Capitolo 6 - Grande Padre e Grande Madre
"Io sono la Grande Madre,
adorata da tutto il creato,
ed esisto da prima della sua coscienza.
Io sono la forza femminile primordiale,
senza confini ed eterna.
Io sono la casta Dea della Luna,
la Signora di tutta la magia..."
(Invocazione alla Dea)
"Colui che, attraverso la vivificante fonte solare,
nella sua mente creatrice nascose
la forma di una triade di splendidi dei solari;
da cui le multiformi forme del mondo emersero
dalla mistica tenebra nella magnifica luce,
perfetta e ricolma di beni della sfera intellettiva,
Salve a te, Dio oltremondano della luce divina,
l'immagine più bella del bene sconosciuto..."
(Inno al Sole di Flavio Giuliano Imperatore)
Micaela si era chiusa in casa da giorni. Ero curioso di sapere come stesse ma non volevo disturbarla. Comprendevo il suo desiderio di conoscere e studiare. Era venuta nella mia biblioteca e mi aveva chiesto in prestito alcuni libri da consultare. Le diedi alcuni libri di yoga e un trattato sulla kundalini e se ne tornò a casa sua. Ogni giorno aspettavo che facesse capolino nella mia stanza. Nulla! Iniziai a preoccuparmi. Erano trascorsi giorni e non sapevo cosa fare.
«Cos'hai?» mi chiese mia madre durante il pasto.
Ero assolutamente incapace di nasconderle i miei sentimenti. Per lei ero come un libro aperto.
«Mattia! Ti vedo pensieroso e distante. C'è qualcosa che non va?»
«No, mamma. Sto bene. È solo che...»
«Che?»
«Che sono un po' preoccupato!»
«Preoccupato? Perché?»
«Per Micaela!»
«Chi è Micaela?»
«È la nipote della signora Eugenìa. Ha ereditato la sua cascina, quella alla fine del paese!»
Mia madre mi guardò con gli occhi spalancati.
«La nipote di Eugenìa? La figlia di Javier?» chiese lei
«Non so chi siano i suoi genitori. So soltanto che è la nipote della vecchia proprietaria della cascina, quella rimasta chiusa per vent'anni! Ora è venuta a vivere qui!» risposi di nuovo
Lei si alzò di scatto dalla sedia e mi guardò elettrizzata. Sembrava fosse stata presa da un tremito improvviso. Mi resi conto che era emozionata e curiosa allo stesso tempo.
«Dimmi tutto, tesoro. Parlami di lei, ti prego!»
Tirai un lungo respiro ed iniziai a parlare.
«Micaela è arrivata da circa due mesi. Sta sistemando la cascina perché vorrebbe rimanere a vivere qui. L'ho conosciuta qualche giorno dopo il suo arrivo in paese. Era in giro per le campagne, tenendo in mano una cartina e stava cercando di capire quali fossero i terreni ereditati dalla nonna. Mi è sembrata impaurita e persino un po' triste. Abbiamo iniziato a parlare e siamo tornati insieme verso il paese. È una ragazza molto semplice ma particolarmente affascinante.»
«Dimmi un po'! Le hai detto che sei un sacerdote?» mi chiese lei fissandomi negli occhi
«Certo che gliel'ho detto. Anzi, da quel giorno ha iniziato a venire in chiesa quasi ogni giorno. Le piace stare sola nella cappellina! Ma non è questo. Il fatto è che Micaela ha conosciuto Yeshua. Non so per quale motivo, ma l'ha visto. Ha parlato con lui. Io ho provato a farle capire che è una cosa buona e che non deve averne paura, ma ora comincio a essere un po' preoccupato per lei. Qualche giorno fa mi ha chiesto qualche libro in prestito e si è rinchiusa in casa. Non la vedo da cinque giorni e non so cosa pensare.»
Mia madre rimase in silenzio per qualche istante poi proferì le sue solite parole profetiche.
«Lasciala sola. Non disturbarla. Questo è solo l'inizio per lei e deve capire cosa le sta accadendo. Quando sarà il momento giusto, vedrai che sarà lei a venire da te. Tu come l'hai vista. Era spaventata?»
«Mi è sembrata curiosa di capire. Le ho spiegato che non deve avere paura e che anch'io vissuto la sua stessa esperienza.»
