Sri Babaji, il guru del Kriya Yoga
Sri Babaji è conosciuto in Occidente grazie all' "Autobiografia di uno Yoghi" di Yogananda come il grande yogi Cristo Mahavatar Babaji. Egli ha realizzato l'alta conoscenza della completa auto-trasformazione corporea, del ringiovanimento e dell'immortalità e, come insegnante mondiale contemporaneo, si dedica invisibilmente e visibilmente all'evoluzione dell'umanità sulla terra.

Paramahansa Yogananda racconta come Babaji abbia vissuto per secoli nelle montagne dell'Himalaya e guidato a distanza molti insegnanti spirituali, spesso senza nemmeno che essi ne fossero consapevoli.
Inoltre presenta Babaji come un grande Siddha che aveva superato i limiti comuni dell'umano e lavorava in silenzio per l'evoluzione spirituale di tutta l'umanità.
Yogananda rivelò, inoltre, che era stato lo stesso Babaji a insegnare quella potente serie di tecniche yogiche, conosciute sotto il nome di "Kriya Yoga", a Lahiri Mahasaya, intorno al 1861.
In seguito, Lahiri Mahasaya trasmetterà quelle tecniche a molti suoi discepoli tra i quali lo stesso guru cristico di Yogananda, Sri Yukteswarji.
Swami Paramahansa Yogananda trascorse dieci anni con il suo Sri Yulkteswarji , prima che gli apparisse Babaji e gli affidasse il compito di portare la scienza sacra del Kriya Yoga in Occidente.
Yogananda si dedicò a questa missione sacra dal 1920 al 1952, anno in cui raggiunse il mahasamadhi.
Dal 1942 Babaji iniziò a istruire due anime scelte nel Sud dell'India perché potessero disseminare il Kriya Yoga: erano S.A.A. Ramaiah, (un neolaureato in geologia dell'Università di Madras) e V.T. Neelakantan, (un noto giornalista e allievo di Annie Besant, presidente della Società Teosofica e mentore di Krishnamurti). Babaji si manifestò a ognuno di loro separatamente prima di unirli perché potessero portare avanti la missione che intendeva affidargli.
Nel 1952 e 1953 dettò loro tre libri: "The Voice of Babaji and Mysticism Unlocked", "Babaji Masterkey to All Ills", e "Babaji's Death of Death".
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Babaji. La Tradizione del Kriya Yoga e i Diciotto Maestri Siddha Marshall Govindan Satchidanada Compralo su il Giardino dei Libri |
Gli svelò la propria origine, la propria tradizione, e il suo Kriya Yoga.
Su richiesta di Babaji, il 17 ottobre 1952, istituirono una nuova organizzazione: la "Kriya Babaji Sangah", per diffondere l'insegnamento di Babaji.
I libri ebbero un grande successo al momento della loro pubblicazione in India.
La Self Realization Fellowships tentò di farli proibire assieme alla Kriya Babaji Sangah, ma furono salvati grazie all'intervento del Primo Ministro d'India, Pandit Nehru, amico di V.T. Neelatankan.
Nel 2003 l'`Ordine degli Acharya del Kriya Yoga di Babaji pubblicò i tre libri in un unico volume sotto il titolo "La Voce of Babaji".
Nel libro "The Masterkey of All Ills", Babaji rivela la risposta alla domanda "Chi sono io" rivelando che "quando conosceremo chiaramente chi siamo allora conosceremo chi è Babaji". Ciò significa che Babaji non si identifica con una personalità umana limitata, né con una serie di eventi e nemmeno con il suo corpo trasformato nel divino.
Nel testo citato egli rivela anche per la prima volta molti eventi importanti della propria vita che ci indicano il cammino verso la realizzazione del Sé. Tutti questi eventi sono documentati nel libro "Babaji e la Tradizione Kriya Yoga dei 18 Siddha."
Sri Babaji fu chiamato Nagaraj, "il re serpente", in riferimento alla Kundalini. Nacque il 30 novembre 203 DC a Parangipettai, un piccolo villaggio del Tamil Nadu in India, sito nel punto in cui il fiume Cauvery si getta nell'Oceano Indiano. La sua nascita coincise con l'ascensione (Nakshatra) della stella Rohini, stella sotto la quale era nato anche Krishna. Nacque nel mese Tamil di Kartikai, la notte precedente la luna nuova, durante i festeggiamenti del Kartikai Deepam o Festival delle Luci. I suoi genitori erano Nambudri Brahmin immigrati da Malabar sulla costa sud ovest dell'India. Suo padre era il prete del tempio di Shiva in Prangipettai. Questo tempio è ora dedicato a Muruga, figlio di Shiva.
All'età di cinque anni Nagaraj fu rapito da un commerciante che lo portò nell'attuale Calcutta. Un ricco mercante comprò la sua libertà. Raggiunse quindi un gruppo di monaci erranti con i quali studiò la religione sacra e la letteratura filosofica dell'India. Tuttavia non era appagato da queste conoscenze; quando sentì parlare di un grande siddha, un maestro perfetto chiamato Agastyar che viveva nel sud dell'India, decise di fare un pellegrinaggio al tempio sacro di Katirgama nel sud di Ceylan - isola che si trova a sud del subcontinente indiano. Là incontrò Boganathar - discepolo di Agastyar - con il quale passò quattro anni, studiando intensamente i "dhyana", o meditazioni, e il "Siddhantham", la filosofia dei Siddha. Fece l'esperienza del "sarvikalpa samadhi", lo stato di assorbimento cognitivo, ed ebbe una visione del Signore Muruga, dio del tempio di Katirgama.
A 15 anni, Boganathar lo mandò dal suo guru, il leggendario Agastyar, il quale viveva vicino a Courtrallam nel Tamil Nadu. A Courtrallam, dopo 48 giorni di intense pratiche yogiche, Agastyar si manifestò a Nagaraj e lo iniziò nel Kriya Kundalini Pranayama, una potente tecnica di respirazione. Disse poi al giovane Nagaraj di recarsi a Badrinath nell'Himalaya per praticare intensamente tutto quello che aveva imparato. Così sarebbe diventato un "Siddha". Per i 18 mesi Nagaraj si isolò in una grotta dove praticava le tecniche yogiche imparate da Boganathar e Agastyar. Durante questo periodo abbandonò il suo ego e tutto il suo essere fino alle cellule del proprio corpo al Divino, il quale scese in lui. Divenne un Siddha ossia quello che si è totalmente arreso alla potenza e alla coscienza del Divino! Il suo corpo non era più assoggettato alla malattia e nemmeno alla morte. Trasformato, divenuto un Maha, un Grande Siddha, si dedicò all'elevazione dell'umanità sofferente.


