Capitolo 7 - Donna, Dea e Madre
«Qualunque cosa sia,
Dovunque sia,
Che sia l'Essere o il Non-Essere,
Tutto è in Te!
Tu, Energia dell'Universo,
Come si può celebrarTi?»
(Devi Mahatmyam Celebrazione della Grande Dea)
La chiesa di Borgo San Pio
ormai era diventata un punto di riferimento. Ogni volta che uscivo a fare
una passeggiata per le campagne, mi
ritrovavo spesso a passare per la cappellina e rimanevo in silenzio, anche
soltanto per pochi minuti. Don Mattia non mi chiedeva nulla ma sapeva bene,
quello che mi accadeva quando rimanevo da sola in preghiera.
La presenza di Yeshua e i suoi continui insegnamenti, mi avevano completamente trasformata e, soprattutto, avevano trasformato il mio modo di vivere la preghiera e i momenti di silenzio interiore.
«Ho contattato un caro amico di famiglia. Lavorava a un progetto con mio zio. Gli ho parlato di te ed è curioso di fare la tua conoscenza. Mi ha detto che ci aspetta domenica pomeriggio. Ti porto a vedere qualcosa che ti lascerà a bocca aperta. Ti va?» mi chiese lui
«Certo!» risposi io incuriosita.
Erano giorni che non lasciavo il paesino. Conoscere gente nuova e vivere una giornata diversa dal solito, sembrava una buona occasione per svagarmi un po'.
Prima di partire Don Mattia mi disse che saremmo andati a pranzo dalla madre che era desiderosa di conoscermi. La casa della signora Maria era molto piccola ma accogliente. Quella donna aveva mosso la mia curiosità. Era diversa dalle altre persone che vivevano nel paese.
Mentre le altre non facevano altro che confabulare e chiacchierare tra un rosario e una compieta, la madre di Don Mattia era molto riservata e silenziosa e non l'avevo mai vista entrare in chiesa. Appena varcai la porta della casa notai una statuina molto strana che non avevo mai visto in vita mia.
«Ti piace?» mi chiese la signora Maria sorridendomi e mostrandomi i suoi denti bianchissimi.
«È strana! È diversa!» affermai osservandola bene.
«Questa statuina rappresenta la Déa Kali, l'Onnipotente Shakti di Shiva!» disse l'anziana donna con un sorriso enigmatico in volto.
La statuina aveva i capelli scapigliati e la lingua di fuori. Indossava un gonnellino fatto di mani e una collana di teste umane. Aveva quattro braccia, in una mano teneva una piccola ascia, un'altra mano stringeva una testa mozzata. Le altre due mani sembravano indicare un gesto specifico.

«Cosa significano questi due gesti delle mani?» le chiesi
«Quelli che tu chiami gesti sono dei mudra, dei movimenti particolari della mano che hanno lo scopo di proteggere o rivelare qualcosa a colui che li pratica. Uno è l'abhaya-mudra, il gesto di rassicurazione e di sicurezza. Si pensa che questo mudra dissolva la paura e doni la protezione divina. L'altro è il varada-mudra, il gesto dell'esaudimento dei desideri. Praticando questo gesto si chiede l'elargizione di favori!» rispose la signora Maria mentre appendeva la mia giacca nel guardaroba. Poi si girò verso di me e mi guardò fissandomi negli occhi.
«Vuoi sapere per quale motivo la madre di un sacerdote tiene in casa tutti questi strani oggetti, non è vero?» chiese lei quasi divertita e consapevole di avermi messa in difficoltà.
Effettivamente la sua piccola casa sembrava quasi un mausoleo.
All'ingresso c'era una mensolina e sopra di essa vi erano tanti piccoli oggetti di ogni genere. Sembrava una venerazione verso qualcosa che non riuscivo ancora a comprendere. La donna aveva affisso in ogni luogo della casa foto e santini della Madonna, di Santa Rita da Cascia e Santa Chiara d'Assisi e molte altre ancora.
Ero curiosa di conoscere meglio quella donna. Si parlava molto di lei nel paese. La gente, sparlava del suo modo di vivere, semplicemente perché non andava in Chiesa e la vedevano spesso aggirarsi per le campagne alla ricerca di chissà cosa.
«Quanti pettegolezzi hanno suscitato il mio modo di vivere, non è vero? – proseguì - Il fatto che io non vada in Chiesa la domenica come tutte le altre persone, soprattutto perché sono la madre di un sacerdote. Il fatto che abbia avuto un figlio senza essere sposata. Il fatto che me ne vada per i campi intorno alla marana, lascia tutti un po' perplessi e da' loro il diritto di sparlare alle mie spalle! Non me ne faccio un cruccio, tuttavia. Il fatto che io me ne stia sola e mi si cerchi solamente perché qualcuno ha bisogno del mio aiuto quando la medicina ufficiale non è riuscita a risolvere i loro problemi e a trovare una cura ad una malattia, non mi provoca alcuna difficoltà. Quel che mi rattrista, è che nessuno mi conosce veramente e nonostante questo pensa di poter dare un giudizio.»