«Bene! Molto bene. Sapevo che qualcosa sarebbe successo. Me lo sentivo. Tuo padre se lo sentiva. Forse è lei. Forse è proprio lei la ragazza che aspettavamo.»
«Sì, ricordo le parole di Yeshua! Quando sarà il momento arriverà una giovane ragazza dalle forti doti sensitive che ti aiuterà nella spiegazione del mio messaggio. Le ho già detto di questo!»
«E lei come ha reagito?»
«Beh! Ho l'impressione che non abbia ancora ben chiaro cosa stia accadendo. Yeshua mi ha detto di avere pazienza e che tutto andrà come deve andare. Ma neppure io so cosa deve accadere!»
Mia madre sorrise e mi guardò con occhio malizioso.
«Oh, sì! Accadrà. Si che accadrà. Io lo so cosa accadrà! Ed io riderò forte, caro ragazzo. Altroché se riderò e quel giorno riderà tutto il creato.»
«Cosa vuoi dire?» chiesi incuriosito
«Da' tempo al tempo. Ora fai una bella cosa. Vai nella mia stanza. Sul tavolo vicino al letto c'è un piccolo libricino con la copertina viola. Prendilo e portalo qui!»
Feci quello che mi aveva chiesto mia madre. Andai nella sua stanza, presi il libricino sul tavolo e tornai in cucina. Lei mi aspettava con in mano una candela accesa e con un sorriso ancora più malizioso.
«Siediti qui!» disse mia madre indicandomi una sedia
«Voglio capire una cosa!»
Chiuse gli occhi per qualche istante e poi li aprì nuovamente.
«Per tutti questi anni non hai fatto altro che studiare, figlio mio. Hai letto libri di ogni genere, testi sacri di ogni confessione religiosa. Ma c'è una storia, una verità che non sta scritta su carta, ma nel tuo cuore, nella tua anima e … nel tuo corpo.
Tuo padre ed io abbiamo voluto crescerti in un modo completamente diverso dagli altri bambini, per un motivo che puoi ben comprendere. La gente ha sempre pensato che noi eravamo diversi, ma di questo non ci siamo mai vergognati. Anzi! Yeshua ci ha sempre detto: "Guarda avanti e passa!"
L'insegnamento ricevuto da lui è stato determinante per comprendere chi siamo e quale è il nostro compito in questo mondo. L'essere umano ha dimenticato la propria divinità, l'ha tenuta celata, talmente nascosta che non l'ha più trovata. Per secoli si è parlato di Grande Madre e di Dio Padre. Poi tutto è scomparso. D'un tratto l'uomo ha dimenticato la sua origine divina e non sa più come tornare ad essa.
L'archetipo della Grande Madre è stato considerato sotto un aspetto tremendamente oscuro. Tuttavia la simbologia ci ha aiutati a ritrovare l'origine di questo archetipo. Tutte le religioni e le popolazioni primitive, attraverso i riti e i gesti, attraverso templi e luoghi sacri hanno ricordato il concetto più semplice, quello della creazione della vita ad opera di un'Intelligenza Primordiale Femminile e Maschile, allo stesso tempo.
Nei tempi antichi ed arcaici, l'uomo si avvicinava a dio e alla divinità tramite la formazione di simboli ed immagini archetipiche che proiettava nel mondo. Attraverso queste immagini l'essere umano cercava di spiegare Dio, in quanto Padre e Madre. L'immagine del serpente, che hai studiato in tutti i tuoi libri, che rappresenta il concetto di potenza primordiale per l'elevazione dell'uomo a figura divina, è stata stigmatizzata e raffigurata in molti modi diversi.
Il serpente che gira intorno a se stesso quasi volesse mordersi la coda, rappresentava il cerchio, in cui vengono fusi il concetto di maschile e femminile e creavano, a loro volta, se stessi, in un cerchio continuo.
È in questo modo che nascono i concetti di Grande Madre e Grande Padre. Le divinità che hai studiato, Iside, Inanna, Ishtar, Astarte rappresentano il concetto femminile della divinità, che prende possesso della Terra e ne fa di essa il suo grembo materno. Le divinità di Osiride, Marduk, Attis, Giove, Zeus rappresentano il concetto maschile, il seme che ingravida la terra, la quale fa crescere il suo frutto nel suo centro.
