Capitolo 28 - Yoga, Meditazione e Preghiera

26.04.2025

«SE ANCHE VOI COME ME,

PORRETE ALL'OPERA LA VOSTRA ANIMA SU QUESTO REMO,

IL POTERE CHE HA CREATO L'UNIVERSO,

ENTRERÀ NELLE VOSTRE MEMBRA,

NON DA UNA FONTE ESTERNA,

BENSÌ DA UN REGNO CELESTE

CHE DIMOSTRA IN CIASCUNO DI NOI»

(RUMI)


Erano trascorsi cinque giorni dal nostro arrivo a Roma. Micaela si era quasi abituata a quei luoghi. Trascorreva la maggior parte del tempo chiusa nella cappellina a leggere il Sutra del Loto e a pregare. Sapevo che avevo scosso parte delle sue sicurezze, ma avevo messo in conto che quelle rivelazioni sarebbero state determinanti. Mi avvicinai silenziosamente a lei, mi sedetti nella panca vicina e attesi un suo movimento. Era seduta a terra, con gli occhi chiusi e il libro sulle gambe incrociate.

Rimasi in silenzio a osservarla, e mi avvicinai soltanto quando aprì gli occhi. Mi sedetti accanto a lei, incrociammo lo sguardo, le strinsi la mano e insieme ci immergemmo nella meditazione.

«La preghiera non è fatta solo di parole, di un continuo ripetersi di fonemi. La preghiera è sentire!» disse Yeshua

«Rimanete in silenzio ad ascoltare la vostra emozione. Attraverso il linguaggio silenzioso delle vostre anime, potete comunicare con tutto ciò che è intorno a voi. Questo linguaggio si basa sulle vostre emozioni e vi mette in comunicazione con quella che viene comunemente conosciuta con il termine di energia vibratoria. La preghiera è anche percepire. Cercate di percepire in voi l'emozione, chiara e potente. Attraverso questo metodo siete in grado di percepire il sentimento dell'altro.

Coinvolgete tutti sensi, l'olfatto, la vista, l'udito il gusto e il tatto. Entrate in contatto con il vostro sé interiore, poi cercate di comunicare tra di voi, attraverso questi sensi.»

Tentammo di rimanere concentrati.

«La coscienza è la mente di Dio!» disse dopo un po' Miryae

«Attraverso la preghiera potete entrare in contatto con la coscienza e riflettervi in essa come foste davanti a uno specchio. Mediante questo specchio siete in grado di vedere chi voi siete realmente. I pensieri, i sentimenti, le emozioni e le vostre credenze si specchieranno e vedrete la vostra stessa coscienza, quale riflesso della coscienza di Dio, della vostra stessa divinità.»

In quelle poche parole c'era il fulcro di tutto ciò che Miryae mi aveva detto negli ultimi giorni. All'inizio non riuscivo a comprendere e a dare un senso alle immagini che vedevo riflesse sullo schermo della mia coscienza. Anche se il paesaggio che si mostrava davanti agli occhi mi era familiare, alcune scene e alcuni avvenimenti non erano ancora lucidi e nitidi.

«Se porterete alla luce quello che è dentro di voi allora sarete salvi! Rendetevi conto, in questo istante, che è l'amore che provate l'uno nei confronti dell'altra che vi sta salvando, la vostra fonte di guarigione.»

D'un tratto sentimmo i corpi di Yeshua e Miryae accanto a noi.

«Molte persone, quando pregano, ripetono parole che hanno imparato a memoria, ma non seguono il loro cuore e la propria coscienza, il proprio sentimento. In ogni sentimento che provate esiste una preghiera perché in ogni momento della vostra vita provate dei sentimenti, quindi la vostra stessa vita è una preghiera costante.» proseguì Yeshua

«Aprite gli occhi!» disse Miryae

Aprii gli occhi e vidi che Micaela stava piangendo.

«La vita stessa è una preghiera! La vita è la mente di Dio, è la coscienza di Dio, e Dio è la preghiera del vostro cuore. Voi stessi siete la vostra preghiera.» concluse Yeshua

Micaela ed io eravamo storditi e allo stesso tempo entusiasti.

