dalla loro appartenenza ad una confessione religiosa. Questo dio è semplicemente il risultato di una invenzione dell'essere umano. Questo dio che uccide, punisce, e impartisce ordini non esiste e non è mai esistito. È un dio imperfetto che predilige un popolo rispetto a un altro, che punisce se non si rispettano i suoi comandamenti, che istiga alla guerra santa per ottenere la libertà e la vita eterna. Osservalo bene. Questo dio sembra un faccendiere, un intrallazzatore di idee e di scommesse sulla vita dell'uomo e non somiglia affatto a un padre amoroso e attento alle necessità dei propri figli. La verità e che la nascita di questo dio ha fatto schiavo l'uomo. Quindi, la demolizione e cancellazione di questo dio libererà l'uomo da una schiavitù che l'uomo stesso ha creato.»
Osservai attentamente Miryae. Nel suo sguardo non c'era un velo di rabbia. Al contrario, dalle sue parole sentivo scaturire un sentimento di compassione e comprensione che non avevo mai percepito prima d'allora. Nei suoi gesti, nelle sue parole e nel suo modo di fare ed esprimersi era così semplice e umile. Ripensai alla donna che era stata e al suo ruolo accanto a Yeshua. Mi sentii subito onorata e privilegiata di poter attingere a quel pozzo di conoscenza. Un velo di tristezza adombrò all'improvviso il mio cuore. Nessuno la conosceva. Nessuno sapeva quanto fosse bella, nella sua semplicità. Quanti libri erano stati scritti su di lei. Quante parole erano state dette. Quanti pensieri e opinioni erano state tramandate nel tempo. Continuavano a chiamarla la peccatrice redenta dal Cristo. Invece, avevo davanti agli occhi una donna straordinaria, che aveva fatto della sua vita, una missione e nonostante questo era ancora definita una prostituta pentita, solo per colpa di un editto promulgato da un uomo che non la conosceva affatto. Lei mi guardò come avesse capito i miei pensieri.
«Vorresti cambiare la storia?» mi chiese all'improvviso
«Vorrei che il mondo sapesse la verità!» risposi io
«Dove sta la verità?» mi chiese di nuovo
«La verità è che tu sei la compagna di Yeshua e che...» tirai un respiro lungo per evitare di piangere
«La verità è che io l'ho amato incondizionatamente fino alla fine e che ancora lo amo allo stesso modo e che non mi importa di quello che il mondo possa pensare di me.
La verità è che io ho scelto di seguire Yeshua e che Yeshua ha scelto di essermi accanto fino alla fine. Il nostro mondo era diverso da quello che la gente può immaginare.
Yeshua è sempre stato un uomo dal carattere forte e impetuoso, a volte troppo istintivo e passionale. Forse proprio per questo l'ho amato sin dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti.
Ho avuto paura, una profonda paura, perché ero quotidianamente consapevole di quello a cui andavo incontro facendomi vedere accanto a Yeshua. Lui era romantico ma anche istintivo.
Avevamo le nostre idee e convinzioni e furono proprio queste a farci conoscere al mondo.
La nostra mentalità, completamente aperta e disponibile a conoscere la storia delle genti del nostro tempo, ci ha messo nella condizione di essere riconosciuti come dei grandi sapienti, per l'epoca in cui vivevamo. Insieme abbiamo studiato e praticato antiche tecniche yogiche che hanno la loro tradizione nei templi egizi e tibetani. Abbiamo appreso alla scuola di grandi sacerdoti e guru del nostro tempo. Da loro abbiamo imparato le leggi universali della natura e del corpo umano ed una volta compreso come applicarle le abbiamo insegnate a tutte le persone che volevano comprenderle e conoscerle.
Purtroppo la nostra gente non era ancora pronta ad accettare e riconoscere questi insegnamenti, così fummo accusati dalla gerarchia, di reato contro dio e la legge.»
Non riuscii più a trattenere il pianto e una lacrima scese sul mio volto. Lei mi accarezzò il viso bagnato e sorrise dolcemente.
«Rifarei esattamente tutto quello che ho fatto. Vivrei nuovamente tutto quello che ho vissuto. Solo per l'amore che provo per Yeshua. Ma questo non cambierà le cose. Ormai appaio agli occhi del mondo come la donna che non sono mai stata. Tuttavia, non fartene un cruccio. La storia sta cambiando se stessa, senza che essa se ne accorga.
