Il filo di Arianna cosmico
In un labirinto di stelle, in un tempo senza tempo, viveva un tessitore cosmico. Non tessé i suoi fili su un telaio, ma su un gigantesco fuso che ruotava al centro dell'universo. Con fili di luce stellare, intrecciava le storie di ogni essere vivente, creando un arazzo cosmico di infinita bellezza.

Un giovane astro, appena nato, si sentiva solo e confuso nel vasto universo. Decise di chiedere consiglio al tessitore cosmico.
"Perché siamo qui?" chiese. "Qual è il senso di tutto questo?"
Il tessitore sorrise e lo invitò a guardare il fuso.
"Vedi questi fili luminosi?" chiese. "Ognuno di essi rappresenta una vita, una storia. E tutti sono connessi, intrecciati in un unico grande disegno."
L'astro si meravigliò. Non aveva mai pensato che fosse così.
"Ma perché siamo così diversi?" chiese. "Perché alcune stelle brillano più di altre? Perché alcuni pianeti sono rocciosi e altri gassosi?"
"La diversità è la bellezza dell'universo," rispose il tessitore. "Ogni stella, ogni pianeta, ogni essere vivente ha un ruolo unico da svolgere. Proprio come i fili del mio fuso, ognuno contribuisce alla creazione di un'opera d'arte cosmica."
L'astro ascoltò attentamente, cercando di capire.
"Ma cosa succede quando un filo si spezza?" chiese.
"Quando una stella muore," rispose il tessitore, "la sua luce si trasforma in nuove stelle, nuovi pianeti, nuove forme di vita. Nulla si perde, tutto si trasforma."
Il giovane astro comprese. Capì che la vita era un viaggio, un'avventura senza fine. E che anche la morte faceva parte di questo grande disegno cosmico.
"E qual è il mio posto in tutto questo?" chiese infine.
Il tessitore sorrise. "Il tuo posto è quello di brillare con la tua luce unica, di condividere il tuo calore con gli altri e di contribuire alla bellezza dell'universo."
L'astro tornò al suo posto nel cielo, pieno di speranza e di un nuovo senso di scopo. E continuò a brillare, un piccolo punto luminoso nel grande arazzo cosmico.