Don Mattia mi aveva spiegato che sua madre e suo padre avevano scelto un percorso di vita molto particolare, ma che io non avevo ben compreso. In verità, non sapevo molto di entrambi. Mi lasciava perplessa il fatto che avessero deciso di aprirmi le porte della loro casa di punto in bianco e senza alcun motivo apparente.
«La gente dice di voi che siete una guaritrice. Alcuni pensano che siete una fattucchiera o una strega. Io non posso dire nulla perché non vi conosco!» risposi un po' indispettita.
Avevo come l'impressione che quella piccola donna dalle fattezze perfette mi avesse letto nella mente.
«Sì, lo so! So anche che hai molto timore di me, senza motivo. Non mi importa molto di ciò che la gente pensa e dice di me. Sono semplicemente una donna che ha appreso alla scuola della Grande Madre Terra. La mia sapienza viene dalla Nostra Signora dei Laghi e dei Fiumi, dei Campi e della Terra, delle Sorgenti e dei Mari, dei Monti e delle Valli. Il mio intelletto e la mia potenza viene dalla mia stessa Madre che mi ha fatto sua figlia e mi ha permesso di divenire Una con Lei.»
In quelle sue parole c'era qualcosa di estremamente incantevole e mistico.
«Vedi, tesoro mio! - proseguì lei mentre ci dirigevamo verso la cucina - La verità è che la donna di oggi non è più in grado di comprendere la sua reale natura umana, la sua vera essenza. Ormai siamo tartassati da nozioni talmente insufficienti e scarse, da non essere più in grado di riconoscere la potenza che è dentro di noi. Se la comunicazione e l'informazione di massa ci parla di sfruttamento e di emarginazione, se la società in cui viviamo ci relega in un angolo della nostra stessa vita e non abbiamo più il coraggio di manifestare totalmente e completamente la nostra vera natura, noi ci nascondiamo dietro queste illusioni. Devi capire che dietro queste illusioni c'è una verità molto più grande, che tu sei una donna e in quanto tale, sei in grado di realizzare, creare, generare e trasformare qualsiasi cosa!»
Una tovaglia colorata con fiori lilla e gialli adornava in modo naturale e semplice la tavola apparecchiata. La dimora era piccola ma sfavillava di colori da tutte le parti. Non c'era angolo della casa che non fosse illuminato e colorato. La signora Maria servì la prima portata ed iniziammo a mangiare. Il piatto era dir poco squisito. Don Mattia mandò giù il primo boccone con particolare ingordigia.
«Mamma, sei la miglior cuoca del mondo!»
Una risata scrosciante invase la stanza e tutta la tensione si dileguò in pochi istanti. Per qualche minuto il silenzio fece da padrone mentre assaporavamo con lentezza e piacere la gradevole cucina della signora Maria. Poi la mia curiosità prese il sopravvento.
«Cosa andiamo a vedere a casa di questo suo amico?» chiesi
«Quello che vedremo oggi è una vera e propria venerazione al culto della Dea Madre!» rispose Don Mattia puntando l'occhio sulla mia camicia scollata. Feci il gesto di abbottonare un bottone in più della camicetta e lui proseguì.
«Nel corso della storia la Dea Madre ha assunto vari appellativi a seconda della civiltà presso la quale è stata adorata. Parlo di Iside in Egitto, Ishtar per i Sumeri, Maka per i Maya e gli Aztechi, Lilith per gli Ebrei, Atena per i Greci, Kali per gli indiani e via di seguito. Queste dee, anche se in modo completamente diverso l'una dall'altra rappresentano la Dea Terra, la Madre di ogni essere vivente. Sono il simbolo della natura sia nel suo aspetto positivo, quale è la fertilità e l'abbondanza del raccolto, sia in quello negativo come la tempesta e la carestia. Per questo motivo molte antiche rappresentazioni della Dea Madre hanno il volto mezzo bianco e mezzo nero. Questo particolare dovrebbe riportarti alla mente le Madonne Nere. È proprio dalla Grande Madre che derivano la celebri Madonne dal volto scuro, che vengono venerate in molti santuari. In Francia, alla cattedrale di Chartres ce ne sono due, la Notre-Dame-sous-Terre e la Notre-Dame-du-Pilier.»


«Anche in Italia abbiamo delle bellissime rappresentazioni della Madonna Nera. Una delle più belle è proprio vicino a noi, a pochi chilometri da qui, a Loreto.» ribatté la signora Maria inserendosi nel discorso.

La donna sembrava conoscere molto bene l'argomento e Don Mattia le permise di continuare il discorso al posto suo.