Esiste una legge karmica, lo sai? È una legge contro cui non si può andare. Le azioni vengono ripagate con le azioni. Le omissioni vengono ripagate con altrettante omissioni. Tutto è karma nella sua evoluzione. Il creato stesso è karma, è eterno movimento.»
Rimanemmo in silenzio. Ebbi l'impressione di provare i suoi stessi sentimenti di compassione. Chiusi gli occhi e sentii ancora una lacrima scorrere sul mio viso.
«Se il tuo pensiero è limitato, tutto il tuo essere sarà limitato. Se il tuo pensiero non avrà confine, tu stessa non avrai confini e conoscerai l'immanenza del pensiero stesso. Il tuo corpo, la tua mente, la tua coscienza devono fare il grande sforzo di tendere verso l'infinito, verso la divinità infinita. Attenzione, tuttavia. In questo tuo sforzo, devi cercare di non farti prendere in giro dalla tua mente che può diventare la trappola più grande in assoluto. Per tenere sotto controllo la tua mente e non farti prendere in giro da essa, devi praticare la meditazione. Attraverso la meditazione e lo yoga potrai conoscere e comprendere i segreti più reconditi dell'universo.
Ora tocca a te. Ora devi fare una cosa molto semplice, devi realizzare te stessa, devi realizzare il tuo più elevato Sé. Ed io ti aiuterò a fare questo. Io sarò il tuo guru, il tuo ponte. Attraverso i miei insegnamenti riuscirai a realizzare la tua divinità.»
Mi voltai verso di lei e la guardai. Miryae non si era spostata di un centimetro dalla posizione in cui era.
«Cosa devo fare esattamente?» le chiesi umilmente
«Ciò che devi fare è raggiungere la consapevolezza di essere un'unica cosa con il Sé universale, di essere tu stessa la forza primordiale! Devi realizzare di essere la divinità nel corpo, nella mente e nell'anima. E farai tutto questo attraverso la pratica della meditazione e dello yoga. Ora chiudi gli occhi e ascoltami attentamente.»
Seguii passo dopo passo le istruzioni che mi stava dando. D'un tratto ebbi la straordinaria sensazione di vivere fuori del corpo fisico. Il respiro era bloccato eppure non provavo paura. Ero sollevata e un lampo di luce invase completamente tutto il mio essere. Sentivo la sua voce parlarmi delicatamente. Ero luce nella luce. Rimasi in quello stato per non so quanto tempo.
«Lo yoga è la cessazione di ogni modificazione mentale.» disse lei
«Questo vuol dire che per passare dalla meditazione allo yoga devi passare dal mentale al non-mentale, dalla modificazione del pensiero della mente alla consapevolezza del sé. Uno degli insegnamenti che Yeshua e io abbiamo dato al mondo è stato la realizzazione del proprio sé e dunque, della divinità dentro di se stessi. Il Regno di Dio è qui, ora, in questo istante, perché la divinità è dentro di te, perché tu sei la divinità. Ora ti insegno una cosa nuova. Si chiama dharana, che significa concentrazione.»
Ascoltai con attenzione quello che Miryae mi diceva.
«Immagina la tua colonna vertebrale diritta come un bastone, che questo bastone parte dalla base della spina dorsale e termina all'altezza del tuo terzo occhio.
Ora visualizza la tua colonna vertebrale dall'esterno. Osservane le vertebre, dalla prima all'ultima. Poni la tua attenzione sul bastone e concentra la tua attenzione su tutta la colonna vertebrale. Mantieni la concentrazione su di essa. Da questo punto puoi vedere te stessa, il tuo sentimento ed il tuo sé. Concentrati su te stessa e sulle emozioni che suscitano in te i tuoi sentimenti. Rimani così, in concentrazione su te stessa.»
Rimasi in quello stato per molto tempo. Quando ripresi consapevolezza del
corpo fisico, aprii gli occhi e vidi che Miryae non era più nella stanza.
Guardai l'orologio. Erano le sette della sera. Aprii la valigia, presi un
cambio e mi gettai sotto la doccia.