Accanto a Yeshua sedeva Miryae. Per la prima volta potevo vederla. Era esattamente come l'aveva descritta Micaela. Notai una forte somiglianza tra loro due, sia nel colore degli occhi e dei capelli, che nei lineamenti del viso. Assaporai quel momento come fosse il dono più grande che l'universo mi stesse facendo. Sapevo che stava accadendo qualcosa di straordinario, difficile da credere e da comprendere.

«Ora dovete infrangere tutte le vostre credenze!» disse lei con una serenità unica al mondo. Il suo sguardo era limpido, puro e privo di ogni timore.

«Eliminate ogni tipo di congettura. Da questo momento in poi, dovete avere la forza e il coraggio di cancellare ogni sorta di giudizio e pregiudizio. La forza della vostra vita siete voi. Solamente nell'istante in cui comprenderete queste parole sarete in grado di comprendere tutto il resto. La forza della vita siete voi, perché voi siete la vita, siete la preghiera, siete la coscienza, siete la mente e il cuore. Ora dovete cambiare definitivamente il vostro modo di vivere la vita e il vostro modo di vedervi, l'una verso l'altro.» continuò Miryae

«In ogni scuola misterica di ogni cultura e di ogni tempo è stato narrato il passaggio dalla tenebra alla luce e viceversa e il passaggio dalla vita alla morte e viceversa. Tutte le scuole misteriche, pertanto, concepivano la luce e l'oscurità, la nascita e la morte, come due porzioni uguali e aventi la stessa forza. Tali scuole affermavano che la luce e l'oscurità offrivano una possibilità esperienziale particolarmente importante. Il rito del passaggio rappresentava e rappresenta ancora oggi, uno dei fulcri determinanti della vita di una persona, che viene visto come un cambiamento, come una diversa percezione della realtà. Dall'altra parte esistevano ed esistono coloro che non accettano una realtà diversa da quella fisica, che non credono in una vita oltre la morte, non credono in un passaggio e un ritorno ad un livello materiale. Se ciò fosse vero Miryae ed io, non dovremmo essere qui!» disse Yeshua ridendo e tentando di creare un ambiente più sereno.

«Avete studiato con noi il corpo umano, appreso tecniche di respirazione e di meditazione ed avete ampliato la conoscenza di concetti metafisici molto importanti per poter comprendere l'evento della vita e quello della morte. Ciò che voi avete visto è la dimostrazione del fatto che l'universo è pura energia e che si manifesta su diversi livelli. Noi vi abbiamo parlato di vibrazione, di energia primordiale e di creazione. Voi avete letto libri, studiato simboli, imparato gesti e parole. Ora è giunto il momento di comprendere e realizzare altre verità.»

Guardai Micaela negli occhi per cercare di capire come si sentisse. La vedevo stranamente tranquilla. In cuor mio tirai un sospiro di sollievo.

Vederla finalmente serena mi dava l'impressione che avesse compreso che quell'evento stava completamente cambiando la nostra comprensione della vita.

«L'essenza della preghiera si trova nel sentimento.» proseguì Yeshua

«I sentimenti che provate creano il vostro essere. L'amore, la compassione, la paura, l'odio, sono tutti sentimenti. Il sentimento può farvi soffrire o ridere, può farvi ammalare o guarire. Prima di ogni cosa cercate di percepire che il sentimento si trova ovunque e che esso influenza in ogni modo la vostra vita. Quindi è necessario ascoltare il proprio cuore e comprendere il sentimento che si sta provando perché è questo che vi guiderà, sempre. Dal pensiero nasce il sentimento e dal sentimento nasce il pensiero. Il pensiero vive solo a livello mentale e con esso si può creare qualsiasi cosa, sia essa positiva o negativa.

Il pensiero riflette voi stessi attraverso il sentimento che provate. Se avete un pensiero negativo proverete un sentimento negativo. Se avete un pensiero positivo proverete un sentimento positivo. Essere felici o infelici è semplicemente una forma mentale. Concentrandovi su un pensiero in modo costante pregate un mantra e quando pregate un mantra state chiedendo all'universo di essere uno con esso. Ora vi chiedo di chiudere gli occhi nuovamente e ascoltarci attentamente!»