Allora il femminile e il maschile divengono un tutt'uno con il proprio seme e si creano nuovamente. La donna diviene strumento di trasformazione di se stessa e l'uomo diviene il seme della vita nella donna, che continua la sua trasformazione. Entrambi svolgono il proprio ruolo in modo coerente. In tutte le storie del mondo c'è un principio maschile che muore e risorge dopo tre giorni e tre notti e un principio femminile che dona nuova vita al principio maschile mediante il rapporto di congiungimento.
Nella mitologia di molte religioni il Sole rappresenta la divinità maschile e la Luna rappresenta la divinità femminile. Il sole rappresenta l'uomo nel suo aspetto di donatore di forza e vitalità. La luna rappresenta la donna nel suo aspetto di fertilità e dono di se stessa. Nella mitologia le fasi lunari rappresentano le fasi della vita della donna, dall'infanzia alla pubertà, alla fase adulta ed all'anzianità. Le fasi lunari proiettano nel concreto l'evoluzione della donna, nel suo aspetto fisiologico ed emotivo. In poche parole il rapporto tra il sole e la luna non sono altro che la rappresentazione del rapporto tra l'uomo e la donna, tra il sesso maschile ed il sesso femminile. La luna domina il potere della donna, attraverso le sue fasi lunari che influiscono ed influenzano il ritmo delle sue fasi mestruali.

La luna, in sostanza, rappresenta il mondo della Grande Madre-terra, intesa come la vita e la fertilità che governa le acque, i fiumi, i mari, le sorgenti e tutto ciò che è umido, perché l'humus è fertile e da nutrimento. Infatti la luna è definita la Sacra Donna. Essa influisce sul flusso mestruale della donna e ne stabilisce l'iniziazione quando entra a far parte della vita adulta. Il sole domina il potere dell'uomo.
Mentre ruota intorno al sole la terra raggiunge il punto più lontano nel solstizio d'inverno, in quel giorno il sole muore a se stesso e rimane basso per tre giorni e tre notti per poi risorgere nuovamente. Allora si festeggia la rinascita del sole.
Come il sole rinasce a se stesso, anche l'uomo rinasce dopo tre giorni e tre notti nelle viscere della terra, nel corpo della Madre Terra.
La luna assume la forma del Sé spirituale femminile. Il sole assume la forma del Sé spirituale maschile. Lo spirito della luna è femminile ed istintivo. Lo spirito del sole è maschile e razionale. A questo punto i due spiriti si uniscono insieme in quello che viene definitivo lo Hieros Gamos, il matrimonio sacro tra il sole ed la luna, i quali si uniscono insieme come un solo spirito e una sola coscienza, dando vita alla Coscienza Cosmica.
Questa è la base di un insegnamento che deve rimanere vivo ancora oggi. In questo piccolo libro troverai riassunti tutti gli insegnamenti di Yeshua e Miryae.
Rileggili tutti. Ti aiuteranno a trovare le parole giuste per aiutare questa ragazza nella sua ricerca. Sta sicuro di una cosa, che non tarderà ad arrivare anche Lei.»
Guardai mia madre incuriosito e perplesso.
«Lei chi?» chiesi
«Lei! Miryae! Quello sarà il momento più difficile. Ma superato quello il resto verrà da se. Portala da me se ti va! Voglio vedere questa ragazza. Raccontami di lei. Com'è fatta?»
«Ha trent'anni. Ha i capelli molto lunghi tendenti al rosso, la pelle chiara e gli occhi verdi.»
Mia madre proruppe in una risata che risuonò in tutta la stanza. Sembrava divertita e raggiante di gioia. Mi guardò diritto negli occhi come se stesse cercando di scrutami nel cuore e proferì le sue ultime parole.
«Va, figlio mio. Vattene in canonica. Va! E stai tranquillo!»
La salutai con un bacio sulla guancia e me ne andai. Aprii la porta della casa e la sentii ridere di nuovo.
«Accadrà! Oh sì che accadrà. E se ne accorgeranno tutti gli angeli. Oh
sì. Accadrà!» ripeté lei mentre mi avviavo per la strada principale.