L'inizio di un viaggio

08.03.2025

"Tutti i poteri dell'universo sono già dentro di voi. Siete voi che vi siete coperti gli occhi con le vostre mani. Vi lamentate che è buio. Siate consapevoli che intorno a voi non ci sono tenebre. Togliete le mani dai vostri occhi e apparirà la luce, che era lì da un'eternità.

Ciao viaggiatore, 

voglio iniziare questo post con le parole di Swami Vivekananda, uno yogi e filosofo vissuto in India a cavallo tra la fine del 1800 e il 1900. 

Molto probabilmente tu che stai leggendo ti sarai chiesto, più di una volta: 

"Cosa ci faccio io qui?", "Perché sono nato?" e "Cosa succederà di me dopo la morte?".

Ecco, queste domande che solitamente nascono dopo un evento tragico, che può essere la morte di una persona cara, ci pongono spesso nella condizione di dover scegliere un percorso personale. Il più delle volte questo percorso ci porta ad affrontare dei profondi cambiamenti, legati al nostro modo di essere e di credere. 

Nel mio libro "Oltre", ho raccontato del periodo in cui anch'io iniziai a pormi una serie innumerevole di domande a cui spesso non trovavo una risposta. Ognuna di quelle domande nascondeva un dubbio o una perplessità sulle cose del mondo. Tentavo sempre di confrontare la mia vita e le mie convinzioni con quella delle altre persone. Mi ricordo che ci fu un periodo in cui iniziai a studiare la storia delle religioni e soprattutto l'islamismo e l'ebraismo, perché pensavo che lo studio mi avrebbe aiutata a trovare delle risposte. 

So con certezza che non ho trovato una verità assoluta e indiscutibile. La chiave a tutte le mie domande stava semplicemente nel comprendere quale potesse essere la convinzione più plausibile. Alla fine della mia ricerca, ho scoperto, che non c'è una risposta uguale per tutti, che la domanda sulla nostra origine, è differente a seconda del contesto in cui viviamo. Per es. nel cristianesimo si crede che gli essere umani e l'universo siano stati creati da Dio. Nelle religioni dei popoli primitivi, invece, si attribuisce la nascita dell'uomo e dell'universo a divinità o entità spirituali. Ricordo che in quel periodo avevo preso a leggere testi universitari di Mircea Eliade e Raffaele Pettazzoni (storici delle religioni, scrittori e antropologi) che erano divenuti un buon punto di riferimento per i miei studi. 

D'altro canto vi era anche la teoria scientifica, che con il suo sguardo al passato, ci propone un ipotesi di evoluzione dell'essere umano attraverso milioni di anni. In buona sostanza, da che eravamo scimmie, siamo divenuti essere umani pensanti. Ma non dimentichiamoci che oltre alla teoria religiosa e a quella scientifica ve n'è una basata sulla cosmologia: la fantastica teoria del Big Bang, secondo cui l'universo si sarebbe espanso e sarebbe "nato" da uno stato primordiale (anche se alla fine della fiera, tutte e tre le teorie sono "fantastiche".)

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Mircea Eliade

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V'è anche da dire che molti filosofi si sono prodigati nell'affrontare la questione dell'origine dell'uomo e dell'universo mediante l'analisi della coscienza e dell'esistenza, offrendo varie prospettive . Es. "cogito ergo sum" di Cartesio.

Ora la questione è la seguente: come affrontiamo, noi, la nostra vita, il nostro viaggio nella vita, consapevoli del fatto che le verità sono tante e che nessuna di queste è assoluta e indiscutibile? 

Ecco, una risposta a questa domanda l'ho trovata. Ognuno ha la sua verità. Ma questa può essere vera solo per se stessi. 

Nei tanti insegnamenti del Buddha ce n'è uno che dice: "Tutto ciò che siamo è generato dalla mente." Anche la nostra verità, dunque, è generata dalla nostra mente, dai nostri stessi pensieri, che sono condizionati dal contesto in cui viviamo, dalle credenze con cui siamo cresciuti, che riteniamo valide in modo assoluto.

Molto probabilmente la scelta di affrontare un percorso "nuovo", "alternativo", "differente", rispetto al precedente, è dettata dalla necessità di vivere una vita più felice, molto di più di ciò che le etichette comportamentali ci impongono.

In verità, la verità sta nel mezzo. La verità sta semplicemente nel fatto che noi viviamo, che noi siamo vita nell'universo, a seconda del modo in cui lo concepiamo. La verità è che in questa vita che noi viviamo costantemente dal momento in cui nasciamo, siamo parte integrante della vita dell'universo intero e che solamente attraverso la nostra essenza e consapevolezza possiamo farne parte. 

Fermiamoci un attimo a riflettere con le parole dello Yoga Vasistha un testo in sanscrito di filosofia indiana āstika: "Vi sono vasti mondi racchiusi negli spazi contenuti in ogni atomo, innumerevoli come i granelli di polvere in un raggio di sole". 

Ecco, Il nostro corpo e tutti gli organi che lo compongono sono costituiti dagli stessi elementi che troviamo sulla Terra e anche nello spazio cosmico. Questi elementi, gli atomi, i neutroni e i protoni, sono presenti sia nel nostro corpo che in tutto l'universo. Ciò vuol dire che tutti noi, potremmo "provenire dalla stessa fonte", che tutti noi siamo molto di più di ciò che pensiamo, siamo molto di più del nostro pensiero, e che spetta a noi, scegliere chi vogliamo essere. 

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Sergio Peterlini

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