Mattia era silenzioso e attento a ogni minima mia espressione. Per un istante ebbi la sensazione di vedere nel suo sguardo la stessa dolcezza di Yeshua. Chiudemmo entrambi gli occhi.

«Ora vi insegnerò a porgere l'attenzione su un solo pensiero. Imparerete a guardare un oggetto dall'esterno e ne prenderete coscienza senza provare alcun sentimento di odio o di amore. In ogni sentimento può scaturire una consapevolezza. Attraverso questa pratica comprenderete come fissare l'attenzione su un oggetto e realizzare il non-mentale, lo stato di quiete. Fate una lunga inspirazione ed osservate il vostro respiro entrare nel vostro corpo. Poi fate una profonda espirazione ed osservate il respiro uscire all'esterno. Ora concentratevi su voi stessi. Osservate il vostro pensiero. In questo momento siete il pensiero stesso. Osservate il pensiero da ogni angolazione senza averne timore. Non si può pensare di bloccare il pensiero prima del nascere. Al contrario osservate il pensiero mentre arriva alla vostra mente. Attendete il suo arrivo. Vi renderete conto che il momento dell'attesa del pensiero equivale allo stato della consapevolezza, del non-mentale.»

Rimanemmo in quello stato per molto tempo.

La voce di Miryae interruppe quel momento di preghiera.

«Ora facciamo la tecnica al contrario. Con uno sforzo cosciente dovete dirigere il vostro pensiero in modo consapevole verso l'alto dicendo mentalmente:

«Io sono l'infinito. Io sono l'eternità. Io sono l'assoluto. Io sono la divinità!»

Miryae disse a voce alta il mantra e rimanemmo ancora in silenzio.

«Svolgendo regolarmente e quotidianamente questa tecnica, sarete in grado di espandere la vostra coscienza ad un livello più elevato.» disse infine Yeshua

«Aprite gli occhi!» ci disse lui dopo un po'

Guardai l'orologio che portavo al polso. Eravamo stati per più di un'ora in meditazione e mi sembrava fosse passato solo qualche minuto.

Yeshua sorrise e continuò a parlarci.

«Non potete conoscere voi stessi se non vi osservate nel profondo. Il mondo che vi circonda può solo confondervi dandovi risposte meccanizzate. La religione vi darà risposte di parte, vi imposterà un culto di parte e vi indirizzerà verso regole di parte, ma solo voi potrete sapere e scoprire chi siete veramente, perché solo attraverso la conoscenza di voi stessi potrete fare l'esperienza del risveglio interiore. Imparate, quindi ad osservarvi e a conoscervi con la forza del vostro risveglio interiore. Siate sempre consapevoli che ovunque andrete porterete, con il vostro esempio, la luce della coscienza interiore, che la vostra scelta porterà una luce ancora più grande da illuminare, l'oscurità nel cuore delle persone.

Questo è il nostro primo insegnamento: amate ogni uomo, abbiate compassione e misericordia di tutti. L'amore, la compassione e la misericordia sono i tre doni più grandi che potete dare all'uomo. L'essere umano possiede tutti e tre i doni ma non è in grado di comprenderli e utilizzarli come dovrebbe.

Questo è il nostro secondo insegnamento: siate luce per gli uomini. Vostro compito è quello di aiutare le persone a comprendere queste verità nascoste.

Questo è il nostro terzo insegnamento: aiutate gli uomini a raggiungere la propria divinità. Senza la divinità l'uomo è povero, debole e fragile, vuoto e in balia della morte. Avete imparato che la porta e il passaggio verso la divinità è insita in voi perché voi stessi siete la porta per la divinità. L'uomo, tuttavia, non è più in grado di comprendere questa verità e non sa come realizzarla.»

Osservai Yeshua e Miryae. Tutto era silenzioso. In quel silenzio ci sentimmo uniti e mi resi conto che dovevo godere appieno di quell'evento. Yeshua e Miryae erano accanto a noi e stavano pregando con noi. La loro presenza era entrata dentro di me e circolava in tutto il mio essere. L'atmosfera di purezza e armonia che si era creata sembrava quasi surreale.

«I nostri nomi non sono stati scelti a caso, perché essi rappresentano la forza stessa dell'universo. Il nome Miryae, deriva dall'ebraico maryam e dall'egizio ma-reya, che significa marea, mare, flusso, ciclo.