«Non sappiamo quando la razza umana iniziò a pensare alla Terra come alla Dea Madre, come la genitrice di tutte le creature e quindi anche dell'essere umano, ma sappiamo che veniva adorata e che le venivano dedicate molte cerimonie e offerte, come forma di ringraziamento. Si pensa addirittura che ancor prima del culto alla Grande Madre ne esistesse uno più antico, dedicato alla Luna, denominata la Dea Bianca, quale simbolo di fertilità. Nota la contrapposizione con la Madonna Nera e il collegamento con la luna. Si può pensare che la Dea Madre possa essere lo specchio e il riflesso della luna. La luna, con i suoi poteri sulle maree e sui cicli mestruali, rappresenta un insieme di simboli, presiede ai riti notturni di molti animali, tra cui il serpente e il lupo. In verità, posso affermare con certezza che il Culto della Grande Madre è il culto più antico per eccellenza. La Grande Madre era, inoltre, venerata, sotto la forma trinitaria di fanciulla impubere, di donna feconda e gravida, infine di donna anziana e sterile. Queste tre figure femminili vennero identificate con le tre fasi lunari mensili. La Grande Madre fu la prima autentica trinità nella storia della religione: la femmina impubere rappresenta la luna crescente, la femmina feconda e fertile rappresenta la luna piena, la femmina anziana e non più fertile rappresenta la luna calante.» disse lei quasi divertita e guardando Don Mattia con un sorriso malizioso.
«I cristiani sono stati abbastanza pasticcioni! Hanno perfino cambiato sesso allo Spirito Santo.»
Anch'io osservai divertita Don Mattia che, tuttavia, non batté ciglio sapendo perfettamente che la madre stava dicendo la verità.
«Al tempo del culto della Grande Madre la donna, era l'immagine della dea che accanto alla Luna, cresceva e decresceva, dalla fase adolescenziale alla vecchiaia. La Fanciulla era una Dea Luna Crescente nella sua adolescenza, poi diveniva Donna, la Dea Luna Piena, fertile e feconda ed infine, tornava Anziana sterile e infeconda, la Dea Luna Calante, per poi sparire per qualche giorno dal nostro cielo e ritornare nuovamente come fanciulla. Ti dirò di più!» prosegui ancora più ironica e compiaciuta.
«È abbastanza significativo considerare che la divinità femminile della Grande Madre, dopo essere stata scacciata dal cristianesimo dalla porta principale, sia rientrata dalla finestra del primo piano, sotto forma del Culto alla Madonna. Voglio rivelarti un piccolo segreto. Ma non urlarlo forte perché Mattia, potrebbe sentirlo.» soggiunse abbassando la voce, ben sapendo che suo figlio le stava accanto.
«La verità è che il culto della Grande Madre ha accompagnato l'evolversi dell'uomo sin tempi antichissimi. Della Grande Madre sono state realizzate immagini e idoli di pietra e alla Grande Madre sono stati innalzati templi megalitici e monumenti straordinari. Uno di questi templi fu costruito a File e dedicato alla Grande Iside. Purtroppo questo tempio è rimasto l'ultimo baluardo di una cristianizzazione di massa, perché oggi abbiamo solamente pochi resti.
In tutti i miti, da quello di Iside a quello di Afrodite o di Inanna, troverai una Grande Madre onnipotente ed onnisciente, che crea la terra, il cielo, le acque, le piante e tutto ciò che vive nel mondo, uomini ed anche déi, da se stessa o dal nulla.
È una Grande Madre al di sopra di tutto, una divinità assoluta, che possiede il segreto della vita e della fertilità e che può trasmettere a chiunque.
Il culto della Grande Madre rappresentato da Miryae e gettato via dalla Chiesa cattolica con disprezzo è stato riabilitato e sarà riabilitato ogni volta che una donna come te, riuscirà a comprendere che dietro il culto della Madonna e quello di Miryae, non c'è altro che il simbolo della potenza della divinità femminile. In tutto il mondo sono stati costruiti altari alla Madre del Cristo, non sapendo ed ignorando che si stava adorando il principio della divinità femminile espresso da Miryae accanto a Gesù. Ma questa è un'altra storia.» disse l'anziana donna incupendosi e diventando seria.
Il pranzo era stato gradevole. La madre di Don Mattia era stata molto cortese. Le sue parole sul culto di Miryae, tuttavia, l'avevano intristita. Avevo percepito un velo di tristezza e malinconia nelle sue parole ma non avevo avuto il coraggio di chiedere spiegazioni, né di indagare su quella improvvisa tristezza.
«Torna a trovarmi, figliola. Voglio raccontarti una storia che ti
affascinerà. Ne sono convinta!» disse lei sull'uscio della porta mentre
indossavamo il cappotto. Salutai la signora con un grosso abbraccio e scesi le
scale del pianerottolo. Quella donna mi era piaciuta. A differenza di quel che
si pensasse di lei, mi era sembrata affabile, gentile e persino divertente.