Il nome Yeshua, deriva dal termine ebraico yehōshūa e dal sumerico IA-U-ShUA, che significa "seme che salva", sperma.

Il nostro insegnamento, di uomo e di donna è molto diverso da come oggi la gente può immaginare. Ai nostri tempi la gente conosceva il linguaggio della natura e dell'universo.

Eravamo consapevoli del fatto che la vita è sacra e che essa proviene dal matrimonio sacro tra il Padre Celeste e la Madre Terra, tra il seme celeste e il mare terrestre.

Col passare dei secoli molto è cambiato. Nessuno conosce più la propria identità e la propria origine. In un processo lungo e inesorabile la gente ha iniziato a dimenticare, a sentirsi separata dalla terra, dal cielo, dagli uomini e dal creatore stesso. La gente si è persa nell'oceano delle proprie paure e ha iniziato ad andare alla deriva, su una zattera di insicurezze e timori, priva di una direzione e senza più un collegamento. In questa condizione di separatezza e disunione, ha iniziato a credere che per sopravvivere e vivere nel mondo dovesse lottare contro quelle stesse forze che le donavano la vita e con cui aveva imparato a convivere in armonia.

Anche se le persone lo hanno dimenticato, il dono del cielo e della terra sono ancora qui. Nonostante gli uomini costruiscano edifici enormi e giganteschi, autoveicoli in grado di percorrere spazi lunghissimi in poco tempo e macchine che curano malattie, non riescono a ricordare chi sono realmente.

In questo modo si sono allontanati dal rapporto con la terra e la natura, con il loro corpo fisico e con l'universo, a tal punto da provocare una sorta di vuoto interiore, quel vuoto che li allontana dalla loro natura perfetta. Per tornare a essere consapevoli della loro natura devono riconoscere di essere parte integrante dell'universo e questo potrà accadere solo se permetteranno di mettersi in contatto con il proprio sé e con il Sé universale.

Negli antichi Veda si afferma che l'universo, il Brahma, è il non-nato in cui dimorano tutte le cose, quindi anche noi. In quanto abitanti dell'universo siamo partecipi della sua creazione, attraverso un atto creativo costante. Questo atto di creazione deve avvenire in modo consapevole e cosciente, con il proprio sentimento e la propria emozione, con la propria compassione.

La compassione unisce tutte le cose e tutti gli uomini, è la forza della creazione dell'uomo. Se non abbiamo compassione la nostra creazione sarà deleteria e distruttiva. Se utilizziamo la nostra compassione, la nostra creazione sarà potente e straordinaria. Attraverso la compassione pertanto, potremo essere gli architetti della nostra vita e del creato.» proseguì Yeshua

«Ricordate questa verità. La preghiera ha una forza potentissima. Tutto ciò che voi chiedete all'universo con la forza della vostra preghiera, si realizzerà. Seguite insieme, quindi, la vostra felicità attraverso la preghiera. Vivete costantemente in uno spazio di gioia e di abbondanza. Siate entusiasti di condividere la vostra vita con le persone che amate e questo entusiasmo diverrà passione e felicità. Usate la forza del vostro potere divino e diventate voi stessi la divinità suprema. Ricordate! La terra ruota intorno a se stessa per noi. Il sole, la luna e gli astri rimangono su nel cielo perché illuminino le nostre vite. Il sole sorge affinché noi possiamo camminare sulla terra e tramonta per farci riposare. La luna sorge di notte per permetterci di vedere anche nel buio. Le stelle appaiono come luce di notte per illuminarci il cammino e indirizzarci la strada da percorrere. Tutto ciò che il creato ha creato è stato fatto per il creato. Abbiate, pertanto, riconoscenza per tutto ciò che esiste.» terminò Miryae

Dopo qualche istante Yeshua e Miryae ci lasciarono le mani e ci guardarono come fanno due genitori con i propri figli.

«Ora riconoscete la divinità dentro di voi, perché voi siete padroni dell'universo e della vostra vita. La pace sia con voi.»

Con quelle ultime parole se ne andarono e ci lasciarono soli, l'uno di fronte all